𝐸𝓅𝒾𝓁𝑜𝑔𝑜

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Due anni dopo..

"Jimin! Ti prego di calmarti" Ma Jimin non poteva, camminava avanti e indietro facendo ammattire Taehyung dall'altra parte del telefono.

"Non mi calmo! L'ho visto parlottando con quel tipo, così vicini che non ci sarebbe passato neanche un filo d'aria!" Era arrabbiato, tanto arrabbiato, e geloso.

"Jimin! Tu stesso hai detto che ti ha avvisato che si sarebbe incontrato con un collega!" Lo rimproverò Taehyung, esausto. Quella chiamata andava avanti da più di un ora, da quando Jimin, passeggiando per le strade di Tokyo, aveva visto Jungkook e il suo collega in un bar vicino all'hotel, parlando troppo vicini.

"Incontrato Tae, non flirtato!" Era sul punto di scoppiare, era talmente arrabbiato, anzi non arrabbiato, era talmente geloso che lo avrebbe rinchiuso in hotel fino alla fine del loro viaggio.

"Senti, Yoongi mi sta chiamando adesso, va bene? Devo lasciarti, aggiornami su quello che succede e non aggredirlo subito senza lasciarlo parlare" Jimin si imbronciò e gonfiò le guance anche se l'amico non poteva vederlo.

"Io non aggredisco nessuno" Borbottò. Taehyung rise e lo salutò prima di riattaccare.

Jimin si sedette sul letto e decise che avrebbe aspettato Jungkook così, senza muovere un muscolo.

Venti minuti dopo Jungkook entrò nella stanza d'hotel trovando Jimin seduto sul letto, gambe incrociate, e sguardo fisso su di lui. Sembrava arrabbiato.

"Tutto bene amore?" Jungkook parve confuso mentre lo guardava saltare in piedi e puntargli un dito contro.

"Tu! Ti ho visto!"

"Mi hai visto? Non sto capendo Minnie" Jungkook sembrava sinceramente confuso e innocente ma il castano non si sarebbe fatto abbindolare così.

"Si, tu insieme a quel tipo! E parlavate tutti attaccati!"

Jungkook apparve colpevole e Jimin si infuriò solo di più.

"Amore ti posso spiegare" Disse solo, avvicinandosi di qualche passo al compagno.

Jimin sembrava una bomba pronta a esplodere.

"Cosa vuoi spiegarmi?
Mentre noi siamo in vacanza tu flirti con un altro?!"

"Minnie, amore, sai che non è così. Stavamo solo parlando di lavoro, è il collega di cui ti ho parlato, non so nemmeno come si chiama" Jimin lasciò che si avvicinasse anche se aveva ancora uno sguardo omicida sul viso.

"Non mi credi?" Mise un broncio così carino che l'omega non poteva davvero pensare di rimanere arrabbiato con lui. Resistette per dieci secondi, Jungkook che lo guardava con quegli occhioni grandi che lo facevano sembrare un piccolo cerbiatto, e poi lo baciò con rabbia perché, alla fine, era ancora un po' geloso.

"Ti odio" Mormorò sulle sue labbra, mordendogli poi con forza il labbro inferiore.

"No, non è vero" Sorrise Jungkook spingendolo delicatamente verso il letto e facendocelo sedere sopra, per poi sedersi su di lui.

"Stronzo. Non ti permetterò di scoparmi per i prossimi due mesi" Ringhiò Jimin, affannato per i troppi baci, mentre Jungkook rise senza fiato.

"No? Mh, e se fossi tu a scopare me per i prossimi due mesi?"

In quei due anni Jimin e Jungkook avevano scoperto che, al di là della loro natura, non li dispiaceva invertire i ruoli ogni tanto. Jimin era un ottimo top, secondo il modesto parere di Jungkook, e in più amava stare dentro al suo bellissimo culo. Jungkook, invece, aveva scoperto di avere una sorta di kink per il cazzo di Jimin, una sorta di dipendenza che lo portava a volerlo dentro di lui il più possibile. Sostanzialmente, li bastava essere insieme, non erano interessati a chi faceva cosa, a entrambi andava bene così.

Mon Alpha || Jikook ||Where stories live. Discover now