T/n pov
*dopo cena*
T/n- "no lix domani non voglio andare a scuola"
Felix- "NO NO E NO TU NON MI LASCI SOLO"
T/n- "NON VOGLIO NÉ INCONTRARE E NÉ PARLARE CON HAN"
Felix- "sai quanto me ne fotte"
T/n- "ti pare se mi viene a cercare e mi parla"
Felix- "massi cosa c'è di strano"
T/n- "è antipatico"
Felix- "non gli hai mai parlato come puoi dire una cosa del genere"
T/n- "lo so e basta, poi alla dance battle mi ha quasi baciata quindi pensava che io ci cascassi... ma chi si crede di essere. Poi ti ricordi come mi ha risposto quella volta che l'abbiamo incontrato a pranzo, mi ha trattata come un'idiota"
Felix- "mio dio cosa devo fare con te"
T/n- "io resto a casa"
Felix- "no o domani ti ci porto di peso"
T/n- "mh"
Felix- "vedremo"
Jisung pov
Jisung- "COSA DOMANI GLI DEVO PARLARE"
Minho- "no ora voglio veramente sapere cosa pensassi di dover fare"
Jisung- "ma che ne soooo" disse sbattendo i piedi sul letto
Minho- "a beh ti posso dare consigli su come non comportarti"
Jisung- "in che senso come non comportarmi"
Minho- "sai che tu con le persone nuove sei... scorbutico"
Jisung- "SCORBUTICO"
Minho- "si jis... anche scontroso oppure un pò maleducato e villano, e qualche volta salti su alle persone se non sei d'accordo su qualcosa"
Jisung- "MA QUANDO MAI"
Minho- "ecco appunto... comunque ceh... con chiunque, eccetto noi tuoi amici o i prof a scuola"
Jisung- "NON É VERO"
Minho- "senti jis io ti sto solo dando un consiglio, so che questo scorbuticismo è nato dal tuo passato ma se.... se veramente sei interessato a una persona, cambia il modo di dire le cose e anche un po di fare"
A Jisung gli scese una leggera tristezza in volto, nessuno apparte sua madre gli aveva mai fatto questo tipo di osservazioni o che comunque potesse risultare un problema il suo carattere
Minho- "ho sbagliato a dire qualcosa?"
Jisung- "no"
Minho- "sicuro?"
Jisung- "si, ora sono stanco quindi se vuoi andare" disse freddo
Minho- "va bene scusa il disturbo"
Quando Minho fu ormai fuori da casa Han, Jisung si ributtò nel letto ripensando alle parole dell'amico
"scorbutico... scontroso... maleducato... villano..." ormai aveva solo quelle parole che gli giravano per la testa.
"Non sono scorbutico" disse per poi mettersi le gambe attaccate al petto e le mani suoi capelli, cominciando a fissare un punto fisso.
"Non sono maleducato... non sono villano... Jisung ricordati... non lo sei" nel mentre gli scese una lacrima.
"No per favore..." disse nella sua mente per poi scompigiarsi i capelli mentre continuavano a scendergli le lacrime dalle sue guance per poi cominciare a sentire che i suoi battiti stavano sempre più aumentando.
Pensò che era meglio andare al bagno per sciacquarsi la faccia e calmarsi, quindi pian piano si mosse dalla posizione in cui era rimasto.
Mise un piede giù dal letto, poi l'altro, si sentì debole nel reggersi in piedi, ma lasciò stare. Fece un paio di passi, arrivando quasi alla porta, ma quando arrivò alla maniglia, Jisung cadde a terra, mise la schiena contro la porta ancora chiusa e non riuscendo né ad aprirla né a chiamare qualcuno, restò lì.
Tutto il panico gli scese addosso e cominciò a piangere più forte di prima sempre ripensando alle parole dell'amico.
Dopo circa dieci minuti cominciò a calmarsi e a riprendere un pò di forza, quella che bastava per alzarsi in piedi e andare al bagno.
Quando entrò si precipitò davanti al lavandino a risciacquarsi il viso, quando esso fu bagnato prese l'asciugamano e cominciò a tamponare il viso.
Alzò lo sguardo per guardarsi allo specchio, aveva gli occhi rossi e gonfi e i capelli scompigliati. Verso di lui provava solo dolore e debolezza, e di come poche parole potessero ridurlo in quello stato di pura paura e ansia, cosa che uno della famiglia Han non poteva avere.
Uscì dal bagno e mentre andava verso camera sua si presentò una donna delle pulizie.
Jisung- "dica che sta sera non mi facciano la cena, non mi sento bene"
"Oh certo signor Han, vuole che le porti qualcosa di caldo?"
Jisung- "no grazie" disse per poi chiudere la porta di camera sua e buttarsi sotto le coperte per dormire.