Capitolo 3

41 7 5
                                    

Il mattino dopo, il temporale era passato e il sole splendeva di nuovo, anche se l'aria era ancora fresca. Il sonno di Amanda era stato agitato, i vecchi incubi erano tornati a farle visita e il suo stato d'animo non era migliorato rispetto alla sera prima. Rob era tornato e, volente o nolente, doveva affrontarlo. Innanzitutto, decise di non aprire la panetteria quel giorno. Mandò un messaggio a Sandy per avvisarla che poteva prendersi la giornata libera; di solito, era lei che si occupava del panificio le rare volte che la proprietaria non poteva essere presente, ma in quella situazione si sarebbe potuta trovare in pericolo, e non era proprio il caso.

Ecco, il mostro era ricomparso da poche ore, e già aveva ripreso a condizionare la sua vita. Amanda fece un respiro profondo e andò a farsi una doccia, visto che il sonno agitato l'aveva fatta sudare. Mentre l'acqua le scivolava sulla pelle, si domandò che faccia avrebbe fatto James davanti alla porta del negozio serrata. Non l'avrebbe visto quel giorno; fu un pensiero involontario che si trascinò dietro un velo di malinconia. Era ormai normale per lei cominciare la giornata con l'allegria che il suo affascinante cliente le suscitava, e poi, il modo in cui la guardava facendola sentire bella dopo tanto tempo, il ciuffo ribelle e sexy che le causava sempre una capriola allo stomaco, le sue labbra, il suo corpo perfetto e le mani che più di una volta le era capitato di immaginare su di sé. Boccheggiò sentendo il piacere che la invadeva, e solo allora si rese conto che mentre pensava a James le dita si erano posate sulla sommità sensibile della sua intimità per massaggiarla e liberarla da una tensione troppe volte repressa. Si riprese e finì di lavarsi; si disse che era un bene stare lontana da lui per un giorno, anzi, l'ideale sarebbe stato non vederlo mai più, ma per quello avrebbe dovuto elaborare un piano. Era troppo da pazzi immaginare di eliminare un cliente tanto affezionato? Sicuramente sì, ma quel cliente in particolare portava con sé delle implicazioni che andavano tolte di mezzo, anche se non sapeva come.

***

I piedi di James battevano sulla sabbia umida mentre svolgeva la sua corsa mattutina. Dopo la pioggia, la spiaggia sprigionava un profumo particolare e l'acqua dell'oceano appariva più limpida, come se fosse stata lavata. In realtà, la burrasca prodotta dal vento che aveva sferzato l'aria durante la notte, aveva riempito la battigia di detriti: carcasse di granchi, pezzi di legno, sassi e, tristemente, qualche bottiglia di plastica. Il bel vigilante salutò cordialmente gli addetti intenti a ripulire tutto e in un movimento, ormai automatico, voltò la testa verso il panificio che era diventato il suo posto preferito, quando si trovò alla sua altezza, ma stranamente aveva tutte le luci spente. Si accigliò per la sorpresa, non era mai successo prima; al sorgere del sole, Amanda stava già lavorando da un paio d'ore per offrire ai suoi clienti pane e dolci fragranti. Pensò che per una volta avesse potuto non sentire la sveglia e sorrise con tenerezza a quell'idea. Si stava rammollendo, quella donna lo stava distruggendo. Era necessario arrivare al dunque al più presto, prenderla in tutte le posizioni e poi ritrovare la pace. Sì, era quello il suo obiettivo, eppure, immaginando la situazione, c'era qualcosa che lo disturbava, una sensazione come di rimpianto al pensiero che poi le avrebbe detto addio. Aumentò la velocità per spegnere il cervello e recuperare la mancata attività fisica della sera precedente.

Per fortuna, il lungomare aveva una zona dedicata alla ginnastica, con tanto di attrezzi e James poté dilettarsi a scolpire il suo corpo, mentre il sole si innalzava nel cielo e metteva in mostra la sua pelle lucida di sudore. Si accorse solo dopo un po' che una ragazza si era fermata a guardarlo, era una biondina niente male; le strizzò un occhio e si mise in piedi.

«Posso fare qualcosa per te?» le chiese. Lei avanzò di qualche passo e seguì con un dito il percorso di una goccia di sudore che gli scivolava giù dalla spalla.

«Vorrei anch'io fare un po' di ginnastica, mi aiuti?»

Era l'occasione giusta. Quella ragazza dal seno appetitoso poteva riportarlo in sé e frenare l'ossessione nei confronti della panettiera. L'afferrò per i fianchi e fece scontrare i loro bacini.

Security Brothers: JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora