Capitolo 3: "Nothing even matters"

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Era la terza ora di lezione, arte, prima volta in questa settimana.
Notai kendall entrare, era appena suonata.
Dato che nessuna delle mie compagne seguiva il corso ero da sola, feci un segno di saluto con la mano verso Kendall, che subito mi sorrise e si sedette accanto a me.
K: "Ehi ciao!"
A: "Ciao, anche tu nel corso? Ti piace disegnare, dipingere o cose del genere?"
K: "A dire la verità preferisco la musica, ma ho notato che in questa scuola c'è solo il corso per il pianoforte, e sinceramente preferisco la chitarra.."
Continuava con la risposta alla mia domanda quando ad un tratto si fermò..
K: "Scusami, parlo troppo."
A: "No no, non c'è nessun problema, mi piace sentirti."
Lo avevo detto sul serio? Ma come mi vengono in mente certe cose?!

Scoppiò in una risatina.
Stavo iniziando a sospettare che mi piacesse, anche se per adesso non lo conoscevo affatto.
Sapevo il suo nome, e poi?
Ero solo convinta di essere stranamente 'incantata' da lui, come non mi era mai successo con nessun'altro.

Ripetevo queste parole in testa mentre lo guardavo e non mi accorsi che il prof. aveva assegnato una specie di compito da consegnare per la prossima settimana..

K: "Ehi tu hai già qualche idea?"
A: "Mh? Per cosa?"
K: "Ma non hai sentito? hahah, dobbiamo consegnare un lavoro sulla 'libertà', che pensi di fare?"
A: "Oh, ecco mi ero distratta, credo farò un disegno.. qualcosa mi verrà in mente. Tu invece?"
K: "Beh non ha specificato il tipo di arte, quindi credo scriverò una canzone."
A: "Oh si ti prego, poi me la farai sentire?!"
Lo dissi quasi inconsciamente, come se lo conoscessi da anni, come fosse mio fratello.
K: "Sì certamente..senti, visto che sono nuovo e non conosco davvero nessuno qui, stavo pensando.. se tu eri d'accordo.. volevo chiederti.. ti andrebbe di accompagnarmi a fare un giro del college, oggi pomeriggio..?"
A: "Oh ma certo!"
Non mi ero accorta del tono di voce che usai, ma a quanto pare lui sì, dato che mi guardò alzando un ciglio.
A: "Scusami.. comunque, sì mi piacerebbe molto portarti a vedere la scuola, che ne dici delle 15:30, dopo pranzo?"
K: "Allora siamo d'accordo, così mi racconti anche un pò di te, dato che non ti ho lasciato parlare un attimo."
A: "Haha, non dire così, a me piace ascoltare le persone, e poi non mi pare tu abbia molto amici per adesso, quindi ti farò volentieri conoscere i miei."
K: "Vivi qui da tanto?"
A: "Da quando sono nata, haha, parecchie persone le conosco perchè erano vecchi compagni di scuola, o semplicemente amici di amici di amici, altri sono qui per la carriera futura che il luogo ti propone. Vogliono tutti fare le 'star', e non si accorgono che perdono, però, la vita normale con amici e familiari, ancor prima di intraprendere una strada per il successo."
K: "Vedo che non apprezzi chi aspira a diventare famoso haahah"
A: "Haha ma no, cioè per un certo verso, solo che la maggior parte non cammina sulle proprie gambe."
K: "Che vuoi dire?"
Mi guardava perplesso, oddio avevo ricominciato con i miei discorsi assurdi.
A: "No no niente, lascia stare, non voglio spaventarti, sei appena arrivato, devi imparare a conoscere da solo questo posto."
K: "Vuoi annullare il giro di oggi pomeriggio?"
A: "Oh no, non intendevo questo! Non vedo l'ora di mostrarti i vari dormitori, le aule e il parco sul lato nord del campus!"

*driiiin*

K: "Meglio che vada, ho Brand in quest'ora e da quanto ho capito è un tipo molto..eh.. puntiglioso"
A: "Haha, vedo che impari in fretta"
K: "Ci vediamo più tardi!"
Mi salutò con una semplice mossa della mano, non so perchè rimasi 'delusa' da quel cenno, infondo ci conoscevamo da.. poco(?).
Anzi credo che non ci conoscessimo affatto.

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Tornai in stanza dopo la quinta ora, c'erano Eather e Ashley che stavano litigando, e si sentivano le urla da fuori il corridoio.
A: "Ragazze..tutto bene?"
Ash: "Non direi! Quell'innocentina di Eather ha preso la mia maglietta preferita in prestito l'ultima volta, e ora non la trovo più!"
E: "Ti ho già detto che sarà sicuramente rimasta nella lavanderia!"
Si stavano rotolando sul pavimento gridando l'una contro l'altra.
A: "Ash, è quella la tua maglietta?"
Dissi indicando un panno azzurro che sporgeva da sotto l'armadio.
Ash: "Oh, sì. Ecco.. scusami Eather."
E: "Fa niente.. eeeehi ma non ci racconti niente Ann?"
Ash: "Già infatti, la nostra signorina prende appuntamenti senza chiedere il permesso."
Iniziarono a ridere tra di loro, mentre io sentivo le guance bruciare. Non volevo parlarne con nessuno, soprattutto perchè erano 2anni che non avevo un appuntamento.
A: "Sentite, mi ha solo chiesto di fare un giro per mostrargli la scuola."
E&Ash: "Ohhhohhh"
A: "ora che ci penso, come fate a saperlo?"
Ash: "Tesoro questa è Los Angeles. Dovresti ritenerti fortunata che non ci sono i manifesti in giro."
A: "Oh no, non ci siamo neanche detti dove incontrarci."
E&Ash: "Allora vai a chiederglielo forzaaaa!"

Mi spinsero fuori dalla camera, odiavo queste città, nessuno può farsi una vita normale qui.
Appena fuori la porta...

Untouchable||Kendall SchmidtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora