Laila pov
tutto sembrava filare liscio fino a quando i nostri occhi non si incrociarono, non potevamo stare nella stessa classe, già lo devo sopportare in stanza, anche in classe no...
mi sedetti affianco a lui, pensavo che era in 5, ma a quanto pare mi sbaglio sempre, eppure ha l'aria del classico ragazzo studioso.
"ciao" dissi sedendomi (ovviamente) di fianco a lui, mi guardò male, sicuramente stava pensando che dovrei stare in 3, ma avendo fatto la primina mi tocca stare con questo qui in classe, probabilmente bocciato dall'anno scorso.
iniziò la lezione di chimica, lo vedo scrivere e stranamente sta prendendo appunti, motivo in più per non farlo io
"strano che una ragazza come te non prende appunti" disse il suo compagno di banco, Alex fece una smorfia amara, come stare a dire "non rompere i coglioni" al suo amico
"piacere Luigi" disse il moro porgendomi la mano, dando fastidio al suo amico, lui lo fulminò con uno sguardo e disse un qualcosa in labbiale che non riuscivo a decifrare.
la lezione finì e mi era stato detto che ad ogni lezione dovevamo cambiare classe, il problema è che non so minimamente dove andare, quindi sicuramente seguirò la massa.
"ei piacere, sono Sofia" disse una ragazza che sfruttò il suono della campanella per salutarmi
"ciao Laila" le risposi con un sorriso dolce, stingendole la mano
"sei la sorella di Rina?" chiese poi mentre stiamo andando nell'altra classe (diciamo che lei va e io la seguo come un cagnolino ma dettagli, non roviniamo la figura), la guardo spalancando gli occhi
"girano voci sai, Alex è molto stimato in questa scuola"
ma porca puttana
"no non sono imparentata con lui, e menomale" dissi facendola ridere
"non sai quanta gente vorrebbe sedersi vicino a lui, è tipo un dio e menomale che lo hanno bocciato, è finito proprio nella mia classe!" disse quasi urlando, le tappai la bocca ma Alex sembrò sentirla e fece un mezzo sorriso, facendo arrossire la ragazza
"fidati, per quel poco che lo conosco, è uno stronzo e se la fa con tutte" ammettei entrando in classe, sotto il suo sguardo che sembrava bruciare.
"che strumento suoni?" chiese poi lei sistemandosi sullo sgabello con la sua chitarra, era l'ora di laboratorio musicale, 3 ore consecutive con quel coso nella mia classe
"primo strumento piano e secondo strumento chitarra" le sorrisi, avendo già una cosa in comune con lei.
"buongiorno ragazzi, scusate il ritardo ma mi ha fermato il preside, allooooora vedo un viso nuovo" disse la professoressa sorridendomi
"salve" fu l'unica cosa che riuscì a dire, mi fece fare una breve presentazione, e poi mi chiese che strumenti suonavo
"bene sei col nostro pianista prediletto!" disse entusiasta rivolgendosi a quel coso, mi si spense tutto l'entusiasmo
"canti?" mi chiese e io timidamente annuii
"hai qualcosa di pronto per caso?" chiese
"beh ho Tell me about tomorrow oppure Iris" dissi sorridendole
"ottimo Alex le sa entrambe, non ti dispiace se ti accompagna al piano vero?" sbuffai e quell'essere fece lo stesso.
la professoressa mi convinse, così mettendo e sistemando bene il microfono, inizio a cantare con Alex che accompagna al piano Tell Me About Tomorrow, ovviamente concluse suonando delle note a caso, facendo sbavare Sofia, devo dire però che non era niente male.
mi sedetti di fianco a lui, dovevamo condividere il pianoforte, ma la condivisione non è il nostro forte ecco....
"la prossima volta prima di scegliere uno strumento magari guarda che non ci sia io di mezzo, perché letteralmente avremmo da fare assieme sia il rientro di chitarra che di piano, e questa cosa non mi garba più di tanto" sussurrò mentre la prof stava spiegando il solfeggio e altre cose che non ascoltai
"non capisco dove sia finito l'Alessandro carino e gentile" gli risposi sempre sussurrando, guardandolo in quegli occhi nocciola che se non ci richiamava la professoressa probabilmente ci sarei annegata dentro, e non mi dispiaceva la cosa.
nonostante tutto, non mi diede risposta, quell'essere era veramente odioso quando faceva l'indifferente
"devi fare un'accordo di Fa, non di La" mi risvegliò la sua voce graffiante, e in un attimo mi trovai le sue mani che spostavano le mie dita sui tasti, credo proprio di essere arrossita, lui fece un piccolo ghigno ma non spiccicò parola
"allora sai essere gentile" ammettei, rubandogli un secondo sorriso, ma questa volta era in qualche modo sincero, provava a nasconderlo ma le sue bellissime fossette lo ingannarono.
[...]
"Laila ti accompagno a casa io, ordine dai piani alti" disse serio, prendendomi per il polso sotto gli occhi di tutti
"Alex che stai facendo? non volevi mantenere nascosto il nostro rapporto?"
"mai detta una cosa del genere" disse uscendo dalla scuola
"bah allora me le sogno le cose perché non me le spiego"
"senti, se vuoi fartela a piedi per me non ci sono problemi" disse bloccandosi facendo scontrare i nostri corpi, quel contatto mi creò dei brividi
"no è solo che non ti capisco Ale" strinse di più la presa sul mio polso e fece un grande sospiro
"aia mi fai male" dissi strattonando il mio polso
"scusa" fu l'unica cosa che disse, mettendosi il cappuccio della felpa e andando verso la moto
"e tu pensi che io venga con te in moto?" dissi stupita
"o questo o a piedi" disse lanciandomi il casco, avevo gli occhi di tutte puntate addosso, Alex sembrò accorgersene e disse di punto in bianco
"volete un autografo?" e immediatamente tutte continuarono a fare quello che stavano facendo
"c'è un problema Alex" dissi, lui mi guardò non capendo, col casco era un figo assurdo
"ho la gonna" lui abbassò lo sguardo e scommetto che rideva
"è uguale salta su" lo fissai in malo modo "non ho tutto il giorno principessa"
mi misi il casco e cercai in tutti i modi di coprirmi il culo, con scarsi risultati.
mi tenevo a lui, aveva una moto sportiva percui io era carenata in una maniera assurda, piano piano le mie mani scesero e senza accorgermene erano sul suo amico, lui se ne accorse e abbassò la testa, con una mano prese le mie e le alzò, non ne sono sicura ma gli scappò una risatina, io sicuramente ero rossa come un pomodoro, sentivo le guance bruciare.
"dovremmo andare in moto più spesso sai?" disse lui una volta arrivati alla villa, lo guardai male, lui non si tolse il casco e entrò in casa.
"ALEX IL CASCO, TE L'HO DETTO 500 VOLTE" sentii urlare da dentro casa, mi feci scappare una risata, era il solito casinista.
entrata in casa andai a salutare i miei e i signori Rina, andai di sopra, entrai in stanza chiudendo la porta alle mie spalle, mi girai e trovai Alex in mutande, si stava cambiando
"bussare è un opzional?" chiese innervosito, mi coprii gli occhi con la mano
"scusa mi devo abituare a condividere la stanza con un maschio" dissi imbarazzata
"è inutile che ti copri gli occhi, tanto me lo hai già toccato" disse con tutta la tranquillità di questo mondo, spalancai gli occhi, lui sorrise soddisfatto per poi buttarsi nel letto, a petto nudo, lo guardaii per qualche secondo prima di sistemare la roba e sdraiarmi nel letto, tra poche settimane fortunatamente avrò una stanza mia, lontano da quell'essere che mi faceva andare fuori di testa.
"sai che tra qualche settimana vado ad abitare da un'altra casa?" dissi di punto in bianco, sperando di attaccare discorso, lui mi guardò e per un attimo vidi un'espressione di tristezza, che mascherò immediatamente distogliendo lo sguardo
"quindi niente più giri in moto?" domandò, io lo guardai male, come se a lui interessasse solo quello, sembrò capirlo
"era per sdrammatizzare la situazione, comunque non sei felice? avrai una stanza tutta tua" continuò non guardandomi
"si ma boh mi ero abituata a stare qui" lui sorrise
"almeno non ti scambieranno più per mia sorella" disse ridendo
"allora le sai anche tu queste voci!" continuai con tono accusatorio, facendolo nuovamente ridere
"non hai ancora capito che comando io in quel posto? probabilmente se lancio la moda di andare in giro tutti vestiti di rosa sicuramente tutte avranno il tubino rosa" continuò, sempre guardando il cellulare, intento a scrivere qualcosa
"con chi scrivi?" chiesi
"cazzi miei" cambiò totalmente tono, come se non potessi saperlo, credevo di essere sua amica ma evidentemente no.
"viene Luigi più tardi, cerca di cambiarti i pantaloni almeno" disse alzandosi, mi ero vestita comoda, con dei pantaloncini che si erano corti, ma li usavo solo per stare in casa, e poi sarei stata seduta tutto il tempo a riscrivere gli appunti che gentilmente mi aveva prestato
"parla quello a petto nudo, e poi mezza Como mi ha visto con le chiappe all'aria oggi, non mi imbarazzo più di tanto se lo vede Luigi" dissi non guardandolo in faccia
"beh a me da fastidio" continuò avvicinandosi a me
"perché Rina?" chiesi con tono di sfida
lui non rispose, si limitò a guardarmi male, sapeva dove volevo andare a parare e a quanto pare ho fatto centro, sorrisi soddisfatta
"la prossima volta gli appunti te li prendi da sola" disse uscendo dalla stanza sbattendo la porta, non pensavo di fargli quell'effetto
[...]
Luigi resta per cena e molto probabilmente rimarrà anche a dormire, a tavola si parlava del più e del meno, perciò chiesi una cosa
"perché sei stato bocciato Alex?" il silenzio cadde a tavola, lui mi guardò e giuro di aver visto gli occhi lucidi "non studiavo" mi rispose semplicemente, mangiando una forchettata di spaghetti
"beh mi sembra strano, oggi hai preso tutto il giorno gli appunti e non è da uno che non studiava" continuai tranquilla, mangiando anch'io, lui si innervosì
"hai preso appunti?" chiese sua madre, stupita dalla sua azione, lui la guardò di sfuggita ma non rispose a nessuna delle due
"e li ha presi anche molto bene, prima li ho riscritti ed erano perfetti, non capisco come lo abbiano potuto boccia-"
"basta" disse serrando la mascella
"ma mica ce l'ho con te, dicevo in generale, i prof sono veramente stronzi a quanto pare, sembri uno studente model-"
"ho detto basta" alzò la voce e tirò una manata sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti
"Alex ma che modi sono!" lo sgridò sua madre
"che modi sono?i miei, compermesso" si alzò dal tavolo, prese la giacca e andò fuori, Luigi mi guardò "è meglio che ci vai a parlare tu, a me non ascolta più di tanto" disse con un sorriso gentile, guardai mia madre e mi diede l'approvazione di alzarmi da tavola per andare a cercarlo, lo vidi affianco alla moto, si stava allacciando il casco.
"Alex scusa" dissi avvicinandomi a lui e toccandogli la spalla, lui si girò violentemente, aveva gli occhi rossi
"tu non sai un cazzo, devi stare zitta" continuò abbassando la visiera e mettendosi in sella
"puoi gentilmente ascoltarmi?" domandai innervosita dal suo comportamento
"hai già detto fin troppo" continuò sgasando la moto, uscì suo padre
"Alessandro scendi dalla moto" disse scendendo le scale di fretta, lui si voltò verso di me prima di partire e uscire dal cancello, suo padre gli corse dietro ma lui era già lontano
"scusi signor Rina, rovino sempre tutto" dissi sull'orlo di una crisi, lui si girò e mi venne ad abbracciare
"tranquilla è fatto così, domani gli passerà, solo che quando lo vedi andare in moto nervoso.... non farlo partire, non voglio perdere anche lui" disse prima di rientrare in casa, seguito da me
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Tell Me About Tomorrow-Alex Wyse
Fanfiction"at night when you feel all alone, i'll tell you about tomorrow"