Prima regola: non cedere mai davanti a un nemico.
Per una che non aveva mai seguito le regole, però, era a dir poco impossibile. E a nulla serviva ignorarlo, gettarsi a capofitto nei libri, lui era sempre davanti a lei, se non fisicamente nei suoi pensieri. Una presenza costante, ma a cui ormai si era abituata. Era scesa a patti con l'idea di provare un'attrazione feroce per uno dei suoi compagni, e sebbene riuscisse a gestirla nel migliore dei modi, aveva paura che un giorno avrebbe ceduto, che non sarebbe più riuscita a trattenersi. Questo la portava a isolarsi talvolta, per far sbollire quel desiderio che la stava lentamente consumando.
"A cosa pensi?" Nami interruppe i suoi pensieri. Erano sdraiate al sole sul ponte, un modo come un altro per ingannare il tempo tra un'isola e l'altra. Nico Robin sorrise e la guardò schermandosi con una mano.
"A quanto siano belli questi momenti" rispose, sincera. La rossa ricambiò il sorriso. Aveva imparato che la donna esprimeva poco o niente i suoi sentimenti, abituata com'era stata, sin da piccola, a sopprimerli, per questo considerava queste brevi frasi come delle vere e proprie dichiarazioni d'affetto.
I momenti a cui si riferiva Robin erano semplicemente le scene di quotidianità a cui si erano abituate da quando viaggiavano sulla Thousand Sunny insieme alla banda di Mugiwara più chiassosi del globo terracqueo. Jinbe si riposava al sole, Zoro si allenava con i pesi, Sanji ronzava loro intorno coprendole d'attenzioni e manicaretti, Franky e Usop sempre dietro ai loro marchingegni, Rufy sulla polena con lo sguardo fisso all'orizzonte, Brook che accordava il violino e il piccolo Chopper, che leggeva sotto un ombrellone. Una tipica giornata tranquilla. Perché era questo che aveva sempre desiderato Nico Robin: la tranquillità e la quiete famigliare che non aveva mai avuto. Non era disposta a perdere tutto quanto ancora una volta. Per un attimo pensò a cosa le avrebbe detto Nami se si fosse confidata con lei sull'argomento, ma ricacciò immediatamente quel pensiero. Non era ancora pronta a parlarne.
Nami tirò a sedersi sul lettino senza staccarle gli occhi di dosso. "A volte il tuo sguardo diventa triste Robin, c'è qualcosa che non va?" Robin sapeva che, sotto sotto, Nami temeva che potesse ripetersi quello che era accaduto a Enies Lobby. Da quel giorno ne avevano passate tante, e li aveva rassicurati in mille modi circa la sua volontà di restare con loro a vivere avventure indimenticabili. Doveva farlo ancora una volta.
"Nulla di cui preoccuparsi Nami, dico davvero" sperò di riuscire a convincerla, ma la rossa la sapeva lunga. Era astuta e maliziosa, con un intuito fuori dal comune. Sperò di farla franca anche stavolta con lei, e sebbene Nami la guardasse cercando di leggere ogni minimo cenno espressivo, alla fine decise di desistere, o almeno così le sembrò. Tornò a sdraiarsi sul suo lettino chiudendo gli occhi.
"Sappi che puoi parlarmi di tutto Robin" sentenziò l'amica.
- Non di questo – pensò la mora, rassegnata.
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Sono sempre stata tua - A One Piece story
FanfictionFanfiction sulla ship che fa impazzire milioni di fan in tutto il mondo. Attenzione: contenuti espliciti +18 La storia è ispirata a personaggi appartenenti a Eichiro Oda.