9. Volersi nonostante il cuore pieno di macchie.

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---Canzoni del capitolo.--

Everyday- Takagi & Ketra(ft. Shiva,Anna,Geolier)

Tu mi hai capito- Madame ft. Sfera Ebbasta.

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Domenica si stava velocemente avvicinando, il famoso derby d'Italia stava per essere giocato e due quadre da sempre nemiche si sarebbero affrontate presto.  In quei giorni Mia non aveva fatto altro che lavorare, studiare, mangiare e dormire. Non si era concessa uscite, shopping o passeggiate. Doveva sempre fare qualcosa che le occupasse la mente, almeno fino a venerdì.

Il sabato mattina non iniziò benissimo, non aveva la scusa del lavoro che le occupava le ore. Continuava a rigirarsi nel letto per provare a dormire di più, ma non ci riuscì. L'orologio segnava le 9, questo voleva dire che aveva ancora una giornata intera da riempire, possibilmente non pensando a Dušan. 

Le aveva scritto in quei giorni, l'aveva cercata più di una volta. Molti dei suoi messaggi erano stati inviati di notte e Mia li leggeva tutti, uno per uno, soprattutto quando non riusciva a dormire. Dušan le aveva scritto più volte di come si sentisse in colpa per non averle detto la verità e di come sperasse di vederla quella domenica. Quella mattina non fu da meno, le inviò l'accredito per poter entrare allo stadio con il suo biglietto della tribuna. Se tutto questo fosse successo un anno prima non avrebbe esitato ad andarci, ma ora la situazione era diversa.

Paolo le parlò a cuore aperto quella mattina, se è venuto addirittura a casa per parlarti forse un minimo ci tiene, vai e prendi in mano la situazione. Glielo aveva ripetuto più volte, credeva davvero che Mia dovesse avere le redini di quella storia. Convinta dal sostegno del cugino, ma soprattutto dalla voglia di poter chiarire, decise di andare allo stadio. 


Ciao, domani vengo allo stadio,
se puoi dopo la partita
parliamo un attimo. 

Ciao Mia, ne sono contento
si certo,
ci vediamo domani furbetta.


......

Il giaccone nero sotto cui Mia cercava di scaldarsi non la nascose dagli occhi indiscreti delle ragazze che erano presenti in tribuna con lei. L'entrata allo stadio era stata particolarmente strana, si era ritrovata a vagare per corridoi a lei sconosciuti, circondata da gente ben vestita, o tifosi particolarmente facoltosi. Una volta arrivata in tribuna, si guardò intorno notando come a soli pochi posti più avanti era seduta Agata, la moglie di Milik. La seguiva suoi social, e sapeva che faccia avesse, dal vivo era ancora più bella. Lei era l'unica che non la guardava con un ciglio interrogativo o con fare saccente. Addirittura le sorrise vedendola da sola.

Era strano per Mia stare lì seduta, in mezzo a quelle persone che appartenevano a un mondo a lei sconosciuto. A risvegliarla dai suoi pensieri ci pensò lo stadio con il suo boato nel momento in cui  i calciatori entrarono in campo per scaldarsi. Dušan fu uno degli ultimi ad entrare, poco prima di prendere posizione per il riscaldamento si girò verso la tribuna, in cerca di qualcuno. Scrutò la zona con gli occhi trovando, in mezzo a tutte quelle persone, la mora che aveva invitato e che non vedeva l'ora di rivedere. Le fece un cenno con il viso e le sorrise sotto gli occhi divertiti di Filip che era vicino a lui. 

Mia ricambiò con lo stesso cenno e con lo stesso sorriso, le guance le andarono a fuoco e cercò di guardare altrove per evitare di continuare a fissarlo, le era mancato tanto e se ne rese conto in quel momento.

Subito dopo il riscaldamento la partita iniziò e fu difficile seguirla lucidamente. I difensori neroazzurri non lasciavano spazio di manovra agli attaccanti bianconeri. Dušan si muoveva con grande fatica per quanto ci stesse mettendo tutta la sua volontà per segnare. Per il primo tempo tutto rimase uguale nessuna delle due squadre segnò. 

To live for the hope of it all.- Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora