Sera

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<<Allora, Oliver. Come va a scuola? Hai scoperto se Noah, Jack e Charley sono stati ammessi al corso di teatro?>>. Gli chiedo io, cercando di fare conversazione.

Noah, Jack e Charley sono tre fratelli gemelli e i miei tre migliori amici. Sono anche i nostri vicini di casa e i compagni di classe di Oliver. Sono dei ragazzi simpatici e divertenti, ma anche dei talenti nati per il teatro. Si sono iscritti a un corso di teatro molto prestigioso e selettivo, e stanno aspettando l'esito delle selezioni.

<<Non lo so e non mi interessa>>. Risponde lui con una voce secca.

<<Come non lo sai e non ti interessa? Sono i tuoi amici, no? Dovresti essere contento per loro>>. Gli dico io, cercando di essere comprensivo.

<<Non sono i miei amici. Sono i tuoi amici. E non sono contento per loro. Sono geloso di loro>>. Dice lui con una voce rabbiosa.

<<Geloso? Perché geloso?>>. Gli chiedo io, cercando di capire.

<<Perché loro hanno una famiglia normale. Perché loro hanno una madre che li ama. Perché loro hanno una vita felice>>. Dice lui con una voce triste.

La madre dei tre fratelli gemelli si chiama Rose. È la nostra vicina di casa e la mia migliore amica. È anche la donna di cui sono innamorato dal primo giorno che l'ho vista, ma che non ho mai avuto il coraggio di dirglielo.

Rose è una donna bellissima e gentile. Ha 35 anni, ma ne dimostra 25. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ha un sorriso dolce e contagioso. Ha un carattere solare e positivo.

Rose è anche una donna forte e coraggiosa. Ha cresciuto da sola i suoi tre figli, dopo che il marito è stato arrestato ed è finito in prigione per violenza domestica quando erano piccoli. Ha lavorato duro per garantire loro una buona educazione e un buon futuro. Ha affrontato le difficoltà con determinazione e ottimismo.

Rose è la donna perfetta. La donna dei miei sogni. La donna che vorrei fosse mia.

Ma so che non potrà mai essere mia. Perché lei mi vede solo come un amico. Perché lei ha già una famiglia. Perché lei non sa che io sono innamorato di lei.

E forse è meglio così. Perché io non sono degno di lei. Perché io ho già una famiglia da proteggere. Perché io non posso permettermi di innamorarmi di lei.

<<Oliver, non dire così. Tu hai anche una famiglia normale. Tu hai anche una madre che ti ama. Tu hai anche una vita felice>>. Gli dico io, cercando di consolarlo.

<<No, Munks. Non ho una famiglia normale. Ho solo te. Non ho una madre che mi ama. Ho solo te. Non ho una vita felice. Ho solo te>>. Dice lui con una voce amara.

<<Oliver, non essere così ingrato. Io sono tuo fratello e ti voglio bene. Io sono tuo padre e ti voglio bene>>. Gli dico io, cercando di essere paziente.

<<Sì, sì. Lo so. Mi vuoi bene. Mi vuoi così bene che mi soffochi con il tuo amore. Che mi impedisci di avere altri amici. Che mi impedisci di avere altre esperienze. Che mi impedisci di essere me stesso>>. Dice lui con una voce sarcastica.

<<Oliver, non è vero. Ti lascio respirare con il mio amore. Ti lascio avere altri amici. Ti lascio avere altre esperienze. Ti lascio essere te stesso>>. Dico io con una voce calma.

<<Ah sì? E allora perché non mi lasci andare al corso di teatro con Noah, Jack e Charley? Perché non mi lasci uscire la sera con loro? Perché non mi lasci divertirmi come loro?>>. Dice lui con una voce accusatoria.

<<Oliver, ti ho detto mille volte perché non ti lascio fare queste cose. Perché il corso di teatro è troppo impegnativo e costoso per te. Perché uscire la sera è troppo pericoloso e stancante per te. E non è vero che non ti lascio divertirti con loro. State sempre insieme, sia a scuola e sia a casa>>. Dico io con una voce difensiva.

Un Fratello Come PadreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora