Hospital, again.
La mattina mi svegliai tramortita, se un camion mi avesse investita probabilmente sarei stata meglio. Mi rigirai nel letto con un mal di testa spaventoso, mi tastai la pancia e mi sentii completamente umida. Cercai di alzarmi, ma come feci per rigirarmi lanciai un urlo che fece inorridire anche me stessa.
Quaranta secondi dopo Matt faceva capolino sulla soglia della mia stanza, lo vidi nella penombra; ma quando cercò di avvicinarsi per capire il motivo del mio malessere io persi i sensi.«Brooklyn, tesoro svegliati! Torna qui» Matt schiaffegiava la ragazza cercando di farla rinvenire, ma non ebbe alcun risultato, fu allora che decise di prenderla di peso.
Aveva il corpo leggero come una piuma, ma l'anima pesante come un macigno.
La caricò nell'auto e sgommó via.
All'ospedale la portatono d'urgenza in sala operatoria, stava morendo dissanguata.
Matt, ancora sconvolto per la notizia, in collera con sé stesso per non esserle stato accanto durante quella notte malgrado i suoi rifiuti si accasciò sulle seggiole della sala d'attesa e rimase imbambolato a fissare il nulla, con gli occhi colmi di lacrime e il cuore pieno d'angoscia.
Scese al bar per prendere qualcosa da bere, ma tutta quella situazione lo aveva sconvolto, Brooklyn era in bilico tra vita e morte e lui era impotente. Desiderava salvarla più di ogni altra cosa al mondo, desiderava dormire, passeggiare e parlare con lei ancora. Si sorprese di tenere a quella ragazza più di quanto lui stesso non pensasse e fu proprio mentre tornava in sala d'attesa con la sua bottiglietta d'acqua che scoppiò in un pianto disperato. In altre occasioni si sarebbe ben guarato da chi avesse affianco, non si sarebbe mai fatto vedere da qualcuno singhiozzare in quel mondo, ma quella volta non gli importava un bel niente di chi si trovava intorno, non gli importava se lo avessero giudicato debole; in quel momento lo era, irascibile ed addolorato si accasciò nuovamente sulla sedia e rimase per attimi interminabili.***
«Bisogna assolutamente farle una trasfusione o morirà prima ancora di aver provato a salvarla»
Brooklyn era sempre stata una ragazza previdente, infatti dopo i primi mesi a Bloodsquare si era resa conto di quanto fosse semplice rimaner feriti senza averne l'intenzione allora si fece fare una collana con inciso il gruppo sanguigno Rh B- essendo a conoscenza della rarità del suo sangue. Si ripeteva sempre di non essere negativa, ma di averlo nel sangue ogni qualvolta qualcuno le facesse notare il suo pessimismo. Lei era così, all'apparenza una ragazza normale e semplice, o almeno lo credeva, ma complicata e con l'anima tormentata da tanti demoni che non l'avrebbero mai lasciata sola.
«Dottore, non siamo a conoscenza del gruppo sanguigno» osservò uno degli assistenti in sala operatoria
«B-, ora muovetevi con questa trasfusione. Non ho intenzione di perdere un'altra vita senza nemmeno aver provato a salavarla! Sono stato chiaro» Sbottó il medico chirurgo. Lui la conosceva, Brooklyn, era molto amico di suo padre e non aveva intenzione di dirgli di aver perso un altro figlio, no non poteva permetterselo, l'avrebbe salvata malgrado tutto. Era una promessa più a sé stesso che a nessun'altro.***
Sempre sconvolto e accasciato sulla seggiola dell'ospedale, Matt, si era addormentato, non ne poteva più di imprecare contro ogni cosa, di sperare in un miracolo. Era la dentro ormai da più di quattro ore senza aver ricevuto alcuna notiza dell'amica.
Mentre sonnecchiava agitato ricevette una chimata, Jimmy.
- Pronto? - chiese assonnato ancora con la voce incline da pianto
- Matt! Dove sei, cosa succede, perché hai questa voce, è successo qualcosa a Brook? - domandò allarmato James
- Sono all'ospedale Jimbo, Brooklyn si è svegliata questa mattina, poi si è messa ad urlare e quando ho raggiunto la sua stanza era svenuta - sospirò, cercando di ricacciare indietro le lacrime che già gli avevano riempito gli occhi stanchi - allora l'ho caricata in auto e... Mi hanno detto che dovevano operarla che,che c'era molto da fare ed avevano poco tempo perché ha perso moltissimo sangue da quella dannata ferita! Cazzo! Sono qui da più di quattro ore e non so niente, mi sento male al solo pensiero di perderla -
- Arriviamo Matt, sta calmo -
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20 sigarette
FanfictionDal capitolo I: L'inferno dovrebbe assomigliare proprio all'incrocio tra le due strade, Ellis Ave. e Goldenwest St., che danno origine a questo quartiere che chiamiamo volgarmente Bloodsquare. Ogni giorno la stessa storia: stesso lavoro, stesse facc...