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Song:
Born to die - Lana Del Rey

Song:Born to die - Lana Del Rey

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HEAVEN

"La terza porta a destra" mi dice distrattamente David, prima di sparire da qualche parte.

Siamo da poco entrati in un enorme palazzo adiacente all'hotel.
Scommetto che ha più di 100 piani per quanto è grande.

Mi dirigo verso la porta indicata da David.
Abbasso lentamente la maniglia ed entro silenziosamente nella stanza.

Ciò che si presenta ai miei occhi è uno studio di registrazione dotato di qualsiasi strumento immaginabile.

L'immensa stanza è divisa in due parti da un pannello trasparente, ad di là del quale si trova la camera insonorizzata, in cui provare e registrare i pezzi, dotata di tutti gli strumenti musicali e i microfoni necessari.

L'altra metà dello studio presenta invece una console gigantesca con vari paia di cuffie, non possono ovviamente mancare sedie e un comodo divano attaccato al muro, con difronte un piccolo tavolino e accanto un mini frigorifero .

Non posso fare a meno di notare anche i 3 ragazzi che bisticciato davanti ai miei occhi, credo non si siano ancora accorti di me.

Credendo di aver sbagliato stanza faccio un passo indietro, non accorgendomi però del tavolino dietro di me, con sopra un pc che sembra costare un occhio della faccia.

Rischio di far cadere ridicolosamente tutto per terra, acchiappo il portatile un secondo prima che tocchi il pavimento.

"Merda" penso forse troppo ad alta voce.

Il silenzio cala nella stanza e lentamente ancora con il computer in mano mi volto verso i tre che si sono ormai accorti di me.

"ehm... è integro,
dovrebbe ancora funzionare"pronuncio "spero" aggiungo sussurrando facendolo comunque capire chiaramente.

"E tu saresti?" Domanda il più alto tra i 3 con un forte accento tedesco ; ha uno stile stravagante, indossa vestiti estremamente aderenti , i suoi capelli neri sono completamente sciolti e laccati leggermente all'indietro , presentano qualche dread bianco nel mezzo e ha un pesante trucco nero sugli occhi.

Mi guardo intorno disorientata,
"Dove cazzo è David" bisbiglio tra me e me passandomi una mano sul viso frustrata.

"Ma come sei entrata qui?! Uff, lascia stare, se vuoi un'autografo questo non è proprio il momento" Dice con aria saccente.

Rimando un'attimo interdetta,
ma chi si crede di essere?!.
"sono Heaven comunque" mi presento "Mi è stato detto da..."

Non faccio in tempo a finire la frase che vengo interrotta "Ragazzi, è la cantante che David doveva presentarci oggi" sento mornorare dal quattrocchi il quale indossa un cappellino bianco sotto il quale nasconde i capelli corvini, a differenza del precedente è vestito in modo relativamente normale.

"Ahh! Heaven, piacere di conoscerti, bellissimo nome, io sono Bill" mi dice entusiasta porgendomi la mano, al ché ancora più confusa di prima gliela stringo borbottando un ok.

"Aspetta, Tu sei Heaven? Ti immaginavo diversa" afferma turbato il ragazzo dai capelli lunghi e la riga al lato.
Nonostante questo anche gli altri 2 si presentano e scopro chiamarsi Gustav e George.

"Scusami per tom, mio fratello è sempre in ritardo, non so dove sia finito dato che non risponde nemmeno alle mie chiamate" annuisco totalmente smarrita.

Poco dopo, proprio ad interrompere un silenzio imbarazzante, entra David.
"Oh vedo che hai già fatto conoscenza, bene, ero andato a prendere questa" indica una lucida custodia nera.

"Purtroppo non ne ho trovate altre, ma credo tranquillamente che quella di Tom andrà bene, sempre che non ti dia fastidio"

Faccio spallucce per fargli capire che non c'è problema.

"A proposito di Tom, lui dov'è diavolo è finito" chiede il produttore.

Ma chi è questo tom di cui tutti parlano?!

"Va beh, inutile aspettare" si volta verso di me "Che dici di fargli ascoltare qualcosa, magari il tuo inedito?"

"Perché no" dico con un sorriso.

Afferro saldamente la chitarra ispezionadola lentamente con lo sguardo, è una Gibson 1957 Black Beauty.
È un modello più unico che raro, un'edizione limitata , non ho mai tenuto in mano una chitarra così costosa.

Entro nella camera insonorizzata sedendomi sull'alto sgabello al centro di essa, posiziono il microfono davanti a me e mi sistemo addosso lo strumento controllando che sia ben accordato.

Una volta accertata che sia tutto apposto, chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo cercando di stare calma.

Intono i primi versi di Born to Die a cappella.

Feet don't fail me now
Take me to the finish line

Ogni ansia, ogni preoccupazione sparisce, quando canto posso essere chi sono veramente. Posso comunicare con il solo uso del cuore. Quando canto smetto di usare il linguaggio quotidiano e dico cose molto più profonde.

Oh, my heart it breaks every step that I take
But I'm hoping that the gates, they'll tell me that you're mine

Cantare mi porta in un posto magico in cui tutto è possibile e, io non aspetto altro che fuggire dalla vita di tutti i giorni, posso esprimermi senza pensare.

Walking through the city streets
Is it by mistake or design?
I feel so alone on the Friday nights

Quando suono, la musica mette a tacere quel brusio di pensieri e mi infonde sicurezza. Solo quando canto quella maschera di freddezza cade e mi sento davvero invincibile.

Can you make it feel like home if I tell you you're mine?

Quando mi esibisco sono per metà fuori dal mondo materiale, do tutta me stessa perché so che è questo ciò che voglio fare nella vita : suonare e cantare.

It's like I told you, honey

Proprio prima di vocalizzare il ritornello attacco con gli accordi di chitarra elettrica , chiudendo definitivamente gli occhi e abbandonandomi completamente al mio amore per la musica.

Spazio autrice :

Ecco l'incontro con gli altri, nel prossimo capitolo ci saranno scintille.
Ricordate di mettere tante ⭐️⭐️

𝐓𝐇𝐄 𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐒𝐈𝐃𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐄𝐀𝐕𝐄𝐍  [𝐭𝐨𝐦 𝐤𝐚𝐮𝐥𝐢𝐭𝐳]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora