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la sera arrivò presto e l'ora dell'incontro con gli altri si avvicinava 

-bene sei pronta?-chiese Addison infilandosi la pistola nel retro dei pantaloni 

avvolte mi scordo che anche lei faceva parte del giro e vederla con una pistola incastrata nei pantaloni mi fa strano

annuii decisa mentre mi infilavo un paio di pantaloncini in jeans neri 

-allora andiamo-disse 

chiusi gli occhi e sospirai, non ci posso credere che stasera finirà tutto

montammo sulla mia r8 e ci dirigemmo al magazzino, stasera non ci sarebbero state gare e niente del genere quindi staremo tranquilli finche non inizierà il piano

-allora tra un ora Jordan chiamerà Nathan dicendogli che abbiamo rapito sua madre lui come minimo andrà prima a controllare e poi mi chiamerà a quel punto li lo spingeremo nella nostra trappola- finii di spiegare il piano 

-dov'è sua madre ora?-chiese Lucas 

-nei sotterranei insieme a due dei miei uomini-dissi 

-tutto chiaro?-chiesi 

loro caricarono le pistole facendomi capire che erano pronti 

-non verrà mai da solo-disse Mattia 

-già, questo lo sapevo anche io, come so anche che non accetterà mai un accordo di pace, ma ho la soluzione-

-ho pensato a tutto-dissi 

"e se non funzionerà e iniziasse una sparatoria?" 

beh in quel caso...attaccheremo, rimarrebbe solo quello da fare 

dopo un ora a parlare del piano il mio telefono iniziò a squillare e nel mio ufficiò calò il silenzio, appena estrassi il telefono dalla tasca il nome di Nathan lampeggiava sullo schermo, dopo poco con sicurezza accettai la chiamata e misi il viva voce:

<troia dov'è mia madre>urlò 

il suo respiro era affannato e la sua voce risultava stridula 

<bene bene, per una volta sono più avanti io di te>risi 

<non te lo chiederò un altra volta>si fermò un attimo per incanalare un po' d'aria e poi continuò<dov'è mia madre>urlò 

<se verrai da solo all'indirizzo che ti manderò la rivedrai viva, ma solo un passo falso e lei morirà la sua vita è attaccata ad un filo e tu ne possiedi le redini>dissi e riattaccai 

gli mandai la posizione anche se sapeva benissimo dove si trovava e spensi il telefono

-beh ci siamo-commentarono gli altri 

-avete qualche ripensamento ?-chiesi

-anche fosse ormai ci siamo dentro-disse Emily

-non ho fatto nessuno dei vostri nomi a nessuno quindi se volete andare fatelo-ammisi 

la paura che lo facciano è tanta ma quando vidi sui loro volti dirigersi un espressione seria capii che non mi avrebbero abbandonata e anche a questo giro non potei che essere fiera di loro e affermare che non sono persone adatte a questo posto e a questo mondo, quando e se torneremo vivi gli proporrò di venire a Los Angeles la casa gliela comprerò io.

-è arrivato-mi fece notare tomas 

-lasciatemi sola con lui, spunterete in un secondo momento-dissi facendoli passare dalla porta che dava su un' altra stanza proprio dietro al mio ufficio

-fai attenzione-sorrise Addison 

gli feci l'occhiolino e chiusi la porta 

-dove sei?-sentii urlare dal piano di sotto

secret- tutto può cambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora