Robin passó il resto della giornata in biblioteca, immergendosi nella lettura, che da sempre aveva il potere di calmarla e farle riordinare le idee. Non quella volta. Si ritrovò a pensare a quanto fosse accaduto quella mattina con Zoro, e si chiese se sarebbe accaduto ancora. Aveva ancora voglia di lui, voleva sentire il suo profumo, le sue braccia muscolose sul corpo, le sue mani che la facevano rabbrividire di piacere ad ogni tocco. Più volte quel pomeriggio pensò di raggiungerlo ovunque fosse sulla nave, ma qualcosa l'aveva bloccata. Il pensiero che si fosse trattato solo di un momento l'aveva trattenuta dal fare qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi. Era ormai ora di cena quando sentì bussare alla porta. Lo stomaco le fece un salto al pensiero di vedere dei capelli verdi sbucare dall'uscio, ma vide soltanto un cappello buffo e un paio di cornine.
"Ehi Robin, non vieni a mangiare?" Chopper entró timidamente nella stanza raggiungendola al tavolo dov'era seduta. Lei gli rispose con un sorriso dolce.
"Non mi ero resa conto che fosse così tardi" mise un segnalibro fra le pagine del libro che stava leggendo e si alzò, stiracchiandosi. Chopper la guardò inclinando la testa da un lato. Robin lo guardò curiosa indicandosi.
"Ho qualcosa che non va?" Chiese dolcemente alla renna, che scosse fortemente la testa. "No no, andiamo?" E corse fuori dalla stanza dirigendosi in cucina. Aveva già perso di vista il suo piccolo amico quando si sentì afferrare per il polso e in una frazione di secondo si ritrovò contro la parte di legno della Sunny con le labbra dello spadaccino incollate alle sue. Si lasciò inebriare dal suo profumo e gli portò le mani al collo per attrarlo a sé. Mentre lui cominciava a baciarle il collo e le circondava la vita con le braccia, lei riacquistó la lucidità necessaria per dire: "Chopper si starà chiedendo che fine ho fatto" . Zoro si staccò da lei malvolentieri, la guardò e le lasció un bacio leggero sulle labbra.
"Non abbiamo ancora finito archeologa" le sussurro all'orecchio, facendola rabbrividire di piacere. Robin si morse il labbro, non aveva per niente voglia di seguire Chopper in cucina, ma per salvare le apparenze era necessario fare appello alla razionalità. Si allontanò da Zoro e sotto il suo sguardo si diresse verso la cucina dove il resto della ciurma la stava aspettando per cenare. Li trovò tutti seduti a tavola, intenti a mangiare qualsiasi leccornia Sanji avesse preparato loro.
"Robin -chwaaaan" l'accolse il cuoco felice come sempre di vederla. Lei sorrise e si accomodò accanto a Nami. Dopo qualche minuto li raggiunse anche Zoro, ma fu accolto con molto meno entusiasmo da Sanji.
"Dammi da bere, cuoco" esordì mentre si sedeva accanto a Robin. Nel farlo Zoro cercò il contatto con la gamba di Robin, che non si ritrasse, anzi fu contenta di constatare che anche lui aveva ancora voglia di lei.
"Non sono il tuo cameriere" urlò di rimando il biondo, tirandogli comunque una bottiglia di sakè che Zoro prese al volo. L'uomo si versò il liquore nel bicchiere e cominciò a sorseggiarlo.
"Proprio quello che ci voleva" disse l'uomo schioccando le labbra. Le loro gambe si toccavano ancora, e non sarebbe stata di certo Robin a interrompere quel contatto, nemmeno quando Zoro cominciò ad accarezzarle la gamba con la mano, facendole tornare alla mente i momenti che avevano passato insieme in biblioteca. Robin mise una mano sotto il tavolo e la posò su quella dello spadaccino, che la intrecciò con la sua. Sì, decisamente non era stato soltanto un momento quello che avevano vissuto in biblioteca, e si ritrovò a sorridere al pensiero che ci sarebbero stati altri momenti da vivere con lo spadaccino.
STAI LEGGENDO
Sono sempre stata tua - A One Piece story
FanfictionFanfiction sulla ship che fa impazzire milioni di fan in tutto il mondo. Attenzione: contenuti espliciti +18 La storia è ispirata a personaggi appartenenti a Eichiro Oda.