Passammo una lunga settimana a finire di ristrutturare i nostri fantastici bagni. Stava diventando proprio bella adesso la nostra catapecchia; piano piano prendeva forma.
<<Questo pomeriggio verrà un mio collega ad aiutarmi con il bosco dietro casa>> disse nostro padre.
<<In che senso?>> Domandò la mamma.
<<Siccome ho qualche ora libera, vorrei aiutarvi anche io>>.
<<Molte grazie marito mio>> le disse la mamma dandogli un bacio.
<<Perché vuoi fare proprio il bosco dietro?>> Chiese Alexander quasi con aria di sfida.
<<Voi state facendo l'interno della casa e io vi aiuto dall'esterno>>.
<<Ok>> dissi cercando di smorzare il discorso.
<<Papà, posso aiutarti?>> Domandò Sophie <<mi sento inutile qua dentro. Loro non vogliono farmi fare niente!>>
<<Ma non è vero!>> Esclamò nostra madre.
<<Non preoccuparti mamma, lasciala andare. Poi avremo la nostra rivincita>> disse Alexander ridendo con il pennello della pittura in mano.
<<Ah ah ah. Simpatico>>.
<<Certo che puoi venire bambina mia, ma solo dopo che avremmo discusso con che attrezzi è meglio iniziare e soprattutto, da dove iniziare>> disse nostro padre <<anzi, quasi quasi gli dico di portare anche suo figlio; almeno ci aiuterà! Quattro persone sono meglio di due.>>
Io e Alexander ci guardammo stupiti, la cosa non ci convinceva molto, ma per ora stavamo facendo finta di niente. Almeno avrebbero passato del tempo assieme e Sophie ne sarebbe stata molto contenta.
Dopo pranzo il campanello suonò e nostro padre fece accomodare il suo collega e suo figlio.
<<Loro sono Steven e Luke. Steven è il mio braccio destro, senza di lui probabilmente non sarei nessuno>>.
<<Smetti di elogiarmi, sei tu che hai buon occhio nel tuo lavoro>>.
<<Anche tu non scherzi amico!>> Disse nostro padre dando una pacca sulla spalla al suo amico.
<<Cosa ne dici di iniziare subito?>> Disse Stevan <<prima iniziamo e prima finiamo>>.
<<Hai pienamente ragione. Ragazzi, voi aspettate qui fino a quando non sapremo come muoverci>> disse indicando Sophie e Luke <<anzi, Sophie, fagli vedere la casa e nel frattempo conoscetevi>>.
E così papà e il suo collega uscirono mentre noi rimanemmo con Luke e cercammo di conoscerlo meglio. Mentre tutti lo bombardavano di domande, io mi assentai e corsi in camera mia, volevo vedere se dalla mia finestra potevo vedere qualcosa di losco. Per qualche minuto, tutto sembrava normale; poi li vidi uscire con del filo spinato e una batteria. Così corsi giù per le scale e con una scusa chiamai mio fratello.
<<Alexander, puoi venire ad aiutarmi a prendere una cosa? È troppo in alto e io non ci arrivo>>.
<<La solita nana!>> disse e poi guardando Luke aggiunse <<spero che tu sia figlio unico!>>
<<Purtroppo sì, anche se mi sarebbe piaciuto avere dei fratelli o sorelle>>.
<<Come ti invidio! Facciamo cambio, io sogno di essere figlio unico>> disse ridendo.
<<Muoviti Alexander!>> Urlai.
<<Arrivo>> disse guardandomi in modo strano.
Una volta tornati in camera mia, gli feci vedere ciò che quei due stavano facendo là fuori.
<<Secondo te vogliono creare una rete con corrente?>> Domandai.
<<Non ne ho la più pallida idea, ma per dare corrente al filo spinato non serve una semplice batteria d'auto; dovrebbero aver bisogno anche di un trasformatore di corrente e a prescindere lo dovrebbero attaccare alla presa di corrente. Quindi, non so bena a cosa serva quella roba, ma li terremo sotto controllo>>.
Tornando al piano di sotto e vediamo la mamma che intrattiene i gemelli e Sophie che parla beatamente con Luke. Cosa molto strana, perché la nostra cara sorellina non è una ragazza di molte parole, soprattutto con gli estranei.
Così decidiamo di lasciarli parlare e raggiungiamo la mamma.
<<Avete visto vostra sorella?>>
<<Sì, sembra a suo agio. Si vede che le sta simpatico>> risposi.
<<O le piace>> disse Alexander facendo una smorfia.
<<Non iniziare Alexander, non fare il geloso!>> Apostrofò nostra madre.
<<Eccoci ragazzi, se volete seguirci, noi siamo pronti>> disse nostro padre entrando dalla porta.
<<Ma sta iniziando a piovere>> disse Sophie.
<<È proprio questo il bello, almeno se sudiamo non ce ne accorgiamo. Non avrai paura di due gocce d'acqua?>> Disse Luke volendola sfidare.
<<Va bene. Se la metti così vado a prendermi una felpa e arrivo!>>
<<Ti aspettiamo>> rispose nostro padre ridendo.
Poi una volta usciti fuori sentimmo solo il rumore delle loro risate.
<<Che bello vedere vostra sorella che sorride>> disse la mamma.
<<Sì, era molto tempo che non stava così. Lasciamo che si goda ogni singolo momento>> rispose Alexander sorridendo.
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OHANA
AdventureAmelie e la sua famiglia lasciano le fantastiche Hawaii per raggiungere il padre che lavora in Svizzera. Loro non lo sanno ancora, ma da lì in poi, dovranno cavarsela da soli