Vergogna

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- Ehm...scusate...se fosse un gioco coi dadi?- suggerì, con un filo di voce.

Temeva di aver detto una cosa sciocca, forse adesso i suoi compagni di classe pensavano che fosse stupida. Era difficile farsi degli amici con un carattere come il suo, dove anche solo dire "ciao" le costava uno sforzo enorme. Si vergognava terribilmente di questo suo carattere, si vergognava di tutto.
I compagni la fissarono per qualche istante, poi avvenne ciò che non avrebbe mai creduto potesse accadere.

- Sì, potrebbe!- esclamò improvvisamente Ayumi, la bambina a cui poco prima avrebbe tanto voluto prestare la gomma da cancellare.

- Ma certo, un gioco coi dadi!- ripeté entusiasta Mitsuhiko.

- Bravissima Maria, sei stata grande a capirlo!-

Si sentiva al settimo cielo, avrebbe voluto esprimere tutta la sua gioia come avevano fatto gli altri, ma purtroppo si vergognava a fare anche quello. La sua timidezza andava oltre la soglia immaginabile.

- Avrei...pensato...al gioco dell'oca, è uno dei...- si interruppe.

No, che disdetta! Stava andando così bene! Voleva far sapere a tutti quanto le piacessero i giochi coi dadi, magari qualcun altro le avrebbe detto "anche a me piacciono" e avrebbero potuto giocarci insieme un giorno...ma poi la timidezza aveva preso di nuovo il sopravvento, facendola vergognare di aver detto una cosa così sciocca.

- Quella bambina è timida- osservò Mitsuhiko.

- Le manca quasi il fiato- notò Genta.

- Non devi vergognarti se sei timida- intervenne Ai, che sembrava molto più matura di tutti loro nonostante fossero coetanei - Maria, inserirsi in una classe nuova non conoscendo nessuno è molto difficile, ma con il tempo diventerai una nostra amica. Potrai raccontarci tante cose di te e dei tuoi genitori e vedrai che alla fine la timidezza passerà-

Sorrise, finalmente sollevata da quel peso: la vergogna stava iniziando a lasciare spazio a nuove prospettive.

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