A: "È per questo che non volevo parlarne con te, sei suo amico, é normale che tu lo difenda."
J: "Savannah era venuta per me."
A: "È inutile James, lascia stare, non prenderti colpe che non sono tue."Mi prese le mani tra le sue,
era caldo, troppo per i mei gusti,
odio le mani sudate.
J: "Non sto scherzando."
A: ".."
J: "La settimana scorsa mi aveva chiesto di 'uscire'.."
A: "Che per Savannah Minter significa 'scopare'."
J: "Vedo che la conosci ahah, comunque.. io ho rifiutato."
A: "Wow, non me lo sarei aspettato da un tipo come te."
J: "Ehi, io sono una persona seria."Rotai gli occhi.
J: "Quel giorno era passata in camera perchè voleva parlarmi."
A: "Non capisco niente.."
J: "Lasciami finire, mi ha detto che voleva a tutti i costi uscire con me, perchè beh vedi io sono davvero sexy e.."
A: "Si si, andiamo avanti."
J: "..ma io le ho detto che non mi interessava, e che non avevo intenzione di frequentarla, soprattutto ora che mi piace un'altra."
A: "Quindi?"
J: "Ero piuttosto arrabbiato quel giorno e nel risponderle uscii dalla stanza di fretta spingendola, lei cadde.."
A: "Su Kendall?"
J: "Già..."
A: "MA PORCAPUTTANA JAMES."
Mi alzai di fretta, neanche curai James, uscii dalla sala e mi incamminai verso i dormitori.A: "Porca puttana ti prego dimmi che ci sei."
*toc toc*
K: "James non c'è."
A: "Kendall.."
Sentii qualcosa cadere, per poi accorgermi che la porta si stava aprendo.
A: "Kendall sono io, Ann."
K: "C-Che ci fai qui? Ti ho cercata questi giorni, lo sai?"
A: "Devo parlarti."
Abbassò la testa, la stanza non era illuminata.
A: "Kendall ti devo delle scuse."
K: "E per cosa?"
A: "Quando ero venuta qui, per sentire la tua canzone.. tu e Savannah.."
K: "Ann io non ho fatto niente, è caduta, James l'ha.."
A: "Kendall, lo so. James mi ha raccontato tutto. Mi dispiace, io sono scappata e non ti ho lasciato neanche spiegare.."
K: "È tutto okay, è stata colpa mia, non l'ho scansata subito e.."
Mi avvicinai frettolosa, come se non ci vedessimo da anni, sentivo gli occhi bagnarsi, ma non piansi, ero felice.
Lo abbracciai, mi adagiai al suo petto incastrando la testa sotto il suo mento.
A: "Sono stata malissimo senza di te."
Sussurrai.
K: "Anch'io."
Non riuscivo a vederlo bene, ma sentivo la sua voce e il suo corpo.
----------1 Novembre.
Avevo dormito da Kendall, non ci andava di tornare alla festa.
Da quanto ho capito lui non è un tipo molto sociale, come me del resto.Uscii silenziosamente lasciandogli un bacio sulla guancia.
Domani è il suo compleanno, devo comprargli un regalo.
Tornai in stanza e mi lavai, presi la borsa e uscii.
Scesi in città e girai le vetrine fino all'ora di pranzo..
A: "Non ho ancora trovato niente.. aspetta, ci sono! Un negozio di musica, il pranzo può aspettare.
Wow non pensavo l'avrei mai detto."Andai fino la terza strada, conoscevo bene il locale perchè da piccola ci andavo spesso con una mia amica, ascoltavamo i dischi in vinile..
A: "C'è qualcuno?"
H: "Anastasia?"
A: "Ciao Henry!"
Era sempre stato molto gentile con me, mi faceva leggere tutti i fumetti che scriveva, senza averli mai potuti pubblicare.. diceva che sarebbe stato un sogno per lui.
A: "Come stai? Sono un paio d'anni che non ci vediamo!"
H: "Mah, il negozio va avanti un pò a stento."
A: "E tu, come stai?"
H: "Alla grande, domani uscirà il mio fumetto!"
A: "Cosa?! Davvero? Sono troppo contenta!"
H: "Ho trovato una casa editrice che ha deciso di pubblicarlo, uscirà un numero ogni due mesi! Uh, aspetta."
Andò dietro il bancone, tirò fuori uno scatolone e dall'interno prese un libricino.
H: "Ecco, questo è per te."
A: "È il fumetto?"
H: "Sì, se non fosse stato per te, avrei smesso di scrivere e disegnare parecchi anni fa."
Sorrisi, mi faceva ricordare quando ero bambina, il posto, l'odore, la sua voce, i fumetti e le pile di dischi negli angoli.
H: "Che mi dici di te?"
A: "Tutto normale, sono entrata all'Hills College, da due anni ormai."
H: "Come passa il tempo eh?!"
A: "Eh già. Sono venuta perchè dovrei fare un regalo ad un amico."
H: "Allora vediamo che possiamo trovare."A: "È perfetto!"
H: "Posso chiederti, per chi è?"
Henry mi conosceva bene, aveva capito che era qualcuno a cui tenevo.
A: "Si chiama Kendall.."
H: "..e?"
A: "Ecco vedi, ci siamo conosciuti quest'anno, mi ha chiesto di essere la sua ragazza un paio di mesi fa.."
H: "Ahhh ecco cos'era quel sorriso da bella addormentata."
A: ".."
Arrossii.---------
Kendizzle❤
Ehy! Ma dove sei stata oggi? Ti ho cercata tutto il giorno!
Ho avuto da fare, sto bene non preoccuparti.
Hai ancora voglia di sentire quella canzone?
Sì!
Ti va di venire?
Oh, ecco.. adesso non posso, che ne dici di domani? Tanto non ho niente da fare!
come vuoi...
Perfetto.❤
---------
Sabato, 2 Novembre.
A: "Pronto? Sì, Kendall sto arrivando, tranquillo non mi perdo, ci vediamo tra poco."
Attraversai la hall con una busta bianca piuttosto ingombrante sotto il braccio, cercavo di non farla sfiorare da niente e nessuno.
K: "Vieni siediti.."
A: "Aspetta.. capisco che forse ti sei sentito trascurato ieri, ma questo è per te, auguri."
Alzò il sopracciglio, poi aprì la busta e rimase per diversi secondi fermo immobile.
A: "Allora.. ti piace?"
K: "È il disco di Help! Come facevi a sapere.."
A: "Veramente non sapevo se ti potessero piacere."
K: "Io adoro i Beatles.. grazie, davvero."
Gli lasciai un bacio.
A: "Mi fai sentire la canzone?"
K: "Oh, sì.."K: "Figuring you out, it's habitual.
I hear you calling my name, at night..
Picking you up's like a ritual.
Breathing you in, it clears my mind.I'm not giving up for nothing, no,
they tell me i'm dead, if i don't leave you alone.
Like necotine.
We got nothing, but potential,
try but i can't put you down,
on my own."A: "Mi piace tantissimo!"
K: "Stavo pensando di mandare i demo alla casa discografica qui vicino.."
A: "Davvero? Ma è un'idea fantastica!"
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Untouchable||Kendall Schmidt
Fiksi PenggemarAnastasia Grunt è nata ed abita a Los Angeles. Ha sempre avuto una vita semplice e non è mai riuscita ad innamorarsi, ma qualcosa cambierà quando un nuovo ragazzo si presenta nella sua scuola. KENDALL