Mandorla

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- Per favore smettetela!- li supplicò con le lacrime agli occhi, coprendoseli con le mani e abbassando il capo.

- Tu non sei una vera giapponese!- le puntò il dito contro un ragazzino alto e magro.
- È vero, non hai nemmeno gli occhi a mandorla!- continuò un altro bambino.

Era sempre così, da anni: ovunque andasse gli altri bambini la prendevano in giro per via del suo aspetto non completamente orientale, dovuto al suo essere una mezzosangue. A volte i bambini sanno essere davvero crudeli e lei subiva tutta la loro ignoranza e cattiveria. Non capiva cosa ci fosse di sbagliato nell'avere i capelli di un colore diverso dal nero o gli occhi di forma arrotondata: in occidente le persone erano così e non avevano nulla che non andasse.
Si era chiesta più volte come sarebbe stato vivere in Inghilterra, la terra natale di sua madre: forse lì l'avrebbero accettata o forse l'avrebbero presa in giro per i tratti orientali che aveva ereditato dal padre.

- Non penserai di giocare con noi, vero inglesina?- le chiese il ragazzino che poco prima l'aveva accusata di non essere giapponese.
- Ora basta, fatela finita!-

Alzò la testa di scatto quando riconobbe quella voce: Mary, sua sorella maggiore. Tutte le volte che si trovava in difficoltà Mary arrivava e la proteggeva, come fa un angelo custode. Si somigliavano molto e anche lei veniva derisa, ma a differenza sua quelle insinuazioni non sembravano toccarla minimamente. Mary aveva un carattere freddo e distaccato ma a modo suo sapeva amare con tutto il cuore e sacrificarsi per le persone a lei care.

- Guardate, è arrivata l'altra straniera!- iniziarono a prendere in giro anche lei.
- Vi conviene andarvene se non volete farvi male- li minacciò.

Frammenti di ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora