Capitolo 4

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Mi scuso per il mancato aggiornamento della settimana scorsa, ma ora eccolo qui il capitolo.

Buona lettura!

«No, te lo puoi scordare, non esiste che ti permetta di albergare in casa mia!»

«Amanda, non essere cocciuta, sai bene che sei in pericolo e il mio lavoro, guardacaso, è proprio proteggere la gente!» Lei sbuffò pesantemente, e lui si passò le dita tra i capelli per calmarsi.

Quella mattina, dopo che il loro abbraccio si era sciolto, Amanda aveva rivelato a James che Rob poteva aver preso la fede nuziale solo dalla camera da letto, quindi doveva essersi introdotto in casa a sua insaputa. L'uomo montò su tutte le furie: scese a strapazzare il portiere accusandolo di incompetenza, convinse lei a cambiare la serratura con l'aiuto di un amico fidato e, insieme, chiamarono un paio di poliziotti amici di famiglia dei Deluca per denunciare l'accaduto. In tutto questo era arrivata la sera, e per James era ovvio che dovesse restare lì a vigilare sull'incolumità della sua amica, ma lei non era affatto d'accordo; discutevano da almeno mezz'ora senza venirne a capo.

«James, ti sono grata per l'aiuto che mi hai dato, ma adesso puoi andartene, non mi serve una guardia del corpo. La serratura è stata cambiata e abbiamo avvisato la polizia, quindi...»

«E tu credi che basti?» lei fece per rispondere, ma lui l'anticipò «Quell'uomo sa tutto di te: dove abiti, dove lavori, quali sono i tuoi orari... non sappiamo in che modo si è introdotto in questo appartamento, è molto probabile che lo abbia fatto da una finestra e, in quel caso, aver cambiato la serratura sarebbe inutile.» lei abbassò il capo sconfitta, allora James le andò vicino e le appoggiò le mani sulle spalle «Amanda, so che non ti fidi di me. Mi sono sempre mostrato come quello che fa il filo a tutte per portarle a letto e ci ho provato anche con te, lo ammetto, ma adesso non stiamo parlando di questo, qui è in gioco la tua vita, quindi, per favore, permettimi di essere l'altro James, quello che sa difendere le persone in pericolo. Non ti darò nessun fastidio, starò solo qui ad accertarmi che tu sia al sicuro.»

Lei immerse i suoi smeraldi offuscati dall'angoscia nella crema che circondava le pupille di lui e fu tentata di abbandonarvisi. Voleva non solo il suo aiuto, ma la carezza delle sue labbra, il caldo contatto del suo corpo e il tocco tenero delle sue mani che così come l'avevano consolata nel momento della disperazione, avrebbero saputo farla fremere di passione. Lo desiderava troppo per consentirgli di restare. Non era di lui che non si fidava, ma di se stessa; già la giornata era stata dura col suo odore nelle narici e le mani da dover tenere a posto, figuriamoci la notte. Si fece forza per l'ennesima volta e prese le mani di James per togliersele dalle spalle.

«Sono certa che le tue intenzioni siano buone, ma io non posso accettare.» si diresse verso la porta e l'aprì «Ora vai. Se ci saranno problemi, ti chiamerò.» Lui non disse più niente, varcò la soglia e lasciò che i chiavistelli gli si richiudessero alle spalle, ma se la bella panettiera pensava che l'avrebbe lasciata sola, si sbagliava di grosso.

Amanda si appoggiò al battente serrato e chiuse gli occhi. Il profumo di James aleggiava nell'aria e la casa era diventata improvvisamente vuota. Si fece coraggio e andò ad aprire tutte le finestre: ogni traccia di lui doveva sparire; ma in cucina c'era ancora la pentola col brodo di pollo avanzato e la tazza con la quale lui aveva bevuto il caffè. Poi c'era il divano con i cuscini ancora afflosciati dal peso di lui che c'era stato seduto sopra. Ovunque la donna si voltasse, trovava un segno del passaggio dell'attraente vigilante ed era inutile cancellarli; era stato lì con lei, avevano respirato la stessa aria, fatto echeggiare risate e chiacchiere tra le pareti e scambiato sguardi carichi di qualcosa che entrambi avevano finto di non vedere e lasciato cadere nel vuoto.

Amanda richiuse le finestre e si fece una doccia, poi indossò il pigiama e aprì il frigorifero per vedere cosa cucinare per cena, ma un borbottio che proveniva dal pianerottolo la incuriosì e, un po', l'allarmò, così richiuse il frigo e attaccò l'orecchio alla porta di casa per sentire cosa stesse succedendo.

Security Brothers: JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora