2° giorno a Burzhänd.
"Ragazzi ci siete tutti?" urlo sperando di sentire le voci dei miei coetanei.
Janet alla fine è venuta a dormire con me,ha litigato tantissimo con Khat, e devo dire che a me un pò dispiace.
"Jade ma sei matta che urli?" grida la mia 'compagna di stanza' scanzando le coperte. (Che coperte non sono, sono resti più che altro...o almeno spero) "Jade siamo vivi!" scoppio a ridere. Loro sono seri ma dove si è mai sentita dire una cosa simile? Cioè,io almeno non sono abituata a questo genere di risposte...
"Ho fame." esclamo mettendomi le mani sullo stomaco. "Ci penso io." saltella Khat andando a prendere il suo zaino pieno zeppo di cibo. "Ma davvero volete mangiare alle 5.00 del mattino?" in realtà non sappiamo l'ora, credo che Peter abbia sparato un orario a caso. "Non dovrebbero essere le 5:00...aspetta che controllo il cellulare...oddio no, è scarico. Qualcuno ha un orologio?" chiedo cercando qualcuno. "Io, ma è buio,non riesco a vedere...aspetta, premo il tasto per far lampeggiare lo schermo. Uhm...sono le 10:07...strano,è tutto buio qui, eppure le finestre sono spalancate." dice Khat estraendo dei panini dalla tasca grande del suo zaino. In effetti è davvero strano, fuori c'è il sole ma non entra nemmeno un pò di luce nella casa, eppure le finestre sono aperte...mi sembra parecchio strana questa casa, e siamo solo al secondo giorno.
Scorgo un'ombra al buio con la coda dell'occhio, questo nero non è tanto nero...riesco a vedere qualcosa. "Avete visto? Mi sto cagando sotto."
"Sì raga, c'era un'ombra..." esclama Peter. Allora non sono l'unica.
"Io voglio andare via." dice Khat tremando. "Ho sempre odiato le ombre" continua.
"Va bene Khat, usciamo tutti. Questa casa ha qualcosa di strano." decidiamo di uscire dalla casa,in fondo ci abbiamo passato una notte.
"Eddai, apri Peter." urliamo.
"Non si apre, non si apre!" grida in preda al panico Peter, facendo provare a me.
"No raga, non si apre davvero. Siamo chiusi qui dentro." grido facendo forza sulla maniglia. Niente,non si apre. Adesso come facciamo? Gli incubi.
Si sente una risata provenire dall'interno della casa.
"Cioè ma la porta non si apre e voi ridete? Siete proprio seri oh." dico in preda alla follia. Sono degli ignoranti, pensano che stia scherzando.
"Jade? Ma noi non abbiamo riso..." esclama Janet, comincio ad avere paura.
"No dai, perfavore smettetela." implora Khat.
"Non siamo noi Khat! Quando è troppo è troppo!" esclama Peter. Le risate non cessano, diventano sempre più profonde, inquietanti.
Si sente un odore nauseabondo, come quello di un corpo im putrefazione.
La casa sta diventando sempre più buia. Le risate entrano nelle nostre menti e siamo costretti ad accasciarci a terra, con le mani che fanno forza sulle orecchie.
"Vi prego fate finire questo inferno!" grido terrorizzata.
E le risate cessano. Adesso si sentono solo dei piccoli gridolini, che diventano sempre più intensi. Sono molto più fastidiosi delle urla, aiuto.
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La casa infestata
HorrorJanet, Jade, Kath, Peter. Quattro ragazzi che saranno costretti a causa di una scommessa ad entrare in una casa (che si dice sia infestata) in un paesino vicino alla Scozia. "Khat è tutto okay?" "Khat?" "Khat...?"