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"Scusa.
Mi dispiace da morire.
Il mio errore é stato quello di accettare quest'avventura. Dovevamo lasciarci stare fin dall'inizio."
Ancora lui non ha capito.
"Ma perché.
No,no! Cazzo. Hai sbagliato tutto. Mi vai bene anche con i genitori di merda. Capisci?"
"Io non volevo essere così."
"Ma io sì. Io ti voglio così. Devi piacere a me. Non a te."
Ora scoppio.
"Ma perché non capisci. Non devi essere qualcos'altro. Ma perché non capisci che ti accetto così. E poi perché mai non dovrei"

"Pensavo mi amasse. Appena le ho confessato tutto è scappata."

Allora ho capito.
Tempo fa aveva una ragazza. Tanto amore bla bla bla. Appena le ha detto la sua situazione lei é andata via.
Sapevo che le persone facessero schifo, ma non pensavo così tanto.
Ignorante.
"Non volevo più nessuno, capisci?"
"Non sono come gli altri. Non lo farei mai a nessuno, e specialmente a te. Mai. É una cosa da ignoranti"
"Aveva paura. É norma.."
"No. Non lo é."
Non l'ho mai guardato in faccia. La situazione é strana e non me la sento. Mi guardo le mani tutto il tempo. Lui era appoggiato al muro della stanza. Con la coda dell'occhio vedo che viene verso di me e mi prende per il mento e mi alza il viso verso di lui.
"Ehi, guardami."
Me sento svení.
Non era dolce quando me l'ha detto. Era quasi arrabbiato.
"Maiala se sei bella."
Lo dice quasi distrattamente, così, per dire.
Mi da una noia cane quando mi dicono che sono bella. Proprio noia. Mi sa tanto di bugia fintissima. Proprio schifa. Mi fanno vomitare i complimenti così gratuiti.
"Torna a casa. Ci vediamo domani."
Dopo quella frase rinizio a respirare. Siamo dinuovo noi. Esistiamo ancora.
E, forse, in un modo che mi piace anche di più.

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