Nome: Oscar. Si tratta di un nome germanico derivato di Ásgeirr e di Osgar, versioni rispettivamente in norreno e anglosassone, imparentati con il germanico continentale Anscario; è composto dagli elementi germanici ans ("ase", "dio" generico o Odino) e gar ("lancia"), e può significare "lancia divina" o "lancia odinica". Questa è, di fatto, l'interpretazione fornita dalla maggioranza delle fonti. Fu portato in Irlanda dai coloni vichinghi. È un nome presente infatti anche nella mitologia irlandese, dove Oscar è il figlio di Oisín e Niamh e nipote di Fionn mac Cumhaill; il suo nome potrebbe anche basarsi sugli elementi gaelici os ("cervo") e cara ("amante"), "amante dei cervi". Originario comunque delle isole britanniche, furono le opere del poeta scozzese James Macpherson a renderlo popolare nell'Europa continentale; la sua successiva diffusione in Scandinavia si deve a Napoleone: il noto sovrano francese era un ammiratore di Macpherson e tenne a battesimo, come padrino, il futuro re di Svezia Oscar I, suggerendo lui stesso la scelta di tale nome. Il nome venne in seguito attribuito al premio Oscar, perché, secondo la tradizione, Margaret Herrick, al vedere per la prima volta la nota statuetta, avrebbe constatato che le ricordava suo zio Oscar Pierce, un agricoltore statunitense. L'onomastico si può festeggiare il 3 febbraio in ricordo di sant'Oscar (o Ansgario o Anscario), vescovo di Amburgo e di Brema, oppure il 24 marzo, in memoria di sant'Óscar Romero, vescovo di San Salvador e martire
Cognome: Crowbilly. Fusione tra le parole Crow (Corvo in Inglese) e Billy (da Billy goat, il maschio della capra in Inglese)
Razza: Nate è un Mutaforma. Il mutaforma o essere proteiforme è un essere vivente in grado di mutare forma. Il tema di esseri umani, o altre creature viventi, dotati della capacità di mutare forma, ha una lunga tradizione letteraria, mitologica e folkloristica e in altre forme di finzione. All'aggettivo "proteiforme", che indica una creatura capace di mutare forma, si è affiancato il neologismo mutaforma (usato anche sostantivo, dall'inglese shapeshifter): si riferisce alla capacità di un essere vivente di assumere sembianze di un'altra persona o di un animale (metamorfosi, questa, detta anche teriantropia). Lui è capace di quest'ultima. I pantheon di molte mitologie annoverano divinità, o altre creature soprannaturali, capaci di assumere sembianze di animali o di mortali. Nella mitologia greca, l'esempio per eccellenza è Proteo, che poteva assumere qualunque aspetto a meno che non lo si immobilizzasse; ma anche gli dèi dell'Olimpo spesso si trasformavano in animali. Nella mitologia norrena, la capacità di mutare forma è usata soprattutto da Loki, dio dell'inganno (si trasforma per esempio in cavallo, salmone, pulce); ma lo stesso Odino spesso si mescola agli umani sotto mentite spoglie in una teofania pur mantenendo, di solito, il suo tratto distintivo, l'essere orbo di un occhio. Anche divinità minori come i nani potevano mutare forma; per esempio, Fafnir si trasformò in un drago per essere poi ucciso da Sigurd. Nelle leggende e nei miti del ciclo arturiano le metamorfosi hanno un ruolo importante; l'artefice di molte di esse (tra cui quella fatale grazie a cui si deve il concepimento di Re Artù) era il proteiforme Merlino. In tempi più recenti, racconti di metamorfosi appaiono, per esempio, in Stevenson e Kafka. Il tema dei mutaforma si trova anche nella letteratura di consumo e di genere, dalla fantascienza (in cui il mutamento di forma è spesso reso possibile da una tecnologia) al fantasy ai fumetti e all'horror (questi due generi spesso riprendono temi tradizionali, mitologici o folcloristici). Nel folclore di molti paesi si trovano riferimenti a creature in grado di mutare forma; esempi tradizionali sono i licantropi e i vampiri (che, secondo alcune interpretazioni, sono in grado di trasformarsi in pipistrelli o altri animali). Il Giappone possiede un mito analogo, quello delle kitsune o "volpi mannare". Nella tradizione dei nativi americani, gli sciamani hanno il potere di assumere sembianze animali per tramite del sogno (un esempio si trova in A scuola dallo stregone di Carlos Castaneda). Nella cultura islamica gli esseri dotati di queste qualità sono i jinn: estremamente mutevoli nell'aspetto, possono trasformarsi perfino in un mulinello di vento. Nella letteratura fantasy la capacità di mutare forma è in genere associata all'uso di poteri o arti magiche. Sono comuni le figure di maghi, streghe, elfi, druidi dotati di questi poteri. Sono presenti i mutaforma anche nella saga di Twilight di Stephenie Meyer (la tribù dei Quileute, di cui fa parte anche Jacob Black). Alcuni esempi di esseri capaci di cambiare forma si trovano anche nel Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, per esempio Beorn. Nel videogioco The Witcher 3 Wild Hunt i mutaforma (chiamati Doppler) sono una razza di umanoidi nemici degli umani e per questo arsi sui roghi nella grandi città, il protagonista Geralt si scontrerà in alcune occasioni con questi mostri. Sono presenti mutaforma anche nella saga di Harry Potter, i cosiddetti "animagus", maghi capaci di trasformarsi a proprio piacimento in un unico animale a loro scelta. Alcuni animali, in particolare alcune specie di Cefalopodi come il Thaumoctopus mimicus, sono notoriamente dotati della capacità di modificare la forma e il colore del loro corpo allo scopo di assumere l'aspetto di altre creature (per esempio altre specie di pesci o formazioni rocciose)
Età: Oscar ha 21 anni
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