Capitolo 1

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Momo si era svegliata presto come ogni altra mattina, carica di determinazione e motivazione per la giornata che l'aspettava. Avrebbe iniziato come sempre, con una routine di esercizi e meditazione per concentrarsi e prepararsi mentalmente per l'azione imminente.

Dopo la colazione, Momo si vestì ed uscì di casa per incontrare i suoi collaboratori ed altri manifestanti. Si incontravano sempre in un luogo poco conosciuto, lontano da occhi indiscreti, dove pianificavano gli ultimi dettagli per l'ennesima manifestazione contro il governo.

«Sei sicura che serva a qualcosa?» Lia, l'ex compagna di stanza di Momo, ormai presente in tutte le sue parate, si era avvicinata alla diretta interessata, mettendosi dietro di lei per massaggiarle le spalle. «Insomma, non è che questi nostri sforzi siano serviti più di tanto, no?»

«Io lo faccio per uno scopo ben preciso e lo sai bene... Se funzionano sono contenta, ma lo sarei in ogni caso, perché so che, anche dal suo ottantesimo piano, Dahyun mi guarda manifestare per degli ideali che sostiene anche lei»

«Ed è pronta a pararti il culo come ogni benedetta volta che ti fai arrestare... Dimmi quello che vuoi Momo, ma penso che Dahyun si potrebbe stancare presto di questa cosa» Di fatti, ogni qual volta che Momo veniva beccata dalle autorità, Dahyun sfruttava al massimo il suo ruolo in politica per non farla esiliare.

«Non si stancherà, te lo dico io...»

«È incinta di nuovo Momo...» Lia smise di massaggiarle la schiena, poi le si mise accanto. «Me l'ha detto Nayeon ieri sera. Anche se non volesse smettere di aiutarti, avrebbe paura di rischiare per il suo futuro figlio, quindi eviterei di mettermi di nuovo nei casini, soltanto per avere un minimo di considerazione da parte sua» Sollevò poi il mento di Momo e la baciò delicatamente sulle labbra. «Datti una svegliata e vedi di trovare altri metodi per starle accanto»

Momo iniziò a schiaffeggiare la sua amica, allontanandola da lei. «E non mi baciare, che schifo! Ti ho vista sgattaiolare via con quel tipo prima e non voglio sapere dov'è stata la tua bocca»

«No»

«No cosa?»

«No, non lo vuoi sapere»

Momo la fissò per qualche decimo di secondo, poi i muscoli del suo viso si contrassero mostrando un'espressione di puro disgusto. «Adesso vomito» Disse prima di correre nel bagno più vicino per sciacquarsi almeno la bocca.

«Esagerata» Lia l'aveva raggiunta e si era poggiata sullo stipite della porta ad osservarla. «Ma comunque, che ne dici di fare altro?»

«Dici oggi?» Momo aveva preso un asciugamano, intenta ad asciugarsi la bocca.

«Dico in generale... Non lo so, potresti iniziare a lavorare nell'azienda di tuo padre. O utilizzare quella laurea in pasticceria che sta prendendo polvere nella tua stanza»

«Posso fare entrambe le cose... Lavorare e dedicarmi alle manifestazioni»

«Con tutti gli arresti che ti sei presa, io non rischierei ancora. Va bene voler fare la differenza, ma stai esagerando. Ormai sei una donna adulta ed è ora che ti impegni seriamente»

«Perché, secondo te io non mi starei impegnando a sufficienza?»

«Ovviamente no, però non hai raggiunto nessun risultato in questi anni e magari è giunta l'ora di rinunciare» Lia le si avvicinò e le mise le mani sulle spalle. «Ovviamente fai come ti pare, la vita è la tua ed io ti supporterò in ogni caso... Pensaci però, ok?»

«Lia... Te l'ho già spiegato, questa è l'unica cosa che riesce a non farmi crollare. Anche se non abbiamo più nessun tipo di contatto, mi sento vicina a lei perché questi sono anche i suoi ideali... So che potrei sembrare ridicola, non pensare che non me ne renda conto, però sai anche quanto sia forte il mio amore per lei e non posso farne a meno»

Heart Shaker - Parte DueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora