Capitolo 8

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Spalanco gli occhi e mi metto le mani tra i capelli: io non so guidare un intero esercito, non ne sono capace, e penso che ció che é appena successo ne sia la prova.
-N-non posso, sono troppo debole!-dico.
-No, non lo sei.- ribatte Edward-Dottore, tocca a lei.-
Il dottore si alza in piedi e va verso la lavagna appesa al muro, iniziando a disegnare qualcosa.
-Signorina Williams, quando le ho bendato la ferita ho preso un campione del suo sangue e l'ho esaminato. Mi sono accorto subito che il suo sangue é raro, molto raro. Perché le sto dicendo questo? Semplice: perché lei ha dei poteri immensi. Deve solo imparare ad usarli. Ora le spiego cosa succederà quando svilipperà questi poteri: entrambi gli occhi diventeranno neri e rossi, i canini si allungheranno, la sua lancia diventerà un arma mortale al 100%, ali fatte di luce proveniente dalla sua collana che la proteggono e urli ingrado di stordire l'avversario.- dice mentre disegna sulla lavagna il mio futuro aspetto.
Annuisco, non sapendo cosa dire.
-Il generale Smith la allenerà personalmente.-conclude.
Guardo il generale, che si scrocchia le dita e sorride. É tutto così...strano. Passiamo un mese al Palazzo della Libertà senza essere attaccati: sono stata allenata pesantemente dal generale e ho sviluppato tutti i poteri, i quali mi ha ordinato di usare soltanto contro la dea, l'investigatore ha studiato una strategia e il conte Brick mi ha fatto cucire un nuovo outfit: bende che avvolgono il mio corpo e, sopra queste bende, un vestito nero corto davanti ma lungo fino alle caviglie dietro. Sopra il vestito una giacca nera. I vestiti a Lonely City sono sempre così cupi...
-Domani attaccheremo il palazzo reale, buonanotte.- annuncia il conte. Vado a letto e mi addormento piangendo: ho paura di morire, di non poter più vedere David, di non poter più sorridere veramente. Ho paura. Mi sveglio prestissimo e inizio a bendarmi il corpo e vestirmi, poi vado a bere un caffé nella sala da pranzo. Rifletto, guardando la tazza fumante di caffé, nel buio dell'enorme stanza. Dopo due ore circa si alzano anche gli altri, bevono velocemente un caffé e vanno a prepararsi.
-Signorina Williams, siamo pronti a partire.- mi informa il conte.
Annuisco e mi dirigo fuori. Mi metto in capo alla folla, col generale e il conte affianco, e ci dirigiamo verso il palazzo reale. Ma una brutta sorpresa ci attende: la dea, con dietro un sacco di soldati armati, ci attende sorridente nella piazza.
-Divertiamoci un po' va.-dice, evocando la sua falce.
Io evoco la mia lancia, chiudo gli occhi e do inizio al mio potenziamento. Quando li riapro la dea continua a sorridere.
-Due occhi da demone eh? Hai fatto progressi,vedo.-dice.
Alzo la lancia e, mentre la mia folla va verso i soldati, io mi scaglio verso di lei. Lei mi lancia via parandomi con la falce. Intorno a noi c'è la confusione totale:corpi a terra, sangue che schizza, gridi e risate. Mi rialzo e le ali di luce della collana di Arthur compaiono e si spiegano. La dea rimane in silenzio per un po', poi sorride.
-Tsk, un demone che usa la luce...vergognati....-dice prima di scagliarsi verso di me e spezzarmi le ali buttando la collana a terra. Impugno forte la lancia, ma lei mi precede:alza la sua falce e colpisce, ma non colpisce me. David mi cade in braccio, sorridendo mentre si tiene la ferita sul petto.

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