cap. 6

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consiglio la rilettura del capitolo precedente poiché è il continuo

"tranquilla non ti ho fatto nulla" si alzò dalla sedia appoggiandosi alla scrivania facendo una smorfia di dolore
"tutto bene?" chiesi affretandomi ad andare da lui
"si tutto ok" si alzò completamente facendo uscire tutta l'aria del respiro contenuto.
"ho solo preso un colpo al fianco, ma tutto bene...te?"
rimasi un secondo confusa...stavamo parlando senza ammazzarci e mi aveva appena chiesto come stavo?
"bene credo..." lo guardai fisso nelle iridi, diamine quanto erano profonde, se si osava fissarle per poco più di due secondi ci si spofondava dentro
"come va con la musica?" chiesi intenzionalmente
"da quando tu interessano le mie cose"
"da sempre..." sussurrai forse un pò troppo forte
"ieri perché mi hai portato a casa"
"l'ho promesso a tuo padre"
"mh" dissi abbassando lo sguardo
"che hai Laila" il mio nome sulle sue labbra era come mettere il dito nella presa
"nulla" sbuffai sedendomi sul letto "tutto ok Alex"
"ti vedo che non è tutto bene" mi guardò tenendo una mano sul costato
"ti sei fatto male vero?"
"va tutto bene Laila lasciami perdere...vado a farmi una doccia" sempre così...

entrai in bagno e lo trovai a petto nudo, cosa che non volevo per nulla vedere
"AL-"
"non dire una parola" mi tappò la bocca con la mano fulminandomi con lo sguardo
"sono bruciature?"
"si"
"e come te le sei fatte?"
"non metterti in dei casini di cui non vorresti sapere l'esistenza Laila"
"mafia?"
"mh?" chiese come se non avesse capito
"c'entra la mafia?" ripetei più chiara, lui rise
"divertente..non la mafia"
"sei più tranquillo del solito Ale"
"mh?"
"hai fumato vero?"
"ti ho detto di lasciarmi stare Laila...posso farmi una doccia?"
"hai le pupille dilatate al massimo, cos'è cannabis? marijuana?" incrociai le braccia al petto
"nulla di tutto ciò, sigarette e basta"
"come no"
"non mi faccio di roba" prese la felpa e uscì di corsa dal bagno, gli afferrai il braccio e lo bloccai
"che hai fumato"
"ti ho detto nulla" ringhiò "ora lasciami andare"
"non dovevi farti la doccia?" chiesi tenendogli sempre il braccio
"odio quando diventi investigativa" sbuffò
"è un mio pregio"
"cerca di farti i cazzi tuoi Laila" mi guardò serio "e non dire nulla a nessuno delle bruciature che hai visto"
"sono nuove vero?"
"ti ho detto basta"
"rispondi alla domanda e ti lascio andare"
"si" strattonò il braccio uscendo completamente dalla stanza, uscendo poi di casa (ho sentito il portone sbattere).
ne approfittai per entrare in studio, dopo qualche ora di pensieri.
non volevo invadere i suoi spazi, ma volevo risposte.

feci il giro di chiave (che trovai dentro un libro bucato, dopo aver guardato ovunque) ed entrai, trovando stranamente tutto in ordine rispetto all'ultima volta.
andai alla scrivania e trovai una valanga di fogli impilati in due file, erano spartiti di vari musicisti, accanto ad essi una portapenne (di quelli dei cinesi da due euro nemmeno) con all'interno delle bic e una penna ad inchiostro.
il cestino era pieno di fogli stracciati, impossibile da decifrare la scrittura sopra.
non mi ero mai accorta della bacheca disposta sopra la scrivania, con tutti quei post-it attaccati con delle puntine
"diventare cantante"
"aiutare gente"
"scrivere per sentirmi vivo"
"amare la vita"
"diventare qualcuno"
"sentirmi fiero di me"
"rendere fiero mio padre"
"capire che in fondo la solitudine non è poi così male"
"comprare una moto" (post it sbarrato)
"scrivere un inedito" (post it sbarrato)
"fare un provino" (post it sbarrato)
"andare ad Amici"
non ci posso credere...c'era anche il mio foglietto affiancato a quello.
lo staccai e dietro trovai un altra scritta

"amare Laila" mi si gelò il sangue

"sono i miei sogni al cielo" disse entrando dalla porta, spaventandomi
"scusami non volevo entrare" iniziai ad andare nel panico
"e tu sei uno di quelli" continuò non calcolandomi
"vuoi sapere la verità...ti dirò tutto, ma tu non devi fiatare...prometti che dopo mi lascerai un pace e ognuno a casa propria?" annuii
"perfetto...tutto inizia 3 anni fa, quando dovevo scegliere strumento.
scelsi piano, tutti mi guardarono male perché il piano è difficile per uno che strimpellava a malapena la chitarra..
ma io lo scelsi, perché lo sentivo mio.
quell'intreccio di tasti neri con quelli bianchi rallegrava la mia mentre che si distraeva a sentire la melodia di quelle scale.
iniziai con tutti gli spartiti che hai notato sulla scrivania, li so fare tutti.
ma il mio problema era che non sapevo leggere le note, dove vai senza leggere gli spartiti?
perciò giorno e notte stavo a capire le varie crome, note e scale di # o di bemolle.
e ad oggi saprei farti una canzone ad orecchio.
ti chiederai che cazzo c'entra il pianoforte con i miei segreti, ora ci arrivo.
a scuola c'era un pianoforte che nessuno usava perché ci mancavano due tasti, lo stavano per buttare ed è proprio questo bel macigno qui" disse toccando la coda armonica "mi ci ero affezionato parecchio perché, come a me, gli mancavano dei tasti essenziali per vivere, tasti che ho ricostruito mettendolo a nuovo.
oppure abbiamo un pianoforte in comune io e Niccolò, uno vicino alla discoteca dove eravamo andati l'altra volta.
ho le chiavi per entrare quando voglio perché una persona si era accorta che non stavo bene e in qualche modo mi ha tirato su.
ho passato periodi che non puoi immaginare, non mi reputo forte io come persona anche se gli altri sono sempre a dirmelo.
sono tutt'altro che forte.
finita la storia, ora puoi tornarnete a casa" si irrigidì subito appena toccato il braccio
"non mi hai ancora risposto alla domanda"
"ho detto vattene"
"che sono quelle bruciature"
"sono delle bruciature"
"date da cosa"
"cose che non ti riguardano, ci manca anche che vai in giro a spifferare le mie cose pure tu"
"non spiffero le tue cose, voglio solo sapere come comportarmi con te"
"da persona normale che becchi ogni tanto a scuola"
"Alessandro Rina"
"mh"
"so che non ti fidi di nessuno, ma di me puoi"
"classica frase per ingannare, pensi che sia così scemo?"
"penso che tu sia un coglione"
"me lo dicono in molti, non cambi la mia idea comunque"
"e allora dirò a tuo padre che esci tutte le notti per andare a farti di roba"
"non esco per quello"
"e per cosa sentiamo"
"per staccare da tutti" in quel momento vidi la fragilità uscire "sono stanco Laila, è meglio che tu vada a casa, David si preoccuperà"
"finché sono con te no, ti ama mio padre" fece una smorfia
"lo so che mi ama"
"perché?"
"perché l'ho aiutato in diverse situazioni e lui idem con me"
"e?"
"e perché ho aiutato a salvarti qualche estate fa" sgranai gli occhi
"eri tu??"
"mh già...il tuo bagnino personale" rise "ora davvero, sto morendo di sonno Laila"
"l'accendino me lo tengo io" uscii dalla stanza, sentii una mano gelida afferrarmi il polso "come cazzo hai fatto"
"sono piccola, mica scema Wyse" corrucciò la fronte "Alex Wyse" dissi scandendo bene le parole "bel nome per un cantante, se hai bisogno sono in camera con tua sorella" lo lasciai lì stupefatto.

"Laila" mi richiamò
"si?"
"non dirlo a nessuno"
"cosa dovrei dire"
"che mi brucio, non dirlo a nessuno"
"tranquillo, con me puoi star sereno"
"lo so, ma..."
"ma?"
"nulla buonanotte"
"Ale"
"dimmi"
"mi porti a casa?"
"non stavi da mia sorella?"
"è impregnata con luigi..."
"che?"
"ne parliamo in macchina"
"moto semmai"
"non vuole mio padre"
"tranquilla, ci sono io tanto"
"mio padre mi ucciderà" sbuffai scendendo le scale andando a mettere il casco

"tieniti stretta a me"
"cosa dovrei fare altrimenti?"
"giuro che te la fai a piedi"
"andiamo che inizia a piovere"

[...]

"Laila!"

SPAZIO AUTRICE

sembra passata un'eternità, MA CE L'HO FATTA!
dopo un mese di scrittura è uscito il capitolo in sta storia che, per quanto la ami, non vedo l'ora di finirla.
diciamo che non è tra le mie preferite ecco.
e nulla, ci rivediamo tra un mese per l'altro capitolo (scherzo dai).
buona lettura ve amo🤍

Tell Me About Tomorrow-Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora