d'improvviso mi sentii chiamare dalla stanza di tom, e bill mi consigliò di non lasciarlo aspettare dato che era già abbastanza arrabbiato.
«mi hai chiamato?» chiedo, sedendomi con lui nel suo letto matrimoniale.
portava il ghiaccio sulla nuca, deve aver fatto male la botta. «non più di tanto... ascolta cristallo»
mi aveva appena dato un nomignolo, wow.
«dimmi» continuai io. «volevo chiederti, perché non hai mangiato la pizza e la hai lasciata alla tua amica?»
oh cavolo. mi tocca mentire, non voglio farlo preoccupare. «diciamo che la sera è il momento della giornata in cui ho meno fame, non mangio quasi ogni sera» dissi io, e mi credette.
«tom» lo chiamo io. «dimmi, cristallo» di nuovo quel bellissimo nomignolo. «perché mi chiami cristallo?» lui era alquanto dubitante, e ci pensò un po'.
«primo, sei fragile. la sera a casa tua in cui hai piango mi ha fatto capire quanto tu sia vulberabile. secondo, i cristalli brillano, giusto? ogni volta che sei felice, è come se delle scintille fossero dentro le tue pupille, capisci?»
ero in un certo senso arrossita. però non volevo farlo notare, perciò smisi all'istante. «cristallo, perché non hai mangiato?» mi chiese di nuovo.
«tom, ti ho già risposto, lo sai bene» ma era così insistente. «tom, ti prometto che un giorno ti racconterò tutto di me, ogni cosa» dissi prima di alzarmi dal letto e uscire, ma mi sentii chiamare poco prima che potessi aprire la porta.
«cristal, rimani qua con me per favore» mi pregava? beh okay, non avrei avuto nulla di meglio da fare.
dissi prima che sarei andata ad indossare il mio pigiama dato che fossi già molto stanca.
non era uno vero e proprio però ma andava bene lo stesso.
rientrai nella stanza di tom e lo trovai mentre guardava un programma di motocross, non ci pensavi due volte e balzai sul letto.
«da quanto ti piacciono i motocross?» chiese. «sin da bambina. mio padre amava le gare» dissi io, con le gambe messe a farfallina che non riuscivano a stare ferme.
ormai si erano fatte le 2:00 del mattino, notai che tom era crollato, la sua pacca di ghiaccio era completamente calda e perciò la andai a posare in freezer. «dorme?» mi chiede bill tirando un ultimo soffio di sigaretta.
«si, è più tranquillo» ridemmo piano, e ci augurammo la buonanotte.
ritornai nella stanza di tom, nel frattempo lui si era girato di lato.
non volevo svegliarlo, però allo stesso tempo volevo guardarlo. mi metto perciò stesa sul mio fianco destro rivoltando il viso verso il ragazzo che avevo di fronte.
era così docile quando dormiva, così tenero. non potevo fare a meno di guardare i suoi perfetti lineamenti sul viso.
piano piano mi si chiudevano anche a me gli occhi, non ce la facevo più a tenerli aperti. li chiusi anch'io.
dormire era così bello, perché non possono durare per sempre questi momenti?
spensi la luce anche se al solo pensiero di dover stare al buglio mi spaventava, però potevo stare tranquilla dato che avevo tom di fianco.
TOM'S POV
sentivo qualcuno alla mia sinistra che continuava a muoversi nel letto e a girarsi, eh già, il mio bellissimo cristallo.
era la seconda notte che dormivamo insieme, niente male. mi piace averla intorno, e anche se la conosco poco alcune volte è davvero irritante.
però un po' è anche colpa mia e del mio odioso bipolarismo, perché deve farmi questo effetto?
anche se fosse, non permetterei mai a qualcuno di toccare cristal, lei è mia e di nessun'altro.
guardo l'ora, sono le 8:00 del mattino. merda ma cristal ha scuola e io la dovevo portare. «cristallo alzati, è tardi» lei si alza di scatto e si va a preparare senza dire nemmeno il buongiorno.
girava frenetica tra il salotto e la cucina, preparandosi lo zaino e mettendoci dentro i vari libri, allo stesso tempo teneva qualcosa in bocca, una mela mi sembra.
«cristallo calma, inizi tra 15 minuti» le dissi io.
«si si okay!» mette un paio di converse nere.
andiamo in macchina e mi indica la strada per andare alla sua scuola. dato che ci sarebbero voluti alcuni minuti le chiesi un po' di cose.
«cristallo, che tipo di liceo fai?» domandò guardando sempre dritto sulla strada «faccio un istituto tecnico, inidirizzo di relazioni internazionali» quindi le piacevano le lingue, bene. «e sentiamo, che lingue fai?» ci pensa su un attimo. «inglese, lingua principale. francese che ho sempre amato e sempre lo farò, e... tedesco»
wow. studiava la mia lingua? era strano. «dai dimmi qualcosa in tedesco» le chiesi io. riflette per circa due secondi e mi rispose «Ich liebe es, wenn ich Gitarre spiele»
"amo quando suoni la chitarra" inoltre con l'accento assai perfetto. «danke, Kristall» e le feci i complimenti. durante le varie conversazioni avute, arriviamo alla sua scuola, era grande e molto accogliente.
«allora, ci vediamo oggi, cristallo» e la guardai. «ciao tom, io finisco alle 13:45» e annuii per farle capire che avevo afferrato il concetto. all'entrata dalla porta della scuola vi erano le sue amiche ad aspettarla per poi abbracciarla, come era felice.
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eyes don't lie - tom kaulitz
Romancecristal è una ragazza di 16 anni con una vita poco facile, però la svolta da parte di un ragazzo le migliorerà la vita. NO SPOILER, LINGUAGGIO NON FORTE, SCENE SESSUALI E TANTO ALTRO💋