Capitolo 41.

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<<Katherine passami quella tinta labbra, per favore>>.

<<Tieni. Stai molto bene, sai? Conciata così farai sicuramente colpo su tutta la corte e troverai un bel principino da poterti sbaciucchiare>>.

Potei udire le due ragazze ridacchiare all'unisono dall'altra parte della stanza.

<<Finiscila, non essere sciocca! Amber, Lucy, come procede là dietro? Siete pronte?>>.

Io e la bambina scoppiammo in una risata fragorosa non appena udimmo la domanda di Susan, certamente non opportuna in quello specifico momento. Difatti, piuttosto che dedicarci devotamente alla preparazione per l'incoronazione dei quattro fratelli, come avevano fatto Kath e Sue nelle ultime due ore, avevamo preferito scarabocchiare alcuni specchi con qualche rossetto dal colore stravagante che avevamo rigorosamente trovato già disposto ordinatamente nella stanza.

<<Temo che avremo bisogno di un altro po' di tempo, Susan>> disse Lucy in tono ironico mentre tratteneva a fatica una risata divertita.

La maggiore sbuffò scocciata e si catapultò immediatamente verso la tendina dietro la quale ci eravamo sistemate io e la mia compagna, tirandola da una parte e rivelando le nostre sagome ancora spettinate e malvestite. La futura regina incrociò le braccia al petto e ci rivolse uno sguardo innervosito.

<<Siete sempre le solite! Dovremmo scendere di sotto fra una ventina di minuti: non ce la farete mai a finire, anzi, ad iniziare e finire di preparavi in tempo... Non possiamo arrivare in ritardo, sapete che figura, ci stanno aspettando tutti!>> ci rimbeccò lei, dirigendosi verso di noi ed infilando le sue sottili e delicate mani fra i nostri capelli, iniziando a districarli distrattamente con un terribile pettine a denti stretti.

<<Non arrabbiarti, Susan... Se ti può far stare meglio, sei davvero bellissima vestita così>> azzardai io, cercando di placare la sua furia e ricevendo uno sguardo divertito da Lucy.

Gemetti spontaneamente quando mi sentii tirare la testa all'indietro per via della sua fretta.

<<Ahi! Sue mi stai facendo male!>>.

<<Shh>> mi zittì lei, continuando a tirarmi da una parte all'altra <<Kath, coraggio, vieni a darmi una mano>>.

Fu così che io e la piccola Lucy Pevensie fummo costrette a vivere una tremenda mezz'ora passata ad essere brutalmente torturate dalle mani svelte ed insofferenti di entrambe la ragazze, che si erano coalizzate per riuscire a farci arrivare puntuali all'appuntamento. Prima fu il turno delle nostre capigliature, le quali vennero districate ed addobbate solennemente, in modo strettamente elegante e formale. Katherine si sbrigò a prendere l'arricciacapelli per lasciare dei morbidi boccoli ricadere sulla spalle di Lucy, mentre Susan si impegnò al massimo per intrecciare la parte superiore della mia nuca in una treccia solida che si districava man mano, lasciando il resto dei miei capelli sciolti nella parte inferiore, decorati da alcune piume biancastre che la maggiore della famiglia Pevensie si era prestata ad incastrare attentamente fra una ciocca e l'altra, il cui splendore era poi infine stato completato con l'aggiunta di una delle mie tante tiare argentee proprio sul punto più alto della mia testa.

Poi fu il momento del trucco, in cui la dolce ed innocente Lu fu praticamente risparmiata, considerando che le venne applicato solo un leggero tocco di lucida labbra. Purtroppo, però, lo stesso non sembrò valere anche per me. La mia fata madrina, difatti, insistette nel volermi cospargere entrambe le palpebre con un ombretto naturale dal colore lilla-azzurro, accompagnato da un rossetto color carne, il quale pensavo mi avrebbe fatta apparire più ridicola di un pagliaccio. Provai diverse volte ad oppormi, ma tutto ciò che ricevetti in cambio fu uno sguardo severo da parte di Sue, così decisi di arrendermi al mio triste destino.

Le Cronache Di Narnia - Il Leone, La Strega e L'Armadio || Edmund PevensieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora