prologo

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mi mancherà la mia bellissima Los Angeles, mi mancherà il caldo, il mare, la città, le vibes americane, mi mancherà tutto.
mio padre non ha mai preso in considerazione l'idea che magari sua figlia vorrebbe stare a Los Angeles, con i suoi amici, nella sua bellissima casa assieme alla mamma e a tutti i famigliari, no dobbiamo andare a Como, città più triste non poteva scegliere, e lui è tutto felice perché a suo parere andrò d'accordissimo col figlio del capo, un certo Alessio?nha vabbe non importa.
l'unica a provare un po di pena nei miei confronti è mia madre, sa che lasciare qui da sola la mia migliore amica sarà un trauma, mi mancherà un sacco, ma col fatto che volevo cambiare scuola hanno scelto giustamente di cambiare stato, mi sembra logico.
fortunatamente parlo l'italiano in casa, mia madre è di Porto Tores, una città in Sardegna, e da quando sono nata io ha chiesto gentilmente a mio padre di parlare italiano in casa, così so sia l'inglese che l'italiano, un affare direi.
il problema? andrò in un liceo musicale, uno dove non esiste differenza tra biennio e triennio, 5 anni nella stessa classe, quindi sarò la sconosciuta di turno che verrà lasciata da parte e odiata da tutti come minimo, spero almeno di farmi qualche amica anche là, e spero vivamente che l'individuo (chiamiamolo così) che mi aspetta in aeroporto, assieme al capo, sia gentile e non uno dei tipici snob milanesi, mi va bene anche un nerd lo giuro, tanto mica me lo devo sposare.
"come sta la mia bambina?" chiese mio padre entrando in stanza mentre finivo di fare le valige
"posso stare con la nonna?" domandai sperando vivamente in una sua approvazione
"Laila abbiamo già attraversato questo discorso, sei grande ormai, e poi hai già un mezzo amico, Alex è un bravo ragazzo" ecco come si chiama
"ma non era tipo Alessio?" domandai ancora più confusa di prima
"no amore, si chiama Alessandro ma lo chiamiamo tutti Alex" disse mia madre entrando in stanza "ti do una mano con le valige, perdiamo l'aereo se no, e il capo non vuole aspettare più di tanto, ha il turno di lavoro" continuò mia madre aiutandomi con le ultime cose, sbuffai perché al solo pensiero di dover lasciare tutto mi viene da piangere.
[...]
"posto A37, te mamma che numero hai?"
"B37, dovrebbe essere affianco al tuo, e papà è dietro di noi" disse mia madre sorridendo, le rivolsi un sorriso anch'io, anche se volevo essere sdraiata nel mio bel lettino in riva al mare, arriveremo la che farà più freschino e la scuola è già iniziata, manco il tempo di finirla che palle.
"amore ho una foto di Alex!" disse mia madre con un urletto tattico, lei già sapeva che sarebbe nato qualcosa tra noi due, corre troppo
"fa vedere"

"amore ho una foto di Alex!" disse mia madre con un urletto tattico, lei già sapeva che sarebbe nato qualcosa tra noi due, corre troppo"fa vedere"

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mi andò di traverso l'acqua, dico solo questo.
"e sta foto da dove l'hai presa" chiesi scrutando bene l'immagine
"me l'ha mandata sua madre, abbiamo già un bellissimo rapporto, credo proprio che diventerete quasi fratelli" (credici) disse entusiasta
"si come no, due gemelli proprio" conclusi il discorso con tono ironico, poco dopo probabilmente mi sono addormentata, perché al mio risveglio eravamo a Milano.
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SPAZIO AUTRICE
LO SO non odiatemi, dovevo pubblicare prima un'altra storia ma vi giuro che mi sta gasando un casino, è solo il prologo, molto ma molto corto rispetto a come organizzerò i capitoli.
vi giuro che sto sorridendo come una bambina con le caramelle.
non so che dirci, speri vi piaccia buona lettura🤍

Tell Me About Tomorrow-Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora