Capitolo 1

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Attenzione‼️
La storia contiene un linguaggio esplicito, scene di violenza e i personaggi adottano comportamenti sbagliati.
Perciò il mio consiglio è: se questo tipo di storie non è il vostro genere non la leggete😎.
Detto questo, buona lettura❤️‍🔥

A chi si sente solo.
A chi crede di non essere abbastanza.
A chi ha paura d'amare e di non essere amato.
A chi, come me, ha paura di non trovare mai l'amore.

Azrail

<<Sapete di cosa avrei voglia stasera?>> Inizió Keegan con l'intenzione di spezzare l'ansia.

<<No>> Thanatos non riuscì a tenere a freno la curiosità <<e sentiamo un po', che cos'è ciò di cui avresti così tanta voglia?>>

<<Di un double cheese burger>> cinguettò l'altro iniziando a gesticolare scambiando le mani una sopra l'altra, <<sai, quelli belli alti, con il doppio strato di formaggio, carne, ketchup, senape e cetriolini>> ormai le sue mani avevano preso la forma di una montagnetta.

Keegan si passò la lingua sul labbro inferiore con fare lascivo, gli occhi gli si illuminarono al solo pensiero.
Sembrava uno di quei gatti che si leccano i baffi , sorrisi.

<<Tsk>> Thanatos scuoté la testa sornione <<Ed io che pensavo volessi farti una scopata>> .
<<Quello sempre fratello, sempre>> e nel dirlo diede una doppia pacca sulla spalla all'altro.

Scoppiammo a ridere tutti e tre all'unisono, quando un rumore sordo spezzò la spensieratezza che si era appena creata portandoci sull'attenti.
Il cuore iniziò a martellare forte nel petto.

<<Vado a controllare>> Keegan si rabbuiò in viso e con un movimento repentino della mano accese una lunga fiamma sopra di essa, si allontanò da noi andando verso il cuore nero della foresta che passo dopo passo l'abbracciava portandolo via dalla nostra vista.

Il rumore sordo scomparse, portando con sé un lungo ed interminabile silenzio.

Guardai verso Thanatos: era bianco in viso e nei suoi occhi verdi, verdi come il bosco dopo una giornata di pioggia, potevo scorgere la paura.
La stessa paura che in quel momento stava scorrendo anche nelle mie vene.
Il suo respiro era irregolare e lo si poteva scorgere da come il suo petto si alzava e abbassava a un ritmo insostenibile.

<<E ora?>> Riuscì a esalare con un sospiro debole.
Mi pietrificai. Sul posto. Tutto smise di scorrere e le orecchie iniziarono a fischiare.
E ora?

<<E ora...>>

<<Correte!>>
<<Cosa?!>>
<<Cazzo correte!>>

Aysel

La sveglia trillò sul comodino accanto al letto, presi un cuscino inutilizzato alla mia sinistra e me lo premetti sulla bocca, <<mhhh>> grugnì a pazienza zero.
Un peso iniziò a spostarsi sul letto e man mano che si avvicinava riuscivo a scorgere la punta di una coda nera ad interrogativo fare la sua entrata in scena, crocchette, voleva sicuramente delle crocchette.
Soffocai un sorriso con il cuscino al solo pensiero che il mio gatto volesse augurarmi il buongiorno soltanto per chiedere da mangiare.

<<Oh ma buongiorno anche a lei>> lo presi in braccio ancor prima che l'essere opportunista iniziasse a fare le fusa.
Miagolò come un cucciolo sperduto mentre tentava di strofinare il suo muso sul dorso della mia mano.
<<Si...Miao.>> espirai rigirandomi tra le coperte.
Allungai un braccio verso la sveglia, presi il telefono e lo lanciai forte sul copriletto, ma poi mi pentii subito e mi precipitai a controllare se fosse tutto a posto.
No. La sveglia continuava ad urlare.

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