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Ero molto nervosa. L'ansia mi divorava. Ero anche tentata di tornare in dietro.
Il trucco é non pensare. Quando devi fare certe cose, non pensare. AGISCI.
Fallo e basta.
Ma io penso anche troppo.
Ho sbirciato. Stava leggendo. Allora ho girato l'angolo e sono salita sul muro. Non me ne sono neanche resa conto. Un attimo ero lì dietro con l'anima in tormento e un secondo dopo ero sul muro. L'ho fatto. Senza pensare. Era così strano. Mi sono chiesta se fosse la realtà. Sì, lo era.

Alza lo sguardo dal libro e mi lancia un'occhiata. Poi torna a leggere. É bellissimo.
Se lui non dice nulla parlo io.
"Ciao. Come stai?"
Non mi piace chiedere il nome alla gente. Sono cose superficiali.
Alza dinuovo lo sguardo.
"Non sto bene. Tu?"
Oh merda. Mi ha fatto una domanda. Cazzo. Cazzo. AGITAZIONE. Calma. Calma.
Alzo le spalle. Non lo so come sto. Sto come si sta quando alzi le spalle. Boh.
Chiude il libro.
"Senti, puoi scendere?"
Mi sono calmata.
"No. Non mi va proprio"
"Ok, va bene. Non scendere. Dimmi come ti chiami."
"Mmh."
".. Va bene. Allora non me lo dire. Ti dico il mio, di nome?"
"No."
"Sei strana. Ma mi piaci molto."
A volte é così impossibile trattenere un sorriso.
Continua:
"Cosa vuoi?"
"Un'avventura."
"Ti darò tutte le avventure che vuoi. Ma ad una condizione. Nessuno s'innamora di nessuno."
"Ci sto."
Non è vero. Non ci stavo per nulla.

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