Montagna

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Si guardò ancora una volta allo specchio, cercando di capire se quello che vedeva le piacesse o meno. Non portava mai i capelli sciolti, era abituata a vedersi sempre con il suo fedele chignon, pertanto non sapeva definire come si sentisse. Era bella? Le stavano bene quei lunghi capelli neri che le scendevano sulle spalle fin giù lungo la schiena? Avrebbe tanto voluto ricevere il parere dell'uomo che da sempre abitava il suo cuore, ma sapeva che non era possibile. Lo aveva dimostrato persino poche ore prima, quando la figlia del Detective Mori le aveva detto che la luce della ring light la faceva sembrare ancora più bella; in tutta risposta lui aveva saputo dire soltanto "Ah, davvero?".
Sospirò, raccogliendosi i capelli corvini e riportandoli alla consueta acconciatura che la contraddistingueva. Cosa si aspettava? Kansuke era sempre stato così, freddo e quasi distaccato, incapace di mostrare apertamente emozioni che non fossero rabbia o disprezzo. Non per niente portava lo stesso nome del brillante samurai stratega al servizio del daimyo Takeda Shingen.
Le tornò in mente proprio uno dei versi del Fūrinkazan: sii inamovibile come la montagna. Una descrizione perfetta della personalità di Kansuke. 

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