CAPITOLO 18

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Spengo il telefono e decido di non rispondere, avrà sbagliato.

<Andre, Non puoi fare così, io non so che dire>

Il Moro si asciuga lacrime.

<Isa Io ho bisogno che mi stai vicino>

Mi alzo in punta di piedi prendendo il viso tra le mani in modo da baciargli la fronte, come a dire "io ci sono".

Lui mi passa le mani sulla schiena.

<E Simone?>

Lui si stacca in silenzio da me e dopo aver preso il pacco di biscotti che aveva lasciato sul tavolo, prendendomi  la  mano mi trascina in camera.

Ci stendiamo sul letto e io metto la testa sul suo petto.

<Quindi?>

Sospira.

<E incazzato con me, dice che sto lasciando andare la gang e Leon ha detto la stessa cosa per la musica>

Alzo un attimo la testa per guardare il suo viso.

È stanco, un po' per il viaggio, un po' per la situazione.

<E tu sai il perché?>

Annuisce.

<E me lo puoi dire?>

Lui si scrolla un attimo e sbuffa.

<Isabella>

Ma perché deve fare così ogni volta che gli chiedo qualche particolare in più?

<Mi spieghi perché devi fare così Andrea?
Io voglio solo darti una mano>

Gli accarezzo il petto.

<Lo so Isa, e so il motivo ma non so>

Lo sento abbastanza teso e improvvisamente mi viene un lampo di genio.

<Centro io vero?>

Mi metto seduta sul letto prendendo un biscotto, lui evita in tutti i modi il mio sguardo.

<Si Isa e dicono che sto quasi tutto il tempo con te che passo molto meno tempo in studio e con gli altri in generale>

<Veramente?>

<Si credono che io ti porti via del tempo? E allora vediamoci di meno Io con il lavoro sono quasi tutto il giorno fuori possiamo organizzarci e vederci di meno>

Lui si alza a sedere e mi guarda corrucciato.

<Ma io non voglio Isa.>

Mi mette la mano sulla guancia e appoggia la fronte sulla mia.

<Io voglio poterti abbracciare, baciarti tutto il tempo tutti i giorni e non è vero che non penso più alla musica, da quando ci sei tu, scrivere è una cosa facile, quindi non vedo i motivi della loro incazzatura, Io sono fortunatamente felice Non vedo perché loro non dovrebbero esserlo per me>

Mi bacia il naso.

<Tu sei sicuro di non essere accecato dai sentimenti? La musica sta andando veramente bene?>

Lui annuisce e mi tira sopra di lui accarezzandomi i fianchi.

<E dopo cena andiamo in studio non accetto un no come risposta>

Sorrido ripensando poi alle sue parole di poco fa.

<Mi hai appena detto che i tuoi amici mi odiano ora mi obblighi a venire in studio con te>

Ridacchio mentre gli accarezzo il petto, lui continua a guardarmi serio.

<Cosa ridi cosa c'è che non va?>

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