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-L'incubo-

Un cielo stellato proprio come quella sera non lo avevo mai visto. Lo osservavo incantato convinto che mio figlio mi stesse augurando la buonanotte, quando vidi qualcosa di luminoso passarmi davanti agli occhi.
Un tonfo mi costrinse a correre nella sua direzione insieme agli uomini che lavoravano per me.

Una luce viola, quasi accecante mi stava attirando a sé, così conobbi la mia unica ragione di vita.

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Di nuovo l'incubo che ormai mi perseguitava da nove anni. Il respiro era affannato, il corpo sudato, mi sentii morire.
Prima o poi sarei impazzita del tutto.

Dopo essermi calmata, lasciai che il mio corpo si rilassasse e provai a riaddormentarmi senza successo. La paura che quell'uomo mi venisse a trovare non appena avrei chiuso gli occhi mi perseguitava. Solo quando vidi il sole sorgere, riuscii a chiudere gli occhi. Ero a casa, stavo bene...

Quando mi svegliai feci una smorfia di disgusto, alzandomi volentieri dal letto. Era successo di nuovo...
Quanto ancora sarebbe durato?

Disfai completamente il letto, buttando le lenzuola in un sacco nero, così come il pigiama che avevo indossato quella notte. Quarto giorno in lavanderia, nella speranza che quel cattivo odore sparisse, in modo da non buttare via altre lenzuola e altri vestiti.

Dopo essermi fatta una doccia ed essermi vestita, riscaldai il pranzo preparato da Lina poco prima di andare al lavoro. Mi aveva lasciata dormire...

Mangiai e successivamente mi precipitai in lavanderia. Le giornate ormai erano sempre uguali.
Commissione in lavanderia, fare la spesa per la cena, pulire casa ed infine leggere un libro.


Che mi fossi meritata quella vita? Era il prezzo da pagare per essere stata salvata da un destino così crudele?
Qualche entità divina mi stava punendo perché quel destino forse lo meritavo?
Avevo abbandonato coloro che ormai erano diventati la mia famiglia. Ero stata separata da mio fratello maggiore e non avevo più avuto sue notizie. Che si chiedesse dove fossi?
Che sapesse?

A causa di quei pensieri non mi ero resa conto di aver combinato l'ennesimo disastro, rovesciando il succo d'arancia sulla tavola.
Scoppiai a piangere.

<<Non ce la faccio più...>>, sussurrai portandomi le mani sulla testa. Sparire completamente sarebbe stato il sogno più bello.

Il cellulare vibrò, avevo ricevuto un messaggio dal Detective Smith, l'unica persona che potesse aiutarmi.

<<Devo andare...>>, dissi con un filo di voce ed uscii di casa, verso il luogo dell'incontro. Lina non lo avrebbe scoperto.


S

pazio autrice:
Hola!
Ci ho pensato un bel po' prima di pubblicare questa storia, vi dico già che sarà moooolto lunga. Ho storpiato l'anime per l'ennesima volta quindi siete avvisati, non voglio leggere commenti in cui mi linciate perché: "MA QST CS NELLANIME NN SUCCIEDE!1!1!"
In tutto ciò, spero possa piacervi ;)
Ricordate di lasciarmi una stellina o un commentino T.T
Ciao ciao!

SURVIVORS-Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora