Capitolo 1.

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Sprofondai nei suoi occhi
per un attimo, un attimo infinito


Esmeralda
Le turbolenze dell'aereo per l'atterraggio mi hanno impedito di dormire e a Milano ho passato maggior parte della nottata in bianco, stupendo.
Volevo solo farmi un bel riposino così sarei stata pronta per rivedere mio padre e conoscere una delle squadre più forti al mondo e invece ho delle occhiaie lunghe chilometri che coprirò più tardi con del trucco.
Mi chiamo Esmeralda, ho 19 anni e ho finito gli studi a Milano nella mia città in cui ho vissuto maggior parte della mia vita.
Sono diventata modella già da qualche anno e mi sono fatta conoscere in maggior parte del mondo con varie sfilate all'estero e grazie ai social.
Scendo dall'aereo e vado verso l'aeroporto con una mia guardia del corpo, Lucas che è sempre con me ovunque io vada.
Appena esco l'aria fresca mi fa tirare un sospiro di sollievo e nonostante il sole brilli come poche volte nel cielo, per fortuna un vento fresco aiuta a non pensare al caldo di metà settembre. Una vettura nera mi aspetta già al di fuori e io salgo velocemente andando verso il campo sportivo del Madrid per rivedere mio padre dopo mesi che non lo vedevo per colpa degli studi.
Mi sistemai il trucco che si era sciupato durante il viaggio e in poco tempo arrivai alla Ciudad Real Madrid, il centro sportivo in cui fanno gli allenamenti i ragazzi.
Appena scendo dalla vettura flash e giornalisti mi invadono anche se distanti e io sorrido entrando velocemente nella porta scorrevole che dava alla struttura e poi ai campi.
E: scusi, sono Esmeralda sto cercando mio padre
Dissi tirando fuori un pass dato da mio padre per farmi entrare senza problemi.
La signora dai capelli rossi tinti, mi sorrise dolcemente e prese il pass guardandolo per poi alzare di nuovo lo sguardo verso di me con occhi luccicanti.
?: Esmeralda! Dio, tuo padre mi ha detto che ti aspetta impaziente!
Mi porse la mano e io gliela strinsi felice di star giá conoscendo lo staff anche al di fuori delle partite dei ragazzi.
S: io sono Sara! Tuo padre di aspetta al campo qua a destra puoi andare
E: grazie mille Sara
La salutai e camminai con calma verso la porta a destra che dava su un campo dove si potevano già vedere dei ragazzi.
Appena entro, c'è lo staff da un lato e i ragazzi che stanno entrando nei campi dagli spogliatoi con delle maglie e pantaloncini da allenamento.
C: Esmeralda!
Sento la voce di papà che è vicino ai ragazzi e corro subito da lui abbracciandolo e tirando su con il naso tra le sue braccia, non devo assolutamente piangere.
E: babbo, mi sei mancato
C: anche tu tesoro, come stai? Gli studi? Hai altre sfilate?
Ridacchiai e mi staccai dall'abbraccio mentre i ragazzi ci guardavano e lo staff stava sistemando gli attrezzi per gli esercizi che dovevano farli fare.
E: tutto bene babbo, e le sfilate per ora mi fanno fare la pausa, voi le partite??
C: abbiamo degli amichevoli con il Milan e poi inizia il campionato
E: ohh rivedrò i ragazzi
Dissi sorridendo e battendo le mani felice.
Ho conosciuto i ragazzi del Milan per delle sfilate off White che ho dovuto fare in collaborazione con loro e sono davvero molto carini e simpatici con me.

Terza persona pov's
Dal centro sportivo si vedevano dei flash all'entrata, i ragazzi non si spiegavano il perché di tutti quei giornalisti. Di solito si, sono presenti ma solo quando escono o entrano con le loro macchine lussuose per farli foto o video. Gli occhi di tutti erano puntati sul corpo che arrivò in campo, una ragazza alta e snella percorreva il campo in grandi falcate e poi corse subito dal mister.
Cam: ma chi è??
Chiese uno di loro, Camavinga molto incuriosito dalla scena e da come il mister e la ragazza fossero legati.
?: dai ragazzi intanto iniziamo
Disse battendo le mani un componente dello staff che si specializzava nel riscaldamento provando a fare tornare la concentrazione nei ragazzi.
Fed: Jude tutto bene?
Pov's Esmeralda

Finisco di parlare con mio padre e poi vado sugli spalti per guardare gli allenamenti che ormai erano iniziati. Dopo avrei pranzato con loro, mio padre vuole che io faccia amicizia in qualsiasi modo, sa quanto mi mancano le mie amiche a Milano e sa anche quanto io faccia fatica a fidarmi. Negli allenamenti guardai un po' tutti i ragazzi e mi concentravo anche sul territorio circostante.
Ci sono molti altri campi da calcio, circa 12 e anche un piccolo stadio da 6.000 posti che di sicuro viene usato dai più giovani.

Scendo dagli spalti vedendo i ragazzi andare negli spogliatoi tutti sudati e stanchi. Di sicuro questo caldo non li aiuta per niente e io non riuscirei a correre sotto questo sole cuocente. Vado verso mio padre e sorride passandomi un braccio sulle spalle.
C: mangiamo qui al centro sportivo.. le tue valigie?
E: da Sara
C: hai già conosciuto qualcuno?
E: ovviamente si, la segretaria è molto simpatica!
Sorrise e andammo già verso la sala da pranzo che era nella struttura.
Rimasi in piedi a parlare con mio padre e i ragazzi arrivarono dopo poco con la tuta della squadra e si misero in una tavolata dedicata solo a loro. Lo staff invece, era accanto in una tavolata a parte più piccola di quella dei ragazzi essendo in meno.
C: ragazzi un attimo di attenzione
Disse mio padre facendo girare i ragazzi verso di lui mentre alcuni mi guardavano attentamente e soprattutto incuriositi.
C: oggi vi presento mia figlia..
E: ciao a tutti, sono Esmeralda ho 19 anni e come lavoro faccio la modella. Rimarrò con voi durante il campionato e spero che farò amicizia con tutti voi..

Ed: mister la faccia sedere qua!
Disse un ragazzo di colore con delle lunghe treccine legate in una coda. Mio padre alzò gli occhi al cielo mentre alcuni ragazzi ridacchiarono
C: Edu fai il responsabile?
Si mise una mano sul cuore e mio padre mi lasciò andare nel posto libero accanto a lui che era stato liberato da un ragazzo precedentemente.
Ed: Esmeralda! Piacere io sono Eduardo Camavinga
Gli strinsi la mano facendo un leggero sorriso e mi girai verso gli altri ragazzi che mi guardavano insistentemente.
Ed: poi c'è Luka, Brahim, Jude, Kepa, Vini e anche Rodry

È da ormai mezz'ora abbondante che continuo a parlare con i ragazzi, mi hanno raccontato di come sono arrivati qui, del loro percorso nel calcio e qualcuno anche della morosa. L'unico che non parlò era Jude, un nome che incise il mio passato, che coincidenza strana..
Luk: domani sera vieni con noi a ballare???
Alzai le sopracciglia guardandoli, loro a ballare? Non dovrebbero essere quelli che hanno una dieta rigida da seguire e che devono andare a dormire presto?
E: voi a ballare?
Fed: certo! Vieni su che ti vogliamo nel nostro gruppo
Sorrisi e annuii.
K: ci dai il tuo numero? Così ti mettiamo nel gruppo WhatsApp solo di noi giocatori
E: mhh che onore
Risero e gli diedi il mio numero per poi essere aggiunte poco dopo al gruppo dove c'erano tutti loro e un nome strano quanto stupido "i migliori di spagna🔴".
Risi e poi ci alzammo tutti andando verso i parcheggi, è ora di andare a casa e io sono davvero stanca.
Stavo salutando tutti ma, mi scontrai negli occhi di Jude, quegli occhi sono identici a quelli della salvezza. Scuri e profondi, il volto davvero simile e anche i capelli afro, lui sembra sapere tutto e prima di andare via capii cosa mi disse con il labiale
"Emerald".
Solo una persona usava quel soprannome. Non ci feci caso e mossi la testa come per liberarmi di quei pensieri ma ormai, ero sprofondata nei suoi occhi e anche se solo per un attimo, quell'attimo fu infinito.

7 anni fa, America
Esmeralda
Oggi è il secondo giorno in cui mamma è andata via, sto continuando a pensare anche di notte quando dovrei dormire.
Non riesco, è tutta colpa mia e non mi fido di chiudere occhio, potrebbe arrivare da un momento all'altro.
Sono nella stessa stanza del ragazzo che ha un anno in più di me, si chiama Jude e dorme nel suo letto all'opposto del mio che hanno montato solo per me anche se domani partirò.
J: Emerald.. non riesci a dormire?
Sentii la sua voce e mi irrigidii senza rispondere ma continuando a guardare il soffitto. Si girò nelle coperte e puntò i suoi occhi su di me facendomi imbarazzare come poche volte.
J: so perché non dormi e.. mi spiace, con me sei al sicuro
Si alzò e venne ad abbracciami come se ci conoscessimo da una vita. Sorrisi stringendolo a me come poche volte.

Ed eccomi quaaaa, vi è piaciuto questo capitolo??? Fatemi sapere come vi è sembrato e ancora non l'ho controllato quindi mi scuso per eventuali errori!

Se avete idee potete scrivermele e lasciarmi un voto per sostenermi!

Buona lettura!

Gli occhi della salvezza|| Jude BellinghamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora