XIII

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TOM'S POV
mi ero divertito, ad essere onesti. e se devo dire la verità, cristal aveva un corpo molto bello. era simpatica e era dotata di una risata che mi scioglieva il cuore.
però è troppo competitiva per i miei gusti. «non fare il broncio... è sicuro che ho vinto io» mi dice lei, meritandosi un ciaffone da parte mia, e mi guardò con delusione, però non ci fecimo caso entrambi. sembrava però un po' offesa, perciò le chiedo scusa. «dai, scema, fatti due risate che c'è di male?»
lei sospira e si butta sul divano, penso che qualcosa non vada in lei, nella sua vita, a casa sua... di conseguenza mi siedo anch'io, volevo capire cosa ci fosse che non andava. «mi dici che hai?» chiedo preoccupato.
fino a 15 secondi fa sembravamo come fratelli, ora non capisco cosa non vada. «no nulla.. comunque, il concerto quando hai detto che è?» mi dice lei, io le rispondo che sarebbe stato il venerdì della settimana prossima.
«ve lo hanno spostato di una settimana?!» rimane a bocca aperta «beh, si. uno dello stage deve andare in vacanza con la moglie» ci zittiamo entrambi.
dopo mezz'ora a farci gli affari nostri suonano il campanello, devono essere le pizze.
invece no, mi ritrovo di fronte una ragazza castana con alcune ciocche di capelli biondi, qualche lentiggine e alta quanto cristal. mi sorpassa e viene subito accanto alla ragazza che fino a poco fa era seduta di fianco a me «cristal amore tutto bene? hai fatto preoccupare me e michelle» credo fosse la sua migliore amica.
«si amo, scusa è che sono stati due giorni incasinati ma allo stesso tempo meravigliosi» e mi guarda prima di dire l'ultima parola.
era così bella quando sorrideva, come resistere? «ma come hai fatto a trovarmi?» chiede
cristal «avevo la tua posizione attivata» e nulla si mettono a chiacchierare tra ragazze. mio fratello arriva in cuore cina salutando la ragazza.
lei ricambia, ma al contempo rimane incantata da bill. cristal le passa una mano davanti per farla tornare alla realtà.
«amo! ci sei?» chiede cristal. la sua amica annuisce e vanno in camera.

TN'S POV
«amo, ma davvero sbavi dietro quello lì? nel senso, non ti piaceva quando te ne parlavo» lei mi guarda come per dire che non avrebbe mai potuto pensare qualcosa del genere.
«amo, si vedeva come lo guardavi, ha più o meno il tuo stesso stile» lei annuisce senza parlare. era strana nell'ultimo periodo.
«dai, che succede?» fa no con la testa e si mette a guardare il telefono, che le tolgo dalle mani e lo metto via per il momento.
«e va bene. nelle ultime settimane, ho ripensato al mio ex, e se devo essere sincera mi manca» io la fermai subito. «ti manca? scherzi spero. è colui che ti ha fatto stare male più di quando abbiamo litigato 4 anni fa» annuisce. mi dice che ho ragione, ma di certo non nego che sia testarda. voglio che lei stia bene, e anche se quel  ragazzo le ha spezzato il cuore.. la fa sentire speciale. «non dico che il tuo ex sia il ragazzo adatto a te, però se ti fa stare bene, amen»
lei mi ha sempre sopportato in amore, pianti, litigi, decisioni, strade da prendere... era il mio momento di farla brillare.
«però, se devo essere onesta» inizia a dire «il gemello è carino» si riferiva a bill. le diedi una gomitata e iniziamo a parlare del più e del meno.
tom urla dalla cucina che erano arrivate le pizze, mi ero completamente dimenticata che per anna non c'è ne fosse una, e siccome non avevo molta fame diedi la mia a lei.
«te non mangi cristal?» mi chiede tom. ora che rispondo? mento, ovviamente.
«oh no tranquillo, non ho molta fame» ci cascano tutti.
finiscono di mangiare e io e bill andiamo in cucina a farci una sigaretta.
«allora, che ne pensi di tom?» mi chiede, prima che potessi accendere la sigaretta. «sai, è uno complicato. però carino e gentile allo stesso tempo» lui mi guarda come per dire che mi stavo innamorando, anche se facevo prima a prenderlo a schiaffi.
anna mia chiama dal salotto, e mi dice di dover ritornare a casa. ci salutiamo e mi raccomanda un po' su tutto.
ritornai a fumare in cucina con bill, e sentimmo dei
forti tonfi dal bagno in cui c'era tom; «fratello, che hai combinato?» tom era scivolato e aveva sbattuto la spalla, non potei fare a meno di ridere con bill.
«zitti stronzi» rispose lui arrabbiato, dicendoci di uscire.
imitavamo tom per quello che era appena successo, e sghignazzavamo e basta.

eyes don't lie - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora