Capitolo 16.

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Preparate i fazzoletti🤧

Regn

Potrebbe non passare la notte.
È stato colpito al cuore.

Nox potrebbe non farcela.

Erano quelle le frasi che mi avevano tormentato per l'intera notte, dal momento in cui vidi Nox urlare per lo strazio.

Stava soffrendo.

E io non riuscivo a smettere di pensare a quelle parole. Alla probabilità che non avrebbe potuto passare la notte, il ragazzo che amavo avrebbe potuto non svegliarsi il giorno seguente.

Mi sentivo così responsabile. Era colpa mia. Se non mi fossi mosso, se non avessi cercato di riattivare la barriera...

Pensai alle parole che ci eravamo detti quella sera, al nostro litigio. Non potevo sopportare che ci fossimo lasciati così. E se quello era stato il nostro ultimo incontro? L'ultima volta che ci saremmo potuti parlare?

Potrebbe non passare la notte.
È stato colpito al cuore.

Nox potrebbe non farcela.

No, non poteva essere così. Non l'avrei accettato. Non era un'opzione da contemplare, Nox sarebbe stato meglio, avrebbe aperto gli occhi e ci avremmo riso su.

Ma erano passate ore, il sole era sorto e Nox non aveva ancora dato segni di vita.

<<Starà bene>> Azrail mi diede una pacca sulla spalla.

<<Sarà meglio per lui>> sorrisi amaro.

<<Vuoi il cambio? Sei un po' pallido>>

<<No, preferisco restare in caso si svegli, e poi, non credo che sarei in grado di chiudere occhio>> osservai di nuovo il suo corpo avvolto dalle coperte.

<<Si ma farai la sua fine se non dormi neanche un paio d'ore>> scosse la testa e si mosse verso l'uscita.

Ma poi una forte tosse ci fermò, mi voltai di scatto e vidi Nox cercare di sollevarsi dal letto.

Era tornato.

Thanatos

Non appena aprì gli occhi, il tepore del risveglio mi avvolse. Non ricordavo di aver dormito molto quella notte, Aysel si era rivelata una compagnia interessante.

Non l'avevo portata lì con cattive intenzioni, io volevo proteggerla. La piega che avevano preso le cose è stata una sorpresa, gradita, ma pur sempre una sorpresa.

Il suo corpo era avvolto attorno al mio, potevo sentire il seno morbido sul mio petto, i suoi capelli lunghi accanto al mio viso e le nostre gambe intrecciate.

Era bellissima.

Non potei resistere d'accarezzarle la schiena, passai le dita leggere sulla sua pelle e mi accorsi di alcuni tatuaggi che non avevo visto la sera prima.

Il mio tocco la svegliò perché sbadigliò e spostò la testa sulla mia spalla, mi inchiodò con i suoi profondi occhi neri.

<<Buongiorno tesoro>> feci con voce roca mentre continuavo a sfiorare le sue curve.

Ero stregato, e il fatto che si stesse muovendo appena contro di me non faceva che aumentare la mia eccitazione mattutina.

<<Buongiorno>> sorrise timida.

<<Dormito bene?>>

Annuì ancora assonnata.

<<Ieri sera è stato bellissimo>> spostai una ciocca di capelli neri dietro il suo orecchio, <<volevo solo dirti che non era con brutte intenzioni che ti ho portata qui, mi dispiace, non avrei dovuto. Non ho riflettuto, non ti ho neanche chiesto se era->>

<<No, non era la mia prima volta se è questo che intendi. E tranquillo, è ovvio che il sesso non era la tua intenzione originaria. Sono stata inappropriata io a provocarti, i tuoi amici stavano lottando...>

<<No. Non giustificarti per avermi provocato, sono io che ho risposto>>

Aysel sorrise e scosse la testa, i suoi capelli mi fecero il solletico sul petto <<oh Thanatos, sei proprio un bravo ragazzo>>

<<Vuoi ricominciare?>> La sfidai e inarcai un sopracciglio. Aysel scoppiò in una dolce risata che riempì la stanza. Il mio cuore si scaldò di rimando.

<<Beh chissà>> fece vaga.

Sollevai le sopracciglia di scatto, incredulo.

<<Stavo scherzando!>> mi diede un colpetto sul petto.

Era così raggiante, come se si fosse dimenticata del mondo lì fuori. Così mi venne in mente una domanda, o più che altro una curiosità.

<<Prima hai detto che non eri vergine>>

<<Esatto>>

<<Allora...>>

<<Quando è stata la mia prima volta?>> completò con tranquillità la frase.

<<Si. Voglio dire. Sempre se ne vuoi parlare, se non è troppo personale>>

<<Penso che abbiamo oltrepassato già da un pezzo quella linea>> incurvò la bocca verso l'alto.

<<Forse si>>

<<È stata con il mio primo fidanzato del liceo, avevo 14 anni>> disse tutta d'un fiato. <<Stavamo insieme da un paio di mesi e per qualche sconosciuta ragione, ero convinta che se non lo avessimo fatto, lui sarebbe andato con un'altra. È stato bello, era due anni più grande di me e io mi sentivo protetta>>

<<E poi cos'è successo>>

<<E poi dopo tre settimane mi ha lasciato per un'altra. Una ragazza della sua età, l'amica di cui non mi sarei dovuta preoccupare>> giocò un il lembo del lenzuolo <<sono stata troppo ingenua, avevo una visione incantata del mondo e credevo davvero che saremmo stati insieme per sempre. Non ho mai conosciuto mio padre, e adesso che sono cresciuta, ho capito che forse vedevo in lui ciò che non avevo mai avuto>>.

<<Cavolo Aysel...>> Non sapevo cosa dire, non avevo pensato ad una storia così triste.

<<Un casino vero?>> sorrise amara. <<mi sono fidata, e lui mi ha deluso. Ho pianto giorni interi. Mi sentivo umiliata, presa in giro e tradita. Forse è da lì che ho smesso di fidarmi>>.

La potenza delle sue parole mi colpì, si era aperta con me più di quanto avrei mai potuto immaginare. Doveva aver sofferto tanto, e qualcosa mi diceva che c'era altro in più.

<<Mi dispiace>> la presi tra le braccia e posai il mento sul suo capo <<so che queste parole dette da me non significano nulla ma, mi dispiace davvero. Non meritavi ciò che ti hanno fatto. Se solo potessi fare in modo che non fosse mai successo...>>

<<Ma non si può>> alzò il viso dal mio petto e fissò i suoi occhi nei miei <<io alla fine non mi pento di nulla, tutte le esperienze che ho avuto mi hanno portato dove sono ora, alla persona che sono ora. E Mi piace chi sono>> mi cinse la vita <<però... Grazie>>

<<Fai bene a pensarla così, sei intelligente, talentuosa e molto matura. Le tenebre hanno scommesso su di te, ma non avevo mai capito appieno il perché fino a questo punto>> presi il suo mento tra le dita <<sei speciale Aysel Livermore>>

Avevi gli occhi lucidi, sapevo che stava per commuoversi, perciò mi sporsi un pò più e posi le mie labbra sulle sue che si erano schiuse non appena le avevano viste avvicinarsi.

Fu un bacio veloce, ma immensamente dolce, per dirle che io ero lì, che io non l'avrei lasciata.

Quando ci staccammo tornammo a quella che purtroppo era la realtà.

-

Aysel...
💔

ig: ecatebooks
Vi voglio tanto bene🖤, grazie per tutto.

Cosa ne pensate?

Presto altri nuovi capitoli :)

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