Il ruggito di Richard riempì il corridoio di quella prigione, facendo tremare ogni singola pietra di cui erano costituiti soffitto e pareti.
A nulla era valso quel goffo tentativo della guardia di parare la stazza dell'essere in cui si era trasformato il vampiro. Gli era salito addosso e lo aveva tranciato in due divellando viscere e ossa con un solo strappo.
Si sarebbe aspettato di morire, in quelle condizioni come avrebbe potuto continuare a vivere? Invece, nonostante il suo cuore avesse smesso di battere per l'ingente perdita di sangue, il suo cervello era vigile come se fosse ancora integro. Eppure lo sentiva, ciò che restava delle viscere nella parte superiore del corpo fuoriusciva assieme al resto del sangue. E vedeva, gambe e bacino che erano stati lanciati lontano da lui, ancora collegati a lui dall'intestino che si era srotolato."Dov'è lui?"
Ringhiò la bestia, al di sopra della sua testa. Non aveva niente in comune con le creature infernali che conosceva, nemmeno con quelle angeliche da cui gli era stato insegnato di tenersi alla larga.
Era a causa sua, se non era ancora morto, voleva con così tanta insistenza la risposta a quella domanda da non avergli permesso di lasciare quel piano."Dov'è?"
Ripeté, mordendogli la testa affondando solo quello che era necessario per sfondargli le ossa del cranio deformandolo.
Davvero poteva esistere un tale orrore a quel mondo?"Due...due piani sopra...nell'ala vecchia"
Rantolò la Guardia, il cui unico desiderio era porre fine a quello strazio.
Hadeon assistette a quello scempio da dentro la cella, non aveva osato muoversi dal momento in cui lo aveva visto saltare sulla Guardia.
Trasalì, quando lo vide girarsi verso di lui. Quell'essere non aveva occhi, eppure sembrava vederci benissimo. Sicuramente sapeva che era lì, per un attimo nella sua mente si vide tranciato esattamente come quella persona che ormai era felicemente cadavere.
Invece, lo vide fargli un cenno con la testa, di seguirlo e andare via da quel tugurio.
Dunque era cosciente di sé, un vero sollievo per l'albino che non voleva morire lí dentro.I passi veloci di Christopher ticchettavano sul pavimento di pietra, e i suoi inciampi risuonavano per tutto il corridoio.
"Alzati, sbrigati"
Si incitó, riprendendo a correre con il corpo che bruciava di dolore e lacrime che gli offuscavano gli occhi.
"Vattene, devi muoverti"
Si ordinò, guardando indietro nel terrore di vedere il padre e l'occhio che lui aveva sfregiato. Era stato un attimo, la Guardia aveva lamentato un improvviso dolore lancinante distraendo Lucifero da sé, e le unghie si erano conficcate nella carne del padre.
Lo aveva sentito gridare, imprecando il suo nome, ed era scappato da quella stanza strappando manette e spintonando.Inciampò di nuovo, le ali spezzate gli facevano da strascico pesante rendendo difficili i suoi movimenti.
Questa volta non si alzò, si mise solamente in ginocchio. Dove poteva andare lui? Era solo, in una zona del castello che non conosceva, e non poteva scappare perché Richard era ancora lì da qualche parte e doveva trovarlo. Ma cosa poteva fare lui, in quelle condizioni? Dove poteva andare?
Non aveva nemmeno il conforto delle ali, loro erano silenti perché dovevano guarire dall'affronto di Lucifero.Alla fine si appoggiò al muro, tremando come una foglia e attendendo che il padre lo trovasse per terminare l'opera. La paura e il dolore lo avevano completamente paralizzato. Non aveva nemmeno la forza di crearsi un piccolo fuoco per scaldarsi in quel posto così freddo.
"Rick..."
Sussurrò, aspettando in silenzio tra quelle mura. Sentiva una voce, un sussurro, un eco lontana che gli diceva di non arrendersi, che presto avrebbe di nuovo visto la luce.
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Demon in disguise
Fanfiction"Sentì la pelle lacerarsi, questa volta per davvero, il sangue lordò la parete vicina e lui cacciò un urlo liberatorio. Qualcosa era uscito dalla sua schiena, lo sentiva muoversi ancorato a sè. Osò guardare, e vide delle grandi ali nere. "Ma che?" ...