POV Lucas
"Sveglia sveglia" urla quella voce odiosa del cazzone che sopporto da una settimana mentre le sue mani mi schiaffeggiano la faccia. "Il papino ha fatto il suo dovere e adesso sei libero di tornare alla tua vita di merda".
Vorrei eliminargli quel sorriso a suon di pugni, ma la voglia di andarmene di qui è più alta.
Emma mi slega e finalmente risento le mie braccia al loro posto.
"Me la pagherai, tienilo bene a mente" pronuncio ad un centimetro dalla sua faccia. Mi trattengo dal rovinarlo, spingendolo delicatamente indietro.
Phil in risposta continua a tenere quel ghigno stampato, apre la porta della stanza "Sei libero piccolo uccellino, vola pure via da qui che presto ci rivedremo".
Esco e corro il più velocemente possibile verso casa.
E' passata una settimana, ma è sembrata un'eternità.
Il naso ancora mi fa male e anche la ferita sulla fronte, i lividi sulle braccia sono evidenti, ma appena arrivo davanti alla porta di quella villa che tanto odiavo, sembra sparire tutto il dolore.
Suono il campanello come un pazzo finchè una figura magra, con gli occhi scavati e rossi, segno di insonnia e pianto frequente, mi apre.
"Lucas" il suono esce lieve dalla bocca di mia madre, probabilmente incerta se sia reale o solo un'allucinazione della mia immagine.
"Mamma" pronuncio prima di stringerla con tutte le forze che ho. La sento piangere e libero anche io tutte le emozioni accumulate in questi giorni.
Sento subito i passi di mio padre e dei miei fratelli che scendono velocemente le scale.
Non ho ricordo di un abbraccio di famiglia come questo, ma è l'unica cosa di cui ho bisogno al momento e sono felice che ci siano tutti, compreso mio padre.
Per un tempo indeterminato rimaniamo fermi così, in silenzio.
Seguo mio padre nel suo studio e mi siedo sulla sedia di fronte a lui.
"Grazie" una semplice parola che significa tutto adesso.
"Non mi devi ringraziare Lucas, sei mio figlio e farei di tutto per te". Non avrei creduto ad una singola parola se non avessi sentito certi racconti da Phil ed Emma.
"Quanto ti è costato farmi tornare a casa?" chiedo sapendo già che la risposta non mi piacerà.
"Te lo devo dire davvero?"
"Sì" confermo.
"Ha vinto il processo contro Cristy, mi dispiace".
L'informazione mi colpisce e so quanto Cristy mi odierà in questo momento. E' tutta colpa mia.
"Scusami per averti messo in questo casino".
"Lucas non colpevolizzarti inutilmente. L'unico criminale qui è quel bastardo ed io troverò il modo per fargliela pagare".
La sicurezza nella sua voce mi dà speranza che possa accadere davvero, ma ho visto come Phil sia bravo a sviare la giustizia.
"Ora vai da quella ragazza, ha bisogno di te".
Non me lo faccio ripetere due volte ed esco velocemente da casa mia.
Freno con forza davanti alla sua porta e mi fiondo al campanello. Nessuno risponde, nessuno apre, nessun movimento.
Cerco di capire se qualcuno è dentro, ma vedo il buio totale.
Non ho il telefono con me e non ho idea di come rintracciare Cristy.
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Gli opposti si attraggono
RomansaSEQUEL di Due mondi opposti. Lucas è partito e Cristy non riesce a dimenticarlo. Cosa succederà quando i due si rincontreranno? E se entrambi avessero conosciuto qualcun altro che li rende felici? #82 in storie d'amore 2/7/16 #19 in storie d'amore 9...