Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi

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Il giorno successivo mi sveglio alle 9, sono mattiniera, Maria è già sveglia da poco, mi ha detto che domani dovrà tornare a casa perchè la tra tre giorni la nipote tornerà dalla Spagna. Mi mancherà, mi inizio a preparare di corsa, non vorrei arrivare in ritardo.
Mangio una merendina del frigo velocemente, bevo una tazza di latte, mi lavo la faccia e i denti e mi vesto con un leggins nero e una camicia bianca, poi mi faccio la treccia laterale. Sono le 9:23, Maria mi accompagna assieme all'amico di famiglia dai ragazzi, sono emozionata lo stesso, per fortuna da qui è facile raggiungere la casa. Bussiamo, e ci aprono, sono le 9:29, entriamo, Michele mi dice:"Ci abbiamo pensato, sei molto brava, ma ti terremo sotto controllo", io facendo un sorriso rispondo:"Grazie", Maria e quell'amico parlano con Michele, mentre io parlo con i ragazzi, non riesco a far a meno di sorridere o ridere, tra poco riprenderanno il tour, e ora, come i miei, girerò il mondo. Piú guardo Piero, però, piú avverto un senso di malinconia. Io non ce la faccio, muoio dalla voglia di sentirli cantare, cosí chiedo se possono cantare un po' a cappella. Mi vengono i brividi, in cambio però mi hanno chiesto di suonare qualcosa, cosí suono il mio pezzo preferito, quello che mi fa venire i brividi: nuvole bianche di Ludovico Einaudi, la so tutta a memoria, ce n'è voluto di tempo per impararla, ma ne vale la pena.
Gianluca dopo poco propone:"Perchè non andiamo a cenare fuori per darti il benvenuto?", mi guardano tutti e tre, dopo poco rispondo:"Sí".

Un'ora dopo...
"Ci vediamo sta sera", cenerò con i miei idoli, chi l'avrebbe mai detto! Torniamo nel residence e Maria mi racconta di alcune cose che hanno parlato, mentre io mi metto un filo di matita sopra gli occhi. "Dove vai?" mi chiede lei, io le rispondo:"I ragazzi vogliono cenare con me per darmi il benvenuto" lei dice:"Vabbene, sei grande". Ripenso a dei momenti che ho passato con lei, sapeva della cotta per Piero, sapeva la mia infanzia e la mia adolescenza, vado un po' triste nella camera in cui stava e la abraccio e le dico:"Mi mancherai", lei risponde:"Anche tu, chiamami una volta al giorno", io mi allontano e dico:"Sembra che sei mia madre e dobbiamo partire" lei ride un po', poi guardo che ore sono e dico:"Devo sbrigarmi!" lei non mi saluta, ma mi dice:"Tenta di far ricordare a Piero chi sei, altrimente gli faccio il lavaggio del cervello!" io rispondo:"Se glielo fai ti uccido!( ovviamente nel senzo buono, un modo di dire che non succederà mai)". Chiudo la porta e tento di ricordarmi la strada da fare, dopo un po' riesco a trovarmi da loro. Busso e mi aprono, poi da lí andiamo in una pizzeria, Ignazio prende l'auto e giuda, Piero si siede accanto e Gianluca dietro assieme a me. Parliamo di musica, mi chiedono qual'è il genere di musica che preferisco, cosí rispondo:"Mi piacciono generalmente tutti, ma non amo il rock e il jazz". Una volta arrivati in pizzeria ognuno prende la propria pizza, mentre le fan prima e dopo mangiato chiedono l'autografo.
Piero mi dice una cosa che mi segna:"Lo sai, anche una mia amica che suonava spesso il piano amava quella canzone che ci hai fatto prima a memoria" io chiedo:"Ah, e come mai metti il tempo all' imperfetto?" lui risponde:"Perchè da quando abbiamo iniziato a girare il mondo non la vedo piú", io dico:"Ah, e...ed era importante lei per te?" arriva la pizza sul tavolo, Piero non risponde perchè mentre formulo la domanda il cameriere dice qualcosa, poi mi chiede:"Qual'era la tua domanda?" io rispondo:"No niente, non era nulla di cosí importante". "Vado un attimo in bagno" dico io.
Mi guardo davanti allo specchio. Chi sono per te? Mi rimarrà sempre un mistero o no? Mi si gonfiano gli occhi, ma faccio in modo da non far uscire le mie lacrime "Devi essere forte" mi ripeto, ma serve a ben poco, rimango per un po' di tempo poi decido finalmente di ritornare, esco e vedo Gianluca raggiungermi:"Tutto bene?" io rispondo:"Sí, ho solo un po' di mal di testa", ritorniamo cosí al tavolo. Anche Piero e Ignazio mi fanno la stessa domanda e io rispondo in ugual modo. Dopo cena mi accompagnano al residence, Maria è ancora sveglia, e mi dice:"Ciao, tutto bene? Com'è andata?" io rispondo:"Ciao, tutto bene", lei mi dice:"E Piero? E Gianluca, vabbè anche Ignazio ovviamente" io rispondo:"Piero nulla, di che, ma perchè mi domandi queste cose?" lei risponde:" Gianluca ti guarda con occhi particolari" io rispondo:"Gianluca? Ma che dici, e poi quando l'avresti notato?" lei risponde:"Quando dovevate andare", io le dico:"Beh non l'ho proprio notato" lei dice:"Che c'è che ti turba?" io sedendomi accanto a lei le dico:"Piero...mi manca la nostra amicizia...mi manca, non si ricorda di me nonostante si ricordi che amavo il piano e il mio nome, lui non riesce a ricordarsi di me. Mi manca",
Mi mancano i suoi abbracci che quando dovevo partire mi facevano stare bene, quelle parole dolci sussurrate nell'orecchio prima del traghetto, quel sorriso quando mi rincontrava, mi manca la nostra amicizia.
Lei mi dice interrompendomi dal mio pensiero:"Non ti preoccupare, non fare cosí, si sistemerà tutto" io dico:"Me lo auguro" . Dopo dico:"Vabbè andiamo a dormire. Notte" "Notte".

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