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Bill aprì gl'occhi. Ma li richiuse subito appena un raggio di sole lo colpì in pieno viso.

Si girò dall'alto lato dando le spalle alla finestra, per poi riaprire gl'occh

Rimase in quella posizione per dieci minuti finché la mamma Simone non lo andò a chiamare

''Ei Billy amore alzati che sennò farai tardi. Oggi di accompagna Gordon a scuola''

''Mhhhh''
Rispose il ragazzo con la faccia nel cuscino
''Posso non andare?''

''Su forza alzati ho fatto i pankeiks''
A quelle parole il corvino si alzò di scatto. Lui amava quei dischi di pura dolcezza, magari anche con un po' di cioccolato.

Buttò per aria le coperte per poi sedersi al bordo del letto. Si affrettò a mettere le pantofole blu e si alzò avviandosi verso la sala da pranzo.

La sua casa era molto grande aveva molte camere da letto, più di quattro bagni e diverse stanze per lo svago: sala giochi, biblioteca...

Tutto questo grazie al compagno della mamma Gordon Trümper, il famoso chitarrista della band Fatun.
Lui e Simone si erano sposati tre anni prima dopo circa tre anni di relazione. Bill non ricordava molto di come si sia trovato a Megdeburgo. Era molto piccolo.

Ogni tanto chiedeva alla madre della sua vita prima di trasferirsi, ma la medre sembrava sempre avere l'intenzione di omettere molti dei particolari.

Bill si sforzava a ricordare ma lo avevano talmente riempito di attività, amici, soldi, popolarità che si era scordato tutto.

Ora aveva quindic'anni ed uno degli adolescenti più ricchi della Germania.

Però gli mancava qualcosa, o meglio qualcuno, ma non sapeva chi.

Ogni tanto gli capitava di sognare un bambino molto simile a lui che gli parlava, ma pensava si trattasse di
un ricordo di lui da piccolo.

A proposito non aveva sue foto da bambino. E non ne capiva il motivo. Perché Simone non si era portata dietro qualche foto del suo figliolo.
Ma in realtà al ragazzo dai capelli neri non importava molto. Lui si godeva al massimo la vita, aveva tutti i privilegi possibili tutti lo rispettavano e lo lodavano come una divinità. E a lui piaceva.

Si sedette al tavolo aspettando che Karol, la domestica, gli servisse la colazione.

Iniziò a mangiare con gusto cospargendo i suoi pankeiks con il cioccolato fuso preparato dalla mamma.

Controllò l'orario: 7:10
Andò in camera sua e iniziò ad a prepararsi.
Indossò degli skinny neri con degli strappi sulle ginocchia e una maglietta rossa aderente con una scritta arancione ''THE ICON''. Concluse l'outfit mettendosi una cintura nera, una collana del medesimo colore con delle borchiette e i guanti con le dita bucate.
Calzò i suoi stivali dell'adidas e entrò nel suo bagnetto personale per finire di prepararsi. Si piastrò i capelli neri con le meches bianche. Dopodiché con le mani scelse delle ciocche che con l'aiuto della lacca tirò all'insù a formare delle specie di cornicelle.
Aprì il cassetto sottostante al lavello e cacciò i trucchi che avrebbe usato quel giorno: un ombretto e una matita neri di l'Oreal e un rimmel di Maybelline. Concluse il suo complesso trucco e si continuò a osservare allo specchio come se fosse una divinità. Diciamo che il suo ego superava anche quello della Lima.

''BILL SCENDI GORDON TI STA ASPETTANDO''
Appena sentì le urla sobbalzò per lo spavento imprecando in silenzio.
''ARRIVO''

Uscì dal bagno e controllò che nello zaino ci fosse tutto: tedesco, scienze, inglese e arte.

Mise lo zaino sulle spalle e afferrò il suo Mp3 con la velocità della luce per poi correre giù dalle scale. Salutò la madre e corse fuori salendo nella macchina del patrigno

Together▪︎KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora