Capitolo 5.

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Alessandra's P.O.V.

Cosa aveva in mente? Esplorare il palazzo? Non mi serviva.

Sentivo il rumore delle chiami,cercava di aprire il tubo,ci riuscii. Io caddi a terra,ancora addormentata,l'acqua invece di cadere era ferma lì.

Gate si chinò e mi portò su il mento.

-"Sveglia,principessa,hai dormito per tanto tempo.- sentivo dire.

Volevo muovermi,volevo parlare,volevo aprire gli occhi. Poco a poco riuscì a muovere gli occhi e lo vidi in faccia per la prima volta dopo 4 mesi. I suoi occhi verdi penetrarono N/A no doppi sensi pls i miei. Erano agghiaccianti,spaventosi,ti intimorivano,proprio come lui intimoriva me.

-"Non farmi del male.- riuscì a sussurrare.

-"Non farò mai del male alla mia principessa preferita,ora alzati e vieni a vedere con me il palazzo,ti farò vedere la tua camera.-

-"Non starò più nel tubo?-

-"Non ripeto quello che ho detto.- disse guardandomi per pochi secondi.

Gate's P.O.V.

Dovevo cercare di essere gentile con lei,ma tutto questo risultava difficile.

-"Questa è la tua camera.- dissi con noncuranza.

-"Se hai bisogno di qualcosa o se vuoi andar in giro per il palazzo devi avvisarmi,devo avere il controllo su di te.-

-"Signore.- venni interrotto.

-"Sharon,non vedi che sto parlando,quante volte ti ho detto di non interrompere?- la trucidai sullo sguardo.

-"Mi scusi Signore.-

-"Aspetta già che sei qui prepara qualcosa da mangiare ad Alessandra,avrà fame.-

-"Si Signore.-

Finalmente se ne andò lasciandomi solo con Alessandra che si era seduta sul suo letto.

-"Cerca di rispettare le regole,se non vuoi che anche le altre sirene si facciamo male.- la avvisai fermo.

-"Perché Sarah non ci ha detto niente?-

-"Non dovrebbe interessarti,principessina.-

-"Invece si.- disse alzandosi dal letto. Si stava arrabbiando.

Mi avvicinai a lei e lei presi il viso tra le mani.

-"Ho detto che devi portarmi rispetto se ti dico che non dovrebbe interessarti tu non devi esitare. Siamo intesi?- la sfidai.

-"Non puoi comandarmi,non sei nessuno,io faccio quello che voglio.- gridò lei.

Le mollai uno schiaffo sulla guancia. Poi un altro.

-"Uno è per avermi mancato di rispetto e l'altro è per aver messo in dubbio le mie parole. È un altro- dissi dandole un altro schiaffo - è per aver gridato.-

Aveva entrambe le guance rosse e gli occhi rossi,stava per piangere, volevo vedere fino a che punto di sopportazione arrivava. Mi piaceva quella ragazza,amava le sfide,ma io nelle sfide,vincevo sempre.

La mia amica é una sirena 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora