OHANA

LA VERITA'

<<Come la Nasa?>>

<<Sì>>.

<<E cosa dovresti hackerare? Se quelli ti scoprono sei fregato>>.

<<Hanno un progetto sugli alieni>>.

<<Sono molti anni che si dice che hanno progetti su quegli esseri>>.

<<Solo che questa volta sono reali>>.

<<E tu che c'entri?>>

<<Vogliono salvarne qualche specie e io devo intercettare gli spostamenti e scoprire la mappa reale di quel posto in modo tale da poter entrare senza rischi>>.

<<Ma sei sicuro di lavorare per i tuoi vecchi titolari?>>

<<Non solo; mi hanno affiancato ai servizi segreti degli Stati Uniti>>.

<<Ah. Ammetto che sono un po' preoccupata>>.

<<Non devi esserlo, è un lavoro sicuro e siamo a buon punto. Diciamo>>.

<<È per questo che oggi non sei venuto da noi?>>

<<Sì, capisci che fino a che lavoro in banca posso assentarmi; ma con questo lavoro mi risulta molto difficile e oggi non potevo proprio. Stavo ascoltando e registrando delle cose importanti. Tu non sai quanto mi sia dispiaciuto non poter essere presente in nessun momento della giornata. Ho sperato ogni secondo che quelli finissero di parlare e lasciare in pace quella creatura, ma non lo hanno fatto fino a tarda sera>>.

<<Sei riuscito ad hackerare anche nei telefoni?>>

<<Hanno un sistema tutto loro per comunicare tra gli interni e usano la rete internet, quindi, è come se fossero degli altri computer>>.

<<Capito, ma sei riuscito ad avere almeno delle immagini di questi esseri?>>

<<Sì, ma...>>

<<Non puoi farmeli vedere per via del segreto professionale>>.

<<Esatto. Però, penso che ti meriti di avere delle prove concrete di quello che ti sto dicendo. Quindi, in via del tutto straordinaria, te ne mostro uno, che secondo me è il più carino di tutti>>.

<<Sembra che stai parlando di animali domestici>>.

<<Quasi. Aspetta un secondo che vado a prendere il mio computer e te lo mostro>>.

"Quindi è a questo che lavora davvero, il direttore di banca è solo una copertura. Però che figata, gli alieni, ne vorrei vedere anche io uno; magari dal vivo e non su un computer, anche se per adesso mi basterebbe. Vediamo se riesco ad avvicinarmi un pochino di più per riuscire a vedere senza farmi beccare" Pensai.

<<Toglimi una curiosità>> disse la mamma.

<<Dimmi>>.

<<Perché ti hanno mandato così lontano per lavorare ad una cosa dell'America? Non potevano mandarti in un paese più vicino?>>

<<Dicono che la Svizzera è un luogo neutrale e sicuro; e che se faccio tutto come dicono loro, non dovrebbero esserci problemi>>.

<<Capisco>>.

<<Ecco guarda, questo è un piccolo alienino. Ci sono molte specie>>.

<<Noi umani ci assomigliamo tutti quanti, a parte qualche piccola diversità; mentre loro sono differenti come nel mondo animale>>.

<<Ok>>.

<<Ecco questo è il più bello secondo me, non ho ancora capito il suo potere, ma lo trovo affascinante e Loro lo chiamano IMOLDE>>.

<<Perché gli alieni hanno poteri?>>

<<Da come ho capito io sì>>.

<<Avevi ragione, è proprio adorabile, anche se da un lato mi spaventa>>.

<<Ricorda che ci spaventa tutto quello di cui non siamo a conoscenza e magari sono meglio di molte persone che conosciamo e conosceremo nell'arco della nostra vita>>.

<<Hai ragione. Posso farti un'ultima domanda?>>

<<Chiedi pure>>.

<<Dove svolgi questo lavoro?>>

<<Purtroppo questo non posso dirtelo. Perdonami>>.

<<Hai già detto tanto e sono io a doverti chiedere scusa per come mi sono comportata>>.

<<Il tuo comportamento è stato più che plausibile. Anche io mi sarei comportato nello stesso modo se fosse successo a me>>.

<<Ora sistemo la cucina e andiamo a dormire. Cosa ne dici?>>

<<Dico che è la scelta giusta>>.

"Che bella creatura, sarebbe bello scoprirne di più su di loro".

Dopo aver visto e ascoltato tutto il discorso, cercando di non farmi beccare da nessuno, me ne tornai nella mia stanza.

Quando chiusi la porta alle mie spalle, il piccolo veliero che avevo sul petto iniziò a bruciacchiarmi, come se fosse vivo o volesse catturare la mia attenzione. Così mi ricordai del libro che mi aveva dato il nonno. Penso sia  arrivato il momento di prenderlo.