Primo capitolo Alessandra

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Uno, due, tre, quattro, cinque, sei gocce di calmante ogni sera. Ormai sono cinque anni che lo prendo. La bambina dorme e adesso posso dedicarmi alle ricerche delle ultime settimane. Abbiamo trovato con il mio gruppo di scienziati delle tracce di animali. Escrementi di un colore mai visto e delle impronte particolari. Artigli lunghi e affilati. Non oso immaginare cosa si nasconde dietro quelle impronte. La cosa strana è che non mi sorprende. Avevo già notato alcune imperfezioni durante le ultime settimane. Sono stati trovati resti umani sparsi nel bosco, tutti appartenenti a persone diverse. Il problema è che la testa non si trova e questa cosa a parere mio non è strano. Il cervello è pieno di nutrienti, vitamine e minerali e ha un valore biologico elevato rispetto al muscolo di una gamba o di un braccio. Mi rendo conto che questi animali sono più intelligenti di quanto sembri. Secondo il mio punto di vista devono esserci più di cinque esemplari perché non si spiega che in meno di due settimane sono sparite più di sei persone, tra cui il mio vicino di casa Jordan. Lui in realtà mi aveva avvertito che a parere suo il bosco era diventato strano. Supposizione senza criterio ma che ha dato il via alle mie ricerche dopo il ritrovamento della sua gamba vicino al fiume poco distante dal nostro quartiere. Il problema sussegue quando la scientifica ha trovato sui corpi smembrati un liquido verde con odore alquanto sgradevole da far venire i conati di vomito anche se sei distante dieci metri. Hanno dichiarato anche, che si tratta di un liquido non identificato perché trattandosi di animali sconosciuti non hanno potuto dare una risposta adeguata e, fin quando non sanno di cosa si tratta, tutti gli abitanti devono stare dentro casa durante le ore notturne. Si, come se sanno loro di che animale si tratta e possono badare ai loro atti. Sono degli animali, non sono prevedibili come gli umani. Scrivo gli ultimi appunti sul taccuino e mio marito Joseph entra in cucina. Nell'ultimo periodo non andiamo tanto d'accordo e le nostre conversazioni si limitano a monosillabi. È preoccupato dell'incolumità di nostra figlia. Ha paura che questi animali una sera potrebbero entrare a casa nostra e divorarla davanti ai nostri occhi. Paura molto plausibile considerando gli ultimi avvenimenti. Il mondo sta cambiando me lo sento nelle vene. C'è qualcosa che non va. Nessun animale ha mai fatto una cosa del genere, eppure abitiamo in mezzo ai boschi dove ci sono lupi, orsi, volpi e molte altre specie. Il pensiero che mi avvelena il cervello è "che cosa ne sarà di noi se ci saranno altri attacchi?". Prendere in considerazione questa domanda mi fa pensare che sicuramente dovremmo attingerci a restare chiusi dentro casa fino a nuovo ordine ma finché non sarà data l'allerta, viviamo una vita normale. Con l'angoscia ma normale. Salgo sopra in camera da letto, poso il taccuino dentro al cassetto e cerco di riposare. La mia attenzione però viene catturata da un rumore strano proveniente dalla mia recinzione. Mi avvicino alla finestra ma non vedo nulla. Vabbè sarà la stanchezza, sicuramente le gocce stanno facendo effetto in questo momento. Mi addormento immediatamente appena tocco cuscino.

Mi sveglio all'alba con la luce del sole che entrava dalle persiane semi-aperte. Vado a svegliare Bridget nella sua cameretta, ma di Bridget nessuna traccia. Il sangue scorre più veloce, l'ansia mi attanaglia il respiro e mi inizia a girare la testa. Chiamo il suono nome urlando ma lei non risponde. Giro in tutto le stanze del piano superiore e non c'è. Scendo di corsa in cucina e la vedo immersa in quel gioco rompicapo che si scaricano tutti sul cellulare. Sicuramente non mi avrà sentito.

<<Ti sembra una cosa normale non rispondere quando ti chiamo?>>

<<Scusa mamma stavo giocando.>>

<<La prossima volta cerca di stare più attenta. A questo punto do ragione a tuo padre. Come fai a stare tranquilla? Penso che ti abbiano accennato qualcosa a scuola o sbaglio?>>

<<Si mamma, non farne una tragedia.>>

<<Ascoltami attentamente Bridget. In mezzo al bosco ci sono nuove specie di animali che ancora non sappiamo come sono fatti e il perché attaccano solo ed esclusivamente l'essere umano. Ho capito che adesso sei nel pieno della tua adolescenza, questo non comporta che tu debba fregartene di tutte le situazioni che accadano nella città o in questa maledetta casa! Ci sono delle bestie che si cibano degli esseri umani e a te non importa? Possibile che sei diventata così menefreghista da non renderti conto delle parole che escono dalla tua bocca?>>

<<Scusa.>>

<<Le scuse non bastano. Devi stare molto attenta Bridget. Non si tratta di una nuova malattia o di un virus che sta infettando il mondo, ma di una specie nuova ancora sconosciuta. Non si è ancora a conoscenza se è umano con forme animali o un lupo diventato aggressivo. Occhi aperti quando esci e staccati da quel dannato gioco o prenderò provvedimenti.>>

Si alza dalla sedia, mi guarda in cagnesco e se ne va. Sarò stata troppo formale con le parole, ma deve capire che lì fuori c'è un pericolo molto più grosso di quanto sembri. I miei pensieri vengono bloccati da una chiamata della scientifica.

<<Pronto?>>

<<Alessandra, sono Laura, scusa se ti disturbo a quest'ora ma volevo aggiornarti su una cosa urgente. Abbiamo riscontrato nel liquido verde trovato sul corpo delle vittime un pH estremamente acido. Dopo svariate analisi ci siamo resi conto che si tratta di acido solforico.>>

<<Come può esserci acido solforico? Nei ritrovamenti dei corpi fatti a pezzi non c'erano segni di scottatura da acido. Hai un'idea di come si sia formato?>>

<<Non ne sono convinta,ma potrebbe essere legato a reazioni chimiche sconosciute o contaminazioni ambientali. Dovremmo studiare più a fondo il caso e provare altri esperimenti.>>

<<Si, concordo pienamente con te. Dovremmo studiare attentamente la composizione del liquido.>>

<<Penso sia un passo importante per noi e la ricerca scientifica in generale. Potrebbe essere un animale che per sviare le tracce rilascia questo liquido danneggiando a sua volta l'ambiente stesso. Non solo mangiano carne umana, distruggendo famiglie e portando tutti alla paura e l'angoscia ma, danneggiano anche l'ambiente stesso. Io ho paura di trarre conclusioni affrettate, ma penso che questi animali siano stati geneticamente modificati in qualche laboratorio o sono rimasti per troppo tempo in luogo dove si diffondevano radiazioni.>>

<<Non sei l'unica che la pensa in questa maniera. Anche io la penso così. Dovremmo indagare più del dovuto, iniziando da oggi.>>

<<Bene. Siamo d'accordo su molti punti. Ti aspettiamo in laboratorio Dottoressa.>>

Chiusa la conversazione mi ritrovo a pensare quanto sia difficile e complicata questa situazione. Mi domando costantemente se queste creature oltre a essere dannosi per l'uomo, siano anche portatori di malattie e possano destabilizzare l'ecosistema stesso. Mi sento in dovere di avvertire lo Stato, poiché stanno succedendo cose strane e sono in dovere di mettere a sicuro tutti. Credo con fermezza che dobbiamo agire con prudenza per proteggerci non solo da queste creature, ma anche da noi stessi.

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