43. Delusione ed eccitazione.

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E: guarda cosa mi ha regalato
Dico a mio padre mentre sono seduta nel suo ufficio e lui sbuffa alzando gli occhi su di me. Ridacchio e lo guardo, poverino voleva soltanto sistemare tutti i fogli che ha sulla scrivania ma finché starò con lui non potrà proprio farlo.
I ragazzi sono negli spogliatoi a farsi la doccia e io ho assistito a tutti gli allenamenti oggi. Jude è stato così carino, nonostante io stia un po' distaccata da lui, questa mattina mi ha portato i fiori e un sacchetto dello shop del Real Madrid.
Posso soltanto sorridere pensando a tutto quello che sta facendo il mio ragazzo per farmi tornare quella di prima ma per me già averlo al mio fianco è fondamentale.

Tiro fuori dal sacchetto la maglia del Real Madrid viola con le rose e mio padre fa un sorrisetto.
E: e ovviamente come giocatore il migliore
Dico girandola e trovando il nome di Bellingham e il suo amato numero 5.
C: volevo comprarla io per te, mi ha battuto sul tempo
Rido e la piego mettendola di nuovo nel sacchetto. Mio padre sa quanto mi piaccia questa maglia, è la mia preferita di tutte e i ragazzi quest'anno l'hanno usata veramente poco essendo un edizione speciale.
Jude non mi fa mancare proprio nulla, ogni volta che viene a conoscenza di qualcosa che mi piace me la prende subito senza farmi ripensare neanche un attimo.
C: è stato molto gentile
Annuisco subito e sorrido guardando le mie mani e girando sulla sedia impaziente di stare con loro.
C: ti è bastato solo riaverlo al tuo fianco per riprenderti
Dice mio padre chiudendo una cartellina e io annuisco guardandolo passando le mie dita tra i miei capelli.
E: si.. ora stiamo riprendendo i rapporti con calma
Dico sorridente e ripenso al mio J, così tenero e amabile.
E: vado, dovrebbe aver fatto
Dico alzando lo sguardo sull'orologio e mio padre annuisce avvertendomi che ci avrebbe raggiunto dopo, in sala da pranzo.
Sgambetto fuori dall'ufficio e vado a grandi falcate verso il campo dove vedo già dalla vetrata, Jude con Aurelian che è a bordo campo e ha i pantaloni e la polo del Real Madrid. Finisco di attraversare il tunnel e vado verso i due che stanno parlando di qualcosa, sicuramente già parlano della finale di Champions che si giocherà fra qualche settimana.

L'inglese alza lo sguardo su di me e sorride scrutando il mio corpo, abbassa lo sguardo sui miei pantaloncini in jeans e poi sorride riconoscendo una maglia che ho preso dal suo armadio.
E: ehi ragazzi
Lascio un bacio sulla guancia a Jude e stringo la mano ad Aurelian che sorride.
Rimango accanto all'inglese tutto il tempo, si nota come siamo distaccati rispetto a prima ma ci vuole il nostro tempo per riflettere e capirci.
Ben presto raggiungiamo la sala da pranzo che pian piano si inizia a riempire e io sto al mio solito posto fra Eduardo e Jude.
Ed: la mia Esmeee
Dice il francese appena mi vede seduta al tavolo e corre verso di me abbracciandomi forte.
E: Edu
Rido fra le sue braccia e gli occhi dell'inglese al mio fianco non si scollano neanche un attimo da me. Il francese si siede e mi guarda sorridente come non mai con le sue treccine pazzerelle.
Ed: la smetto perché il moroso è geloso
Mi giro verso Jude che sposta lo sguardo altrove e io ridacchio appoggiandomi a lui.
J: non mi hai dato neanche un bacio
Mi dice velocemente in inglese e io alzo lo sguardo su di lui leccandomi il labbro con disinvoltura.
Alza gli occhi al cielo e si mordicchia il labbro guardando di fronte a sé dove si trova Aurelian.
Ed: e daglielo un bacino Esme
Arrosisco e Jude ride, quel bellissimo sorriso smagliante che ha mi fa impazzire.
Sento la mano di Ju, posizionarsi sulla mia gamba e mi giro verso di lui guardandolo con il sorriso in volto.
Passo una mano dietro al collo dell'inglese e unisco le nostre labbra. Jude infila una mano tra i miei capelli per avvicinarmi ancora di più a lui e io sorrido.
A: finalmente
Rido e mi appoggio alla spalla dell'inglese proprio accanto a me che mi stringe forte.

Appena finiamo di pranzare, andiamo tutti verso i parcheggi e io sto accanto a Jude che parla con Luka.
Sospiro e mi fermo davanti alla vettura nera con i finestrini oscurati che mi attende, mio padre starà più tempo del previsto e tornerò a casa con il nostro autista.
J: Esme
Mi richiama Jude quando sto per andare via dopo aver salutato tutti gli altri.
L'inglese ha la macchina parcheggiata poco distante dalla mia e io mi volto subito verso di lui. Fa una corsetta e viene da me dopo aver appoggiato le sue cose nella macchina che lascia aperta.
Sorrido quando mi passa una mano dietro alla schiena per darmi un bacio veloce e io appoggio le mani al suo petto.
J: questa sera ti porto a mangiare fuori, alle 19 ti vengo a prendere
Sorrido e lo bacio di nuovo.
E: va bene, ti aspetto
J: ti amo!
Disse andando verso la sua macchina di fretta e salutandomi con la mano. Ridacchia e non feci in tempo a dirgli nulla di più, lo guardai soltanto mentre saliva in macchina e partiva verso il cancello dell'uscita.

Gli occhi della salvezza|| Jude BellinghamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora