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Meg correva rapidamente per i lunghi corridoi bianchi. da quando l'avevano chiamata non aveva perso nemmeno un minuto e si era immediatamente messa in viaggio insieme a Mirko. inizialmente non voleva coinvolgere anche il futuro marito, ma egli ha insistito spiegandole che nonostante non conoscesse bene il ragazzo gli dispiaceva e voleva andarlo a trovare offrendogli il suo supporto.

correva come una pazza e la gente vedendola la etichettava effettivamente come tale. ma cazzo la persona a cui tieni di più al mondo a rischiato di morire come doveva sentirsi quella povera ragazza.
i sensi di colpa di certo non aiutavano. le frullavano nella mente come una bufera indomabile.
in quel momento il suo cervello era diviso in due parti. quella razionale che le ripeteva che quello che era successo a tom non era colpa sua e quella sensibile che le faceva addossare tutta la colpa.
la sua paura più grande però era che tom non la perdonasse, che le addossasse realmente la colpa.
era davvero disperata.

arrivò al piano che le aveva detto l'infermiera addetta alle informazioni quando aveva chiesto dove si trovasse la stanza di tom.

''mi scusi sto cercando il dottor Christopher Smith''

''è fortunata signorina sono io'' disse l'uomo accennando un sorriso''

''grazie a dio''
''sono qui per thomas kaulitz''

''Oh, è qui per tom?"
''adoro quel ragazzino, è dolcissimo e suona in un modo assurdo''

meg sorrise, ma durò poco il suo istante di felicità.
e se il medico non sapesse da dove veniva tom? e se lo avesse scoperto?

tutte le sue paure furono stroncate dalla frase che uscì dalla bocca del medico pochi attimi dopo

''non merita quello che ha passato, nessuno lo merita''

quindi sapeva tutto?

''v-vi ha raccontato la sua storia?"

''Si quando gli ho chiesto perché ha provato ha uccidersi e perché non volesse chiamare il padre. ha fatto un po' di resistenza ma alla fine ha ceduto''
''abbiamo contattato gli assistenti sociali si occuperanno del caso e del processo contro il signor kaulitz''

''c-caso, p-processo?"

''Oh non si preoccupi è tutto sotto controllo il ragazzo è al sicuro qui con noi, e abbiamo anche iniziato a rintracciare i familiari''

meg sussultò

''i familiari?"

''sì, lui ci ha detto che la madre e il fratello sono scappati, bhe quindi ora si troveranno da qualche parte no?"

meg era incredula. potevano veramente rintracciare la madre di tom?
appena realizzò effettivamente quello che il medico aveva detto il suo volto si illuminò e grande sorriso si espanse.

''veramente potete ritrovare sua madre?"

''certamente signorina lui ci ha fornito i nomi basta cercare''
''comunque ora seguitemi vi porto nella stanza del ragazzo''

i tre si misero in marcia verso la camera dove era ricoverato il rasta. i due futuri sposi si tenevano la mano. Mirko tentava di dare conforto alla sua amata capendo che quel momento la stava stressando molto.
percorsero l'intero corridoio arrivando avanti ad una stanzetta con sopra il numero 483. a quel punto il medico si fermò.

''questa è la stanza. potete entrare tranquillamente poiché il paziente è stabile sia fisicamente che mentalmente quindi non ci saranno sbalzi d'umore o attacchi di panico''

meg rimase ferma a fissare la porta immobile senza spicciare parola. a quel punto rispose Mirko al suo posto.

''grazie mille dottore per averci accompagnato''

Together▪︎KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora