Capitolo14

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Un paio di settimane dopo il loro litigio, Dahyun e Yejoon avevano optato per dormire in camere separate. Somi aveva notato il cambiamento, ma non aveva chiesto spiegazioni. Dopo aver parlato con Momo, aveva captato le sfumature della situazione e aveva preferito non porsi domande, rispettando la privacy della madre.

In un pomeriggio di quell'arida settimana, Dahyun, nel suo primo giorno di maternità, aveva approfittato del fatto che Yejoon fosse invece andato a lavoro, decidendo di invitare Momo a casa. La quale, seppur titubante a causa della situazione, aveva deciso di accettare.

Mentre aspettava che le aprissero la porta, Momo si sentiva spaesata, come se l'atmosfera stessa le sussurrasse che qualcosa non andava, senza che lei potesse comprendere appieno cosa fosse.

«Momo!» Ad accoglierla con una dolcezza infinita, fu Somi, la quale, dopo averle aperto la porta, le saltò letteralmente addosso per salutarla.

«La mia piccola bambina preferita!» Abbracciare Somi fu la chiave per interrompere quello stato d'ansia che fino ad un secondo prima, risiedeva in lei.

L'appartamento di Dahyun era esattamente come Momo se l'era immaginato: un'entrata maestosa che sembrava sbocciare da un mondo di lusso e opulenza. Le porte d'ingresso imponenti, incorniciate da eleganti colonne marmoree, si aprivano su un vestibolo con pavimenti di marmo lucido, riflettendo la luce soffusa proveniente da un sontuoso lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto a doppia altezza.

Ai lati dell'ingresso, grandi vasi di ceramica contenenti orchidee esotiche e piante bianche e nere adornavano i due lati della porta, aggiungendo una nota di freschezza e raffinatezza all'ambiente. Un tappeto persiano dai medesimi colori e motivi intricati si dispiegava elegantemente lungo il pavimento, accogliendo i visitatori con la sua morbidezza lussuosa.

Le pareti, dipinte in un'elegante tonalità di grigio, erano arricchite da opere d'arte originali incorniciate in legno nero pregiato, dalle pennellate vivaci che catturavano l'attenzione e davano vita alla sala. Specchi incorniciati con dettagli argentati amplificavano lo spazio, donando un senso di grandezza e luminosità all'ambiente già ampio.

Dahyun apparve maestosa di fronte a Momo, avvolta nella sua consueta tuta prémaman. Nonostante fosse immersa in tutto quel lusso, sembrava radicalmente diversa.

«Stai scrutando l'ambiente come se la tua casa fosse da meno» Commentò Dahyun con un tono sereno.

«La mia casa è più moderna... Questa è più adatta a te... Sembra quasi come se l'avessi fatta costruire appositamente per esaltare la tua sorprendente bellezza» Ribatté Momo, notando l'indicazione di Dahyun verso la piccola Somi, indicando che certe parole non erano adatte alla sua presenza. «Va bene...» Commentò Momo rigirando gli occhi. «Piccola, va bene se dico alla mamma che è bella? O ti da fastidio?» Domandò a Somi, prendendola in braccio.

«Perché dovrebbe infastidirmi? È vero che è bellissima» Rispose Somi guardando affettuosamente sua madre.

«Vedi?» Disse Momo a Dahyun con un sorriso complice.

«Facciamo una torta?» Chiese Somi, giocando con i capelli di Momo, mentre guardava sua madre con occhi dolci. «Tutte insieme?»

«Non ho invitato Momo per farle cucinare torte il giorno prima dell'apertura della sua pasticceria... Poi sarà stanca di farle continuamente, no?» Domandò Dahyun, rivolta a Momo.

«Non mi stanca mai cucinare dolci... E poi avevo promesso a Somi che un giorno ne avremmo fatta una insieme, quindi va bene per me» Rispose Momo con un sorriso.

«Vedi mamma...» Sospirò Somi, guardandola con un sorriso furbo.

«Beh... Va bene allora...»

«Fantastico! Andrò a mettere una tovaglia sul tavolo per non sporcare!» Prima di scivolare dalle braccia di Momo, Somi le diede un bacio sulla guancia. Ultimamente non era così felice a casa, ma la presenza di Momo la faceva tornare la bambina allegra e spensierata di sempre.

Heart Shaker - Parte DueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora