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Manuel non si era mai sentito eccitato da una scena di un suo film, mai. Tantomeno si era eccitato girando la scena in questione eppure, a più della metà delle riprese del suo quinto film, il regista rileggendo il copione e vedendo il set già montato per la seconda e ultima scena di nudo e di sesso dell’intero film, si sentì montare dentro una certa eccitazione appena vide Simone in quel dannato accappatoio grigio entrare sul set e mettersi a sedere sul divano.

Poco importava che Alessandro fosse proprio dietro a Simone a seguire le sue mosse come un ombra, Manuel aveva occhi solo per il corvino e pian piano in quelle settimane la troupe che ormai conosceva molto bene il regista aveva iniziato ad accorgersene.

«Manuè – lo chiamò Chicca ridestandolo dai suoi pensieri – Alessandro voleva delle spiegazioni sulla scena della marmellata. Ho detto che gliela facevi vede’ te come la vuoi.» il ragazzo sgranò gli occhi per un secondo e quel senso di eccitazione montò ancor di più dentro di lui.

Si morse il labbro e, sotto gli occhi divertiti dell’amica, si mosse verso il set. Verso Simone. «Allora – iniziò attirando l’attenzione dei due protagonisti – posizionatevi sul divano uno accanto all’altro come da copione – Aspettò che Alessandro si fosse seduto per poi mettersi davanti a loro, o meglio davanti a Simone – Bene, te spiego la scena Alessa’, che Chicca me ha detto che nun hai capito i movimenti.»

Alessandro si accigliò e Simone spalancò gli occhi. In… in che senso gli deve spiegare i movimenti di Ale? Si chiese pensando a cosa succedeva in quella scena. «Ma io non ho-» borbottò il coprotagonista prima di essere fulminato da Chicca, posizionata alle spalle di Manuel.

«Avete appena finito de fa l’amore, va bene? Siete stanchi, soddisfatti e avete ancora l’affanno. Tommaso però, sapendo che questa è l’ultima volta che farà l’amore con Mattia prima di scomparire dalla sua vita e rifugiarsi nei suoi segreti tornando da sua moglie e i figli, appena vede il sole sorgere fuori dalla finestra, decide che vuole farlo un ultima volta. Vuole imprimere nella sua memoria tutto ciò che riguarda Mattia. Così si alza – Manuel alzò la mano spronando Alessandro ad alzarsi – e va fuori campo a recuperare quel barattolino di marmellata che prima il servizio in camera aveva portato insieme al resto del cibo.»

Alessandro, posizionandosi vicino a Manuel, gli passò il barattolino che prontamente il regista prese e aprì lasciando cadere il tappo sul divano. «Va bene. Da questa posizione, proprio di fronte a lui, tu sali a cavalcioni sulle sue gambe – Simone trattenne il fiato appena sentì le gambe del regista ai lati delle sue e il suo sedere stretto nei jeans blu sulle sue ginocchia – prendi il barattolo con una mano, scegli tu con quale ti trovi meglio e, delicatamente, infili due dita dentro al barattolo.»

Manuel si sistemò meglio sulle gambe del corvino e, sotto il suo sguardo, infilò indice e medio dentro alla marmellata piena girando le dita nel barattolo per prenderne il più possibile. Appena le tolse, poggiò le dita sul labbro inferiore di Simone che, senza la minima esitazione e incastrando i loro sguardi, aprì la bocca pronto ad accoglierlo. «Bravissimo.» sussurrò il regista facendo quasi gemere il ragazzo e procurandogli una scarica d’eccitazione lungo tutto il corpo.

Simone avvolse con le labbra e la lingua le due falangi piene di marmellata e, sospirando, leccò via ogni residuo di dolcezza gemendo quando il palato fu inondato da quel sapore di albicocca. I loro occhi erano persi gli uni in quelli dell’altro e, come se il resto del mondo intorno a loro fosse scomparso, Manuel tolse le dita bagnate di saliva e le passò su quelle labbra rosse per poi scendere sul mento e sul collo come a lasciare una scia del suo passaggio.

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