🍂 𝑮𝒓𝒆𝒎𝒃𝒐 (𝟯 𝑷𝒂𝒓𝒕𝒆) 🍂

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𝘽𝙇𝘼𝙉𝙆 𝙇𝙄𝙎𝙏
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𝑷𝒓𝒐𝒎𝒑𝒕: 𝑮𝒓𝒆𝒎𝒃𝒐
𝑳𝒊𝒔𝒕𝒂: 𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕
𝑵𝒂𝒓𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆: 𝑮𝒐𝒋𝒐
𝑷𝒍𝒖𝒔: 𝑨𝑼 𝑨𝒏𝒕𝒊𝒄𝒐 𝑮𝒊𝒂𝒑𝒑𝒐𝒏𝒆, 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂𝒏𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂𝒍𝒆
(𝟯 𝑷𝒂𝒓𝒕𝒆)

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Non vedeva, non sentiva.

I suoi occhi erano troppo appesantiti per essere aperti anche solo di poco, le sue mani toccavano il vuoto, il suo corpo era sospeso in un limbo indefinito.

Il mondo bruciava.

Gli arrostiva le viscere dall'interno trasformando i suoi organi in una zuppa bollente. I muscoli strillavano dal dolore, cigolavano, si irrigidivano e bruciavano con la stessa intensità di un fuoco vivo. Il suo respiro era pesante, ogni boccata d'aria che gli entrava nei polmoni era come se stesse ingerendo boccate di metallo liquido.

Poi venne il gelo.

Un gelo che gli ghiacciò le ossa, scivolando inesorabile fin dentro la sua carne, come ghiaccio che attecchisce nelle strade. Il suo corpo venne scosso da tremiti incontrollabili, feroci, talmente tanto incontrollati che ad una certa avvertì nell'incoscienza il sapore del sangue invadergli con prepotenza la bocca, segno che ad una certa si era morso accidentalmente la lingua con lo sbattere incessante dei suoi denti.
Un tocco fugace, delle mani che lo stringevano, che gli impedivano di farsi del male. Un qualcosa che gli veniva strappato via con la forza. Un dolore lancinante che lo fece gridare come se fosse stato un animale portato al macello.

Poi tutto finì proprio com'era iniziato.

E rimase lì, sospeso in quel limbo senza fine, cullato da un lento ondeggiare che ai margini della sua coscienza lo faceva sentire al sicuro, protetto. Quando si svegliò da quel suo sonno profondo, all'inizio non seppe neanche lui il perché lo fece. I suoi occhi si abituarono lentamente all'ambiente circostanze, la sua pelle ritrovò la sensibilità perduta così come il suo udito. Un fuoco scoppiettava allegramente lì vicino, illuminando di un flebile arancione le foglie sugli alberi e i tronchi rugosi " È sera..." realizzò vedendo il cielo stellato sopra di lui, accompagnato da una mezza luna sorridente. Fece per tirarsi sù quando avvertì scivolare sul suo corpo una stoffa rugosa, grande abbastanza da coprirgli metà del petto. Fu allora che la percepì: Una mano calda gli stava accarezzando i capelli, passando delicatamente tra le sue ciocche con una delicatezza inaudita, partendo dalla radice per poi scendere fino alle punte.

- Ben svegliato-

Nonostante lo stordimento, il dolore è la confusione, Satoru seppe riconoscere all'istante quella voce.

Era il cacciatore.

E la sua testa, era sul suo grembo.

Satoru tentò ancora una volta di alzarsi, ma una delle mani grandi e calde dell'umano gli si poggiò sul petto, fermandolo dal compiere qualsiasi gesto affrettato - Se ti muovi ancora un pò la ferita potrebbe riaprirsi- lo avvertì l'uomo premendogli con delicatezza i polpastrelli contro la sua pelle arrossata e sensibile.

Lui per tutta risposta ringhiò
-  Lasciami andare...!- protestò provando a mettersi in piedi, venendo fermato da una fitta lancinante al fianco che lo fece sibilare dal dolore.

- Ahh te l'avevo detto io- disse l'umano come se si stesse rivolgendo ad un bambino - La ferita è ancora aperta, ci vorrà tempo perché guarisca- gli spiegò nuovamente facendolo stendere sulle sue ginocchia - E sai, io non ti ho salvato la vita solo per vederti di nuovo morente-

Wʀɪᴛᴏʙᴇʀ 𝟸𝟶𝟸𝟹 🍂SᴀᴛᴏSᴜɢᴜ🍂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora