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i tacchi rimbombavano nelle scale del condominio dove Brian aveva il suo ufficio 

appena arrivai all'appartamento 230 suonai 

-ce ne hai messo di tempo, la Lamborghini ha troppi pochi cavalli?-ironizza ridendo 

risi anche io -soliti casini con Mattia-dissi 

-come mai tutti questi litigi ultimamente?-chiese

- non sono venuta per farti fare lo psicologo-continuai tagliando corto il dialogo precedente 

rise e mi diede un foglietto 

-sta qui-disse 

-ha due uomini armati davanti il cancello stai attenta se vai da sola-

scossi la testa schifata, era la casa dove andammo ad abitare quando mamma e papà si lasciarono  

-tranquillo so badare a me stessa-dissi e dopo averlo salutato uscii e mi diressi all'auto

dopo meno di 20 minuti arrivai e parcheggiai l'auto poco distante dalla casa; presi dal cassetto sotto al cruscotto la pistola e la misi nel retro della gonna e lentamente mi avvicinai alla casa 

-cosa ci fa qua lei?-sgranò gli occhi uno degli uomini davanti al cancello 

-fatemi passare o passo alle maniere forti-sorrisi 

-è sola e per di più è una donna-rispose l'altro uomo 

scossi la testa divertita 

-non sono come tutte le donne che conosci, ma questo fattelo spiegare dal tuo amico-

-Crystal è impegnata adesso-

-non mi interessa, devo entrare-dissi iniziando ad innervosirmi 

-non...-cercò di dire qualcosa ma lo bloccai subito tirando fuori la pistola 

-spostatevi -dissi nel mentre la caricavo  

vedendo la mia mossa fecero lo stesso, ma non gli diedi il tempo di sparare per primi 

-le donne che conoscete voi questo non lo sanno fare-sorrisi per poi togliergli le pistole e entrare nella casa 

sparai alla serratura e la porta si aprii 

-Crystal dove cazzo sei-urlai iniziando ad entrare in tutte le stanze possibili 

appena aprii la prima porta del piano superiore trovai Ethan che si tappava le orecchie 

-piccolino ti ricordi di me ?-gli sorrisi 

lui annuii -mamma- sorrise 

-non sono la mamma, ma ti porterò via da questo inferno- dissi prendendolo in braccio 

era cresciuto, non aveva più qualche mese ormai aveva 4 anni e mezzo, non si meritava di crescere in queste condizioni, sapevo di potergli offrire la vita che si meritava per questo  l'avrei portato con me per sempre, ma questa volta senza commettere errori 

-dov'è la mamma?-chiesi

mi guardò confuso -Crystal?-chiese 

annuii

 -in quella stanza la-disse indicandomi la stanza difronte 

-aspettami qua, arrivo subito- 

il piccolino annui e io mi avviai verso la porta 

-oh... ho disturbato?-dissi in modo ironico 

era legata al letto con delle manette, due uomini accanto a lei e una videocamera davanti che filmava l'oscenità 

-come lo sapevi-disse facendo segno agli uomini di slegarla 

-fuori di qua-urlai io a quei due 

loro appena si girarono verso me sgranarono li occhi e andarono via 

-cosa vuoi?-disse rivestendosi 

-cosa voglio?-risi 

-non hai capito contro chi ti sei messa, ma lo capirai e come prima cosa Ethan viene con me, tu non gli puoi offrire niente se non una vita di miseria-urlai uscendo dalla camera 

-non toccarlo è mio figlio-urla di rimando seguendomi 

prendo Ethan in braccio e faccio per scendere dalle scale, ma lei mi blocca parandosi davanti a me 

-se lo fai ti denuncio-disse 

-fallo, non ho più niente da perdere- la superai 

-vedremo-urlo e dopo poco sentii una pistola caricarsi presi a correre e appena arrivai alla macchina montai e serrai gli sportelli 

-stai bene?-chiesi a Ethan mentre ingranavo la prima 

-si-disse 

partii, ma i suoi uomini mi stavano alle calcagna 

-cazzo-sussurrai 

cercai di depistarli ma con scarsi risultati 

-Ethan va dietro e sdraiati -dissi prima di vedere la ferrari bianca dei suoi uomini affiancassi alla mia auto e iniziare a sparare

accelerai, ma la loro pallottola frantumò il mio vetro e mi sfiorò il braccio 

-porca troia-dissi tenendomelo 

dovevo chiamare Brian 

 accelerai ancora e mi infilai in una viottola cercando di nascondermi dietro una casa 

appena li vidi passare sospirai 

composi il numero e dopo 2 squilli rispose 

-dimmi-

-mi stanno seguendo e sono armati, non so dove cazzo andare, la mia macchina la riconoscerebbero subito 

-mandami la posizione ti mando una persona-

feci ciò che mi disse e aspettai 

-piccolino tutto bene?-

-perché fanno così?-chiese sull'orlo del pianto 

-perché la tua mamma è cattiva, mi odia perché io posso darti di più di lei -dissi facendolo sedere sulle mie gambe 

-per me sei tu la mia mamma-sorrise e poi mi abbracciò 

dopo poco vidi una Ferrari nera affiancarsi alla mia macchina e non potei che non riconoscerlo 

-monta veloce-disse 

la voce non era più di tanto cambiata era solo più rauca, ma lui era ancora più bello 


secret- tutto può cambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora