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Questo è l'ultimo capitolo, godetevelo♡

Arrivati a casa, Jisung iniziò a baciare Minho come se avesse bisogno di lui per respirare, come se ne avesse un bisogno incredibile, ed era così, un mese era troppo tempo e Jisung non vedeva l'ora di avere le mani di Minho sul suo corpo.
«Minho, ti prego, potrei morire. Toccami, amami, sii violento con me, fammi tuo, fai quello che vuoi, ho troppo bisogno di te»
«Mmh, prima dimmi quello che voglio sentire»
«Ti amo. Ti amo tantissimo
Quelle parole furono abbastanza per far sentire Minho nel modo in cui si era sentito la prima volta che si erano rivisti.
«Sai, ricordo perfettamente quella volta al motel. È impressa nel mio cervello.» ignorò i brividi che aveva su tutto il corpo per dare attenzioni all'altro ragazzo, carezzandogli i fianchi.
«Anch'io... come dimenticare.» sorrise, per poi baciarlo ancora e ancora.
«Heh, sembra ieri se ci ripenso.»
Lo baciò l'ennesima volta, le sue labbra ormai appartenevano a quelle dell'altro.
Minho passò entrambe le mani nei biondi capelli di Jisung, poi le passò sulla sua schiena, per arrivare ai suoi glutei e stringerli.
«Minho, Minho, Minho»
Buttò la testa all'indietro.
«Uhh, qualcuno è sensibile»
«Un mese– un mese è troppo–»
Portò la sua mano sul suo addome.
«Ti prego, ti prego»
Minho gli tolse la maglia per succhiargli un capezzolo.
Spostò la tuta e le mutande del ragazzo e notò che la punta era bagnata.
«Ah, sei così tanto disperato?» ridacchiò.
«Non- non ridere» sorrise imbarazzato «sei tu che mi fai questo effetto»
Sentire Jisung dire quelle parole gli diede una scarica di adrenalina.
Era lui a fargli quell'effetto.
Lo spinse cosicché era sdraiato, schiena al letto.
Lo guardò dall'alto.
«Guarda come sei bello, amore mio»
Jisung si coprì la faccia.
«Dio, smettila»
Minho sorrise dolcemente e si abbassò per baciarlo sulle clavicole e scese lentamente, lasciando dei piccoli succhiotti qua e là sul suo petto e sulla sua pancia.
Quando arrivò al suo basso addome si fermò, per poi passare la sua lingua su di esso, lasciando una striscia di saliva fino all'ombelico.
La reazione del biondo fu auto esplicativa: un orgasmo e un alzata di bacino.
Minho si stava divertendo così tanto.
«Mi stai facendo soffrire..» gemette lui.
«Lascia fare a me baby, tranquillo»
Levò gli indumenti rimasti di Jisung e si sdraiò fra le sue gambe.
Fece la stessa cosa che aveva fatto prima, ma sulla sua erezione.
Il respiro di Jisung accelerava sempre più mentre Minho lasciava dolci baci sulla punta.
«Minho, ti prego, Minho, Minho»
Il castano lo assecondò sentendo quanto era disperato, e succhiò, su e giu, su e giu, e Han gli tirò i capelli e gemette e gemette finché non venne.
«Dio, Minho, non sapevo cosa sapesse fare la tua bocca
«Heh, ora lo sai
Si tirò su e lo guardò.
«Cosa facevi quando non c'ero io con te?»
Jisung lo guardò, mordendosi il labbro.
«Sul serio? È imbarazzante..»
Ma la sua mano era già nella sua bocca, due dita entrarono dentro di lui e iniziarono a muoversi velocemente.
Minho si massaggiò attraverso i jeans.
«Mmh~»
Un terzo dito entrò e con l'altra mano si masturbò.
«Dio, Jisung»
Cosa poteva fare Minho se non toccarsi mentre guardava la scena?
Era meglio di un porno, era Jisung che si toccava pensando a lui.
«Porca troia» sputò fuori, aumentando la velocità con la quale si stava toccando «porca merda Jisung, sto per—»
«No, aspetta Minh—» ma nessuno dei due riusciva a fermarsi.
Fra gemiti, orgasmi e gesti frenetici, vennero entrambi, guardandosi negli occhi.
Ma nessuno dei due ne aveva abbastanza.
Erano ancora affamati l'uno dell'altro.
«Vieni qua» gemette Han, prendendolo dal collo e tirandolo a sé per baciarlo.
«Dio, Minho, non hai idea di come mi sento in questo momento
«Sì che ce l'ho» gli prese la mano e la appoggiò sul suo petto «lo senti, come batte il mio cuore? Sei tu che mi fai questo effetto.» ridacchiò, ma Jisung gli prese il viso con entrambe le mani e lo baciò.
Era un bacio bisognoso, ma era dolce, era lungo, non voleva staccarsi da lui.
Pensava che se si fosse staccato dalle sue labbra sarebbe morto.
Ma lo fece e non fu così, anzi.
Si sentiva più vivo di prima.
«Minho» lo chiamò, come per dirgli di venire più vicino, anche se era fisicamente impossibile, dato che ormai erano aggrovigliati.
«Minho, Minho, Minho»
Tra un respiro e l'altro sorrise genuinamente sulle sue labbra.
«Ti amo, ti amo»
Gli passò le mani sulla schiena.
«Anch'io, anch'io»
Sorrise anche lui, baciandogli il naso.
«Sei la cosa più bella della mia vita»
«Oh, ma guarda un po', anche tu
Risero.
Poi Minho morse delicatamente l'orecchio di Jisung, facendo ansimare.
«Minho, ti prego»
«Che c'è?»
Gli morse il collo.
«Minho~»
Gli lasciò un succhiotto sulla clavicola.
«Minho, prendi quel cazzo di preservativo, non ce la faccio più!»
Fece come detto e se lo mise.
«Ok, ok, hai resistito fin troppo, baby, come sei bravo..»
Quando piazzò la punta sulla sua entrata, sentì come una scarica di adrenalina e come una calamita, in uno scatto fu dentro di lui.
«Ah!!» Jisung aveva inarcato la schiena.
«Scusa– scusa io—»
Minho sentiva il sudore scendere sul suo collo.
«Zitto, mi è piaciuto tantissimo, ora muoviti»
E Minho fece esattamente come aveva fatto la prima volta.
Spinse piano, lentamente.
Perché era questo che serviva a Jisung.
Essere coccolato e cullato.
E lo faceva impazzire, vederlo lì, sdraiato sotto di lui, con gli occhi chiusi, che buttava la testa all'indietro e si mordeva il labbro a ogni sua spinta.
Le sue mani erano affondate nelle braccia del moro, le unghie nella pelle, ma non interessava a nessuno dei due al momento.
«Ti amo»
Il biondo aprì leggermente gli occhi solo per guardarlo, cercando di sorridere, con un po' di saliva che scendeva sul mento.
«Dio se ti amo»
Lo baciò, e lo baciò ancora e ancora, gli prese le gambe e se le mise sulle spalle per aumentare la velocità delle spinte, e Jisung era andato.
«Min- Minho— Minho–»
Ormai era un miscuglio di gemiti disperati.
«Minho toccami ti prego»
Minho lo prese e mosse la mano freneticamente e con qualche ultima spinta più forte, vennero simultaneamente.
«Puoi restare, se vuoi. Non devi andare per forza
Minho sorrise, passandogli una mano nei capelli.
«Ti ricordi cosa ti avevo risposto?»
Gli baciò la fronte.
«“Non farmi innamorare ti prego”»
Annuì.
«Beh, sei riuscito a farlo, ora non posso più andarmene...»
Minho rise.
«Finalmente...»
Quella fu la prima volta in cui si addormentarono abbracciati e Jisung restò per la notte.
E per la mattina seguente.
E quella dopo.
E quella dopo ancora.

𝐘𝐨𝐮 𝐂𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐲 || MɪɴSᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora