🍂 𝑽𝒆𝒓𝒈𝒐𝒈𝒏𝒂 🍂

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𝘽𝙇𝘼𝙉𝙆 𝙇𝙄𝙎𝙏
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𝑷𝒓𝒐𝒎𝒑𝒕: 𝑽𝒆𝒓𝒈𝒐𝒈𝒏𝒂
𝑳𝒊𝒔𝒕𝒂: 𝑰𝒏𝒌
𝑵𝒂𝒓𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆: 𝑮𝒐𝒋𝒐

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Era una giornata come le altre per Gojo Satoru, studente della Jujutsu High. Aveva fatto una sostanziosa colazione con tre pacchetti di mochi, si era preparato per la giornata, si era allenato ed era appena tornato da una missione insieme e Shoko. Tutto sommato quella sarebbe potuta passare per una giornata totalmente normale e tranquilla. Sempre se, le sue orecchie ad una certa non avessero captato una discussione che avrebbe classificato quella giornata come disastrosa  

-Cosa dici Mei Mei? Geto-kun non farebbe mai una cosa simile –

Gojo si fermò di colpo, la bevanda zuccherata che stava inghiottendo che gli andò all'istante di traverso " Cosa?" pensò tossendo violentemente, voltandosi di scatto verso la serie di finestre che davano su uno dei numerosissimi giardini interni della scuola. Al di là di suddette finestre, vide Mei Mei e Utahime, la prima poggiata svogliatamente contro uno dei tavoli da pranzo del cortile, le braccia poggiate dietro di sé e le lunghe gambe fasciate da calze nere incrociate, e la seconda davanti a lei con le mani poggiate sui fianchi e le guance rosse d'indignazione. Anche Shoko si voltò ad osservarle, spostando lo sguardo da Gojo alle due ragazze con un sorrisino velato.

- Perché no?- incalzò Mei Mei, i capelli d'argento luminosi come la seta sotto il sole di giugno.

Le guance di Utahime si gonfiarono come due palloncini- Anche se Geto-kun può essere irritante alcune volte, molte volte...- ci tenne a specificare puntando il dito contro l'altra - Non è così sconsiderato e sfacciato come quell'altro- disse con una smorfia sulle labbra.

In un altro momento Gojo avrebbe riso di quel rimando così tanto palese a lui, ma in quello no. Come faceva Mei Mei a sapere che Suguru aveva un tatuaggio? Lui lo sapeva perché aveva avuto modo di esplorare il corpo dell'altro numerose volte e di toccare con mano suddetto tatuaggio raffigurante la maledizione preferita di Suguru, ovvero il Drago Arcobaleno, una creatura mastodontica dall'altezza pari a quella di un grattacielo e dalle zanne grosse quanto un uomo adulto. La sua figura inchiostrata di nero partiva dal suo fianco destro per poi srotolarsi come un nastro su tutta l'ampia e muscolosa schiena del ragazzo in spire sinuose, le scaglie perfettamente raffigurate in tutta la loro bellezza, la folta criniera sulla testa che appariva morbida e setosa quasi quanto l'originale, gli artigli sguainati pronti a squartare qualsiasi nemico. Gojo aveva perso il conto di tutte le volte in cui aveva passato dolcemente le dita su quel meraviglioso tatuaggio, partendo dall'esile coda fino ad arrivare alla punta del tozzo naso che sbuffava grosse volute di fumo come fosse una locomotiva. Lo tranquillizzava, lo faceva sentire rilassato e anche compiaciuto poiché solo Suguru e lui, escluso il tatuatore che aveva avuto l'onore di disegnare tale opera d'arte, sapevano della sua esistenza. Nonostante fossero degli stregoni, anche nel loro piccolo mondo fatto di maledizioni, sangue e perdite, i tatuaggi venivano recepiti come un qualcosa di indecoroso, soprattutto dai più tradizionalisti. Non riuscivano a capire lo scopo di un disegno fatto solo per essere ammirato e non utilizzabile come i segni distintivi della famiglia Inumaki, che al contrario avevano uno scopo ben preciso. Suguru d'altro canto aveva voluto omaggiare a tutti i costi il ricordo della sua maledizione preferita, esorcizzata nello scontro con Toji Fushiguro. Gojo lo aveva accompagnato personalmente dal tatuatore un pomeriggio, dopo un’attenta selezione e un’accurata descrizione del Drago in questione. Quanti bozzetti il tatuatore aveva scartato nel tentativo di avvicinarsi alla maestosità e alla bellezza del soggetto originale!

Quella però era una cosa loro.

Solo loro.

Gojo strinse le mani intorno alla bottiglia, gli occhi puntati sulla figura di Mei Mei, che ignara del suo sguardo di fuoco continuava a crogiolarsi al sole
- Io ti dico invece che c'è l'ha, e gli sta anche molto bene- disse con le labbra dipinte di rosso scarlatto piegate in un ghigno malizioso - Dovresti vederlo, è proprio bello- commentò sventolandosi una mano davanti al viso, Utahime talmente tanto rossa che aveva cominciato ad iperventilare. Shoko si appoggiò con i gomiti sulla finestra aperta, trattenendo a stento le risate, mentre d'altro canto l'irritazione di Gojo cresceva sempre di più. Aveva sempre considerato Mei una ragazza forte e molto bella, la rispettava. Ma in quel momento provava l'insana voglia di lanciarle contro la bottiglia trasformata ormai in una palla di plastica vuota nelle sue mani.

- E dove sarebbe questo tatuaggio? Io non gli ho mai visto niente del genere addosso!!- esclamò Utahime tutta soddisfatta- Vorresti dire che tu hai così tanta confidenza con Geto-kun? Non ci credo!- 

Sentendo le sue parole, Gojo avvertì un istante sollievo invaderlo
" In effetti ha ragione..." Mei poteva star bleffando. Poteva star prendendo in giro Utahime.

Mei non parve affatto turbata da tutta quell'agitazione, anzi, sembrò piuttosto divertita- Perché non è in un punto visibile, ma sono sicura che è sulla sua schiena- disse gettando la testa all'indietro in un gesto elegante quanto accattivante -Quando si stira i muscoli vedi tutto il disegno che...-

- Basta così!!-

- Tu come fai a saperlo?!-

Le voci di Gojo e Utahime si mischiarono per un istante, il primo pieno di rabbia e gelosia, la seconda che scoppiava d'imbarazzo. Ci fu un imbarazzante momento di silenzio in cui tutti e quattro si guardarono pietrificati negli occhi. Una risata sguainata fuoriuscì dalla bocca della strega dai capelli bianchi - Io non ne ero sicura prima- disse guardando gli altri tre come se si stesse rivolgendo ad un branco di idioti. Gojo richiuse la bocca rimasta spalancata per tutto quel tempo, il viso che andava a fuoco dalla vergogna " Mi ha fregato" pensò all'istante, ripensandoci a posteriori. Mei non aveva mai detto cosa raffigurasse il tatuaggio, né aveva tanto meno specificato dive si trovasse di preciso, ma aveva solo espresso un’ipotesi a riguardo. Che li avesse visti tornate alla scuola tramite uno dei suoi corvi e avesse architettato tutto quel discorso? Lo voleva far uscire allo scoperto fin dall’inizio?

- Ma adesso si- continuò lei, voltandosi lentamente verso Gojo - Come facevi tu a saperlo?- gli chiese candidamente con Utahime rimasta senza parole.
Anche Shoko si voltò verso di lui tutta sorridente - Già Gojo-kun, come facevi a saperlo?-

Gojo indietreggiò velocemente la mente che sfrecciava nel tentativo di trovare una risposta convincente - Io ecco.... l'ho visto negli spogliatoi maschili si!- rispose con il viso arrossato che faceva a pugni con i capelli bianchi " Che vergogna accidenti!!"

Mei inarcò un sopracciglio - Vuoi dirmi che trascorri il tuo tempo nello spogliatoio a fissare Geto-kun mentre si veste?- chiese sempre più intrigata, spalleggiata immediatamente da Shoko - Non ti facevo così pervertito Gojo!- esclamò quest'ultima godendosi palesemente il suo imbarazzo.

- Chissà perché di lui non sono sorpresa...- borbottò Utahime incrociando le braccia al petto.

- Cosa? No!!- esclamò d'istinto Gojo nonostante quella fosse effettivamente una mezza verità...

Quell'esclamazione non fece altro che far aumentate le occhiatine maliziose da parte delle amiche - Mh Mh- mugugnò Mei scambiandosi uno sguardo comprensivo con Shoko.
Non vedendo più una via d'uscita dignitosa da quella situazione, decise di fare l'indignato - Credete quello che volete! Io ho altro da fare che stare qui a discutere con voi di queste cose!- disse voltandosi di scatto e continuando la sua camminata per il corridoio con una velocità tale che in pochi minuti fu capace di lasciarsi le tre ragazze alle spalle.

Purtroppo però la vergogna che sentiva addosso fu nulla rispetto a quella che provò quella sera stessa.

- Oi Satoru! Ho parlato con Mei. Non sapevo che ti piacesse guardarmi negli spogliatoi-






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Si ragazzi, la maledizione preferita di Geto si chiama Drago Arcobaleno, quello che Toji uccide nello scontro con lui subito dopo la morte di Riko.

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C'è bisogno che aggiunga altro? 😂

Wʀɪᴛᴏʙᴇʀ 𝟸𝟶𝟸𝟹 🍂SᴀᴛᴏSᴜɢᴜ🍂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora