Capitolo 21.

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Keegan

<<È permesso?>>

<<No>> rispose categorica Lylah.

Ma io entrai comunque <<bello qui, vedo che ti tratti bene>>.

<<Keegan. Avevo detto no>>

<<E da quando mi interessa?>> La provocai non tanto ironico. Sollevai un sopracciglio e poi la mia attenzione cadde su ciò che stava intorno a lei.

Erano da poco passate le 22 e la luna rifletteva sul suo viso, illuminandone i tratti. Gli occhi neri, il naso piccolo e le labbra a cuore. Era così bella. Lylah era stravaccata su una poltrona in fondo alla stanza, davanti a una scrivania in legno antico che affacciava su una grande vetrata. Sul tavolo c'erano un telescopio e dei tarocchi sparsi. Stava ancora lavorando.

<<Ora capisco perché sei sempre così scorbutica>>

<<Perché non ti sopporto?>> Mi fulminò con lo sguardo.

<<Tu mi adori>> feci ovvio, come poteva non amarmi.

<<Certo...>> Alzò gli occhi al cielo.

<<Non hai qualche hobby oltre a lavorare?>>

<<Non hai altro da fare oltre a disturbare?>> Sbuffò.

<<Ma come, non apprezzi la mia compagnia!>> Mi portai una mano sul cuore e spalancai la bocca, ero seriamente sorpreso.

<<No>> si scomodò sulla poltrona.

<<Mi offendi così>>

<<E menomale>> alzò gli occhi al cielo con fare insolente.

<<Va bene... >> Alzai le spalle desolato, <<vorrà dire che darò questa a qualcun'altra>> sospirai e mi voltai verso l'uscita.

Se fingeva di non volere la mia compagnia, allora avrei finto a mia volta di credere che non mi desiderasse. Avrei retto il gioco, anche se ero sicuro che la curiosità valeva più del suo orgoglio.

<<Aspetta!>> La sua voce più alta di un'ottava mi inchiodò sul posto.

<<Si?>> Sorrisi, ma non mi girai.
Come previsto, avevo ragione.

<<Cosa hai li>>

<<No. Tanto non la vuoi>> continuai a canzonarla.

<<Cosa hai li Keegan>> divenne decisa, sembrava quasi arrabbiata.

<<Torta ciliegia e cioccolato>> mi finsi arreso e allungai il piatto verso di lei. I suoi occhi saettarono verso il dolce che avevo preparato poco prima e lo osservarono interessati. <<Sei ancora sicura che non la vuoi?>>

<<Non ho detto questo>> la sua espressione era dura. Era ovvio che ammettere di desiderare qualcosa di mio le costasse drammaticamente, ma cosa ci poteva fare, niente restava indenne al fascino di Keegan, neanche una fetta di torta.

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